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Wireless broadband: l’industria presenta il ‘Mobile Manifesto’. Risparmi per 750 mld di euro in 6 anni con adeguati sostegni Ue

Unione Europea


L’economia europea potrebbe ottenere benefici economici per 750 miliardi di euro in 6 anni se la Ue aiutasse gli operatori mobili a espandere le loro tecnologie a banda larga, funzionali all’implementazione di servizi molto vantaggiosi per gli utenti, quali quelli di eHealth e eGovernment, nonché alla riduzione delle emissioni di gas serra.

Lo dice l’associazione GSMA nel suo Mobile Manifesto, con cui l’industria della telefonia mobile si è impegnata a collaborare coi governi, le autorità e i produttori di dispositivi mobili per aiutare la Commissione a raggiungere gli obiettivi prefissati in termini di stimolo all’economia, miglioramento delle efficienze e utilizzo di tecnologie verdi.

 

La GSMA ha quindi chiesto alla Commissione di supportare l’iniziativa attraverso l’adozione di una serie di misure che possano contribuire al raggiungimento degli obiettivi fissati nel Mobile Manifesto, tra i quali l’estensione dell’accesso a banda larga mobile per sostenere la produttività nelle città e nelle aree rurali e il miglioramento dell’efficienza pubblica e dei rapporti coi cittadini attraverso la ‘mobilizzazione’ dei servizi di eCommerce, eLearning, eHealth ed eGovernment.

 

L’industria mobile, nel suo manifesto, ha quindi sottolineato il ruolo cruciale delle tecnologie wireless M2M nella riduzione delle emissioni di anidride carbonica e di altri gas nocivi per l’equilibrio ambientale.

 

I telefonini rappresentano ormai un elemento fondamentale della società moderna, essendo strumenti di comunicazione ubiqui e personali: gli investimenti e le innovazioni in questo settore – ha spiegato il presidente GSMA Rob Conway – potrebbero “migliorare significativamente la qualità della vita dei cittadini e le performance economiche dell’Europa, che del resto ha contribuito in maniera considerevole al successo globale dell’industria mobile”.

 

Secondo i dati contenuti nel manifesto, il settore mobile rappresenta l’1,2% del PIL europeo e genera circa il 61% dei profitti totali del settore tlc, rispetto al 47% del 2002. Il settore, che impiega circa 600 mila persone, continua a investire in infrastrutture di nuova generazione, dando un forte stimolo all’economia. Secondo le attuali stime, l’industria mobile investirà circa 145 miliardi di euro entro il 2013, dando lavoro direttamente e indirettamente a più di quattro milioni e mezzo di persone.

 

In ultima analisi, spiega dunque Conway, il contributo dell’industria mobile è essenziale sia per uscire dalla crisi che per raggiungere gli obiettivi di Lisbona, che mirano a fare dell’Europa l’economia mondiale più competitiva e a raggiungere la piena occupazione entro il 2010.

 

Ciò sarà possibile solo se la Commissione farà in modo di garantire una roadmap armonizzata per il rilascio di una più ampia porzione di spettro e di mostrarsi ‘pro-mobile’ nei servizi pubblici e nelle infrastrutture: “…politiche nazionali frammentarie e la necessità di molteplici autorizzazioni creano ritardi e incertezze nello sviluppo delle reti, aumentando altresì i costi per il loro roll-out”, ha spiegato Conway.

 

Alla Ue, la GSMA chiede quindi di impegnarsi in una campagna di sensibilizzazione per un uso più responsabile dei dati e per garantire la sicurezza delle reti e una maggiore flessibilità nella loro gestione.

 

L’Europa – secondo il Commissario Ue Viviane Reding – deve continuare a fare da apripista anche nella nuova generazione di servizi mobili e il Manifesto fornisce una visione molto approfondita del ruolo chiave che l’industria mobile potrà svolgere nella società, se le adeguate misure verranno prese subito”.

 

Il Manifesto è stato firmato dai maggiori operatori mobili europei da Vodafone a Telecom Italia, T-Mobile, Orange e Telefonica.

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