Europa
Procedono senza intoppi le trattative di Telefonica con il gruppo editoriale spagnolo Prisa per acquisire una quota di minoranza in Sogecable
Lo ha assicurato il presidente di Telefonica, Cesar Alierta, parlando a margine del forum dell’associazione europea degli operatori di tlc a Siviglia. Le negoziazioni per l’ingresso di Telefonica in Sogecable “proseguono per la giusta strada“, ha detto Alierta, come riportato da siti informativi spagnoli.
Aggiungendo “siamo interessati ancora a una partecipazione e le trattative vanno avanti”.
Telefonica sarebbe interessate al controllo di una quota nella Pay TV Digiltal+.
Sogecable è un gruppo televisivo che possiede due poli, uno per la Tv gratuita, Cuatro, e uno per quella a pagamento, Digital+, che trasmette in Spagna la francese Canal + (Vivendi).
Gli osservatori speculano da tempo sull’intenzione di Prisa, il cui indebitamento ammonta a circa 5 miliardi di euro, di vendere Digital+, per mantenere solo il controllo di Cuatro e riorganizzare la propria attività audiovisiva appoggiandosi interamente a quest’ultima.
Operazione che gli consentirebbe di vendere asset non core per migliorare la sua situazione finanziaria in un momento in cui il settore dei media sta affrontando sfide senza precedenti.
Nel terzo trimestre i ricavi e la domanda dei prodotti che offre Prisa sono migliorati rispetto ai trimestri precedenti. Telefonica pubblicherà i risultati del terzo trimestre il 12 novembre.
Secondo indiscrezioni alcune società, come Vivendi e Rupert Murdoch attraverso la britannica BSkyB sarebbero interessati a Sogecable.
Prisa, oltre a essere l’editore del primo quotidiano spagnolo El Pais, ha un impero che dalla Spagna si estende al Portogallo, all’America Latina, agli Stati Uniti. La società detiene anche una partecipazione del 15% nel giornale francese Le Monde.
A muoversi sul mercato spagnolo è anche Mediaset che già controlla Telecinco.
Ma l’obiettivo non è più il business analogico Cuatro, schiacciato da un debito troppo pesante.
Un portavoce della società di Cologno Monzese ha confermato che “probabilmente c’è stato qualche problema e, al momento, la situazione si è fermata“, ribadendo quanto scritto dal quotidiano economico Expansion che sempre aveva annunciato lo stop alle trattative.
Secondo il quotidiano, che cita fonti vicine ai colloqui, le trattative si sarebbero interrotte anche a causa del rifiuto di Prisa a cedere all’azienda italiana la gestione della pubblicità e dei contenuti.
Nei giorni scorsi dall’amministratore delegato di Prisa, Juan Cebrian, era arrivata la conferma di contatti solo informali sulla vicenda, mentre anche il presidente di Mediaset Fedele Confalonieri aveva fatto un’apertura generica sulla trattativa (“Vedremo, si parla con tutti”).
La Spagna resta la priorità anche perché i progetti CaribeVision (negli Usa) e Sportnet Media Limited (in Cina) non stanno dando i frutti sperati, mentre Nessma Tv (in Nord Africa) sta muovendo ora i primi passi. Per questa ragione gli uomini di Mediaset stanno concentrando la loro attenzione sul mercato estero che conoscono meglio, quello iberico, che nel maggio prossimo vivrà il momento cruciale, dal punto di vista industriale con il definitivo passaggio al digitale terrestre. Ed è questa la direzione che potrebbe prendere la società che non ha mai nascosto l’interesse a partecipare al processo di consolidamento del mercato televisivo spagnolo. Una strada percorribile, fanno sapere fonti a conoscenza dei piani Mediaset, è quella che porta “ai gruppi proprietari dei multiplex per la trasmissione del segnale in digitale”.