France Telecom: ‘Strumentale parlare di ondata suicidi’. Indignazione e polemiche per le affermazioni di dirigente Insee

di Alessandra Talarico |

Francia


Didier Lombard

La direzione di France Telecom è particolarmente disumana? Lo stress sul lavoro spinge al suicidio? Possibile, ma non esiste un ‘caso France Telecom’ perché, secondo le statistiche, in seno al gruppo tlc d’oltralpe si consumerebbero meno suicidi che altrove.

 

Lo sostiene René Padieu – ispettore generale onorario dell’Insee e presidente della commissione di deontologia della Società nazionale statistiche francese – citando statistiche del 2007, secondo le quali “si registra nella popolazione attiva (tra i 20 e i 60 anni) un tasso di 19,6 suicidi ogni 100 mila”.

 

25 suicidi in 19 mesi fanno 15 in un anno su un totale di 100 mila dipendenti.

Et voila: la conclusione, secondo Padieu, è che “A France Telecom c’è un tasso di suicidi più basso che altrove e, a quanto sembra, il livello è inferiore agli anni scorsi”.

Non si può quindi parlare di “ondata di suicidi” a meno di non voler strumentalizzare queste disgrazie.

 

Secondo Padieu, in sostanza, i 25 suicidi sono una cifra che viene brandita per “argomentare un problema” reale ma non ‘straordinario’ rispetto ad altre situazioni. Anche la creazione di un ‘osservatorio sullo stress’ è messa in discussione da Padieu, poiché “quando ci si mette a osservare una cosa, poi la si vede apparire”.

 

Sull’imputazione all’azienda di tutti i casi di suicidio, Padieu ha affermato: “Il suicidio è una rottura, rappresenta un ‘passaggio all’atto’ in una tensione dalle molteplici origini. Lo stress è uno stato in cui le risorse che consentono di superare un bisogno o affrontare un’aggressione vengono a mancare e non si riesce ad affrontare troppo in una volta: l’uno però non è la causa dell’altro”.

 

“Emerge soltanto l’ultimo arrivato, quello che, nella coscienza del soggetto, ha reso la situazione insostenibile”, ha aggiunto Padieu.

 

Sostenere, dunque, che esista un’emergenza suicidi a France Telecom significa voler “strumentalizzare” dei drammi umani (per fortuna quelli Padieu li ha ammessi) per affrontare da una posizione di vantaggio una trattativa tra salariati e azienda. “E’ il corpo sociale che delira”, ha aggiunto, sottolineando come quello che dipendenti, direzione, ministri, sindacati, giornalisti, commentatori affermano in questo delirio non sia affatto reale: “è quanto meno un sintomo che segnala qualcosa, un malessere sociale”.

Ma a giudizio di Padieu, sociologi e psichiatri che dissertano sul tema della mutazione del lavoro e degli effetti dello stress non analizzano né controllano “questa dinamica politica folle, questa manipolazione dei media con affermazioni architettate ad arte e giudizi brutali su un problema reale”.

 

Queste dichiarazioni hanno ovviamente provocato indignazione e, mentre la CFE-CGC di France Telecom bolla i numeri come ‘macabra contabilità’, 4 sindacati dell’Insee, in un comunicato congiunto affermano che “tutti gli statistici conoscono la complessità di comparazione di una data popolazione a quella di una popolazione più generale” e tutti sanno che “i tassi di suicidio dipendono molto dall’età, dal sesso e dall’occupazione”.

 

“Nessun confronto – aggiungono – è rilevante se non si prendono in considerazione le due situazioni a parità di condizioni”.

 

Stesse considerazioni da Pierre Morville (CFE-CGC-Unsa) che ricorda, citando le parole rese da Olivier Barberot (responsabile delle risorse umane a France Telecom) il 12 settembre, che “per la maggior parte dei suicidi registrati in seno all’azienda, il profilo tipo delle persone che hanno attentato alla propria vita è fatto da funzionari o tecnici, uomini, di più di 50 anni”.

 

La società, intanto, dopo aver fermato il piano di mobilità obbligatoria, ha bloccato in toto il piano di ristrutturazione fino alla fine dell’anno.

 

Secondo la CGT, questa dovrebbe essere solo “una prima misura a cui dovranno seguire altre, soprattutto in relazione alla gestione individuale del lavoro”.

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