Social networks: buco nero per la produttività aziendale. Studio inglese, ‘Perdite per 2,3 mld di euro l’anno’

di Alessandra Talarico |

Gran Bretagna


Britney Spears fu Facebook

Più della metà degli impiegati inglesi passa oltre 40 minuti a settimana su un social network come Twitter e Facebook. Un’abitudine che costa alle aziende britanniche 1,4 miliardi di sterline l’anno (2,3 miliardi di euro) in perdita di produttività.

 

Lo rivela un sondaggio effettuato da Morse su 1.460 lavoratori, secondo il quale il 57% degli intervistati frequenta siti di social networking per scopi personali durante le ore di lavoro per 40 minuti a settimana.

In totale, spiega Morse, in un anno viene persa su questi siti una settimana lavorativa piena.

 

E questo sempre se gli intervistati sono stati onesti circa la quantità di tempo passata su Facebook: molti potrebbero aver ‘sottostimato’ il loro uso.

 

“La popolarità dei social network come Facebook e Twitter è cresciuta notevolmente nel corso degli ultimi anni e con essa è cresciuta la tentazione di frequentare questi siti anche durante le ore di lavoro”, ha spiegato Philip Wicks di Morse.

“Quando si tratta dell’ambiente lavorativo – ha aggiunto – l’uso di questi siti sta chiaramente diventando un buco nero nella produttività”.

 

Se alcuni enti e società hanno deciso di vietare i social network ai loro dipendenti, il consiglio di Morse è quello di non criminalizzarne l’uso ma di creare chiare policy riguardo al loro utilizzo.

 

Non bisogna insomma far finta di non vedere: il 75% circa degli intervistati ha dichiarato che il datore di lavoro non ha emanato linee guida sull’uso dei social network. Una mancanza che, secondo Morse, contribuisce al calo della produttività, ad aumentare i rischi per la sicurezza e a creare danni al brand aziendale.

 

Morse si riferisce, ad esempio, agli incidenti che hanno coinvolto compagnie come British Airways e Virgin Atlantic, i cui dipendenti hanno rivolto pesanti critiche ai passeggeri su Facebook, creando un grave danno d’immagine alle aziende, le quali a loro volta hanno reagito col pugno di ferro.

Virgin Atlantic ha licenziato 13 assistenti di volo per i loro commenti sui passeggeri definiti, nel migliore dei casi “maleducati e ignoranti”.

I dipendenti di British Airways rei di aver postato sempre su Facebook commenti poco carini sui passeggeri – “puzzano di prima mattina” oppure “mettono la carta d’imbarco in bocca e poi la consegnano” – sono stati chiamati a riferirne dai loro capi.

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