Net neutrality: giovedì il voto della FCC. Le Web company schierate con l’Authority, gli operatori contro

di Alessandra Talarico |

Stati Uniti


Net Neutrality

S’infiamma negli Usa la guerra tra operatori mobili e fornitori di servizi internet sulla proposta FCC di rendere trasparenti le modalità di gestione delle reti di comunicazione, anche quelle mobili, per garantire la neutralità di internet.

Dopo le rimostranze degli operatori, arriva invece il plauso dei fornitori di servizi web – tra cui Google, Amazon, Facebook, Twitter, Skype, LinkedIn – che hanno inviato una lettera alla FCC per esprimere il loro sostegno al piano elaborato dal presidente Julius Genachowski.

 

A settembre, la Federal Communications Commission ha proposto nuove linee guida che si aggiungono a quelle già varate dall’amministrazione Usa nel 2005 e che, se trasformate in legge, obbligherebbero gli operatori a rendere pubbliche le modalità con le quali gestiscono la rete, per evitare l’eventuale discriminazione o il blocco illegittimo di servizi e applicazioni.

Le nuove regole si applicherebbero per la prima volta anche agli operatori mobili, che andrebbero dunque a rispondere agli stessi obblighi attualmente in capo agli operatori internet via cavo o via DSL.

 

Le società telefoniche, però, non hanno gradito la mossa, la ritengono, anzi, una vera e propria intromissione del governo nella gestione delle reti e hanno fatto sapere di considerare questo tipo di regolamentazione “inutile” oltre che dannosa, poiché impedirebbe ai carrier di gestire il traffico in passaggio sulle proprie reti e di prevenire, ad esempio  la diffusione di virus o altri contenuti pericolosi.

E, cosa ancora più importante, gli operatori temono un ulteriore prosciugamento dei ricavi legati alle chiamate,  se non si potessero più bloccare le applicazioni VoIP mobili come Skype e Google Voice, già al centro del braccio di ferro tra operatori mobili e web company.

 

Non sono dello stesso parare, ovviamente, le società internet, secondo cui “le regole della FCC hanno finora assicurato ai consumatori la possibilità di scegliere tra i contenuti e i servizi internet preferiti”.

“Un internet aperto e neutrale – hanno aggiunto le web society – stimola la competitività e l’efficienza del mercato, in cui sono i consumatori a determinare il successo o il fallimento di un prodotto o di un servizio”.

 

La ‘rete neutrale’ – come ha spiegato l’associazione internazionale Trans-Atlantic Consumer Dialog (TACD) – è quello spazio in cui i consumatori hanno tre diritti fondamentali: quello di utilizzare “qualsiasi dispositivo a loro scelta”; quello di poter accedere a qualsiasi “contenuto, servizio o applicazione” e la possibilità di usare questi diritti senza “discriminazioni legate alla fonte, alla destinazione, al contenuto o al tipo di applicazione”.

 

Il presidente FCC ha assicurato che il processo legislativo consentirà di analizzare a pieno le implicazioni dell’applicazione di questi principi alle architetture mobili e di capire come questi potranno essere implementati in maniera equa e appropriata.

“Non si tratta – ha detto il numero uno della FCC – di un’intromissione del governo nella gestione di internet, ma vogliamo piuttosto assicurare che la rete resti una piattaforma aperta alla competizione, alla creatività e all’eccellenza imprenditoriale”.

 

Diversi i ‘campanelli d’allarme’ che hanno spinto l’amministrazione Usa a prevedere regole chiare a sostegno della network neutrality: tra questi, il caso della società tlc canadese Madison River – che ha bloccato il traffico VoIP di Vonage e per questo è stata multata dalla FCC nel 2006 – e dell’ISP (sempre canadese) Telus, che ha bloccato l’accesso dei dipendenti al sito internet di un sindacato che diffondeva le controversie della compagnia. Ma anche il caso dell’operatore via cavo Comcast, finito nel mirino delle Autorità per aver bloccato l’accesso al network di file-sharing BitTorrent.

 

Esempi che dimostrano, hanno più volte sottolineato gli esperti, che quando un provider è messo nelle condizioni di attuare un controllo selettivo dell’accesso, esso è spesso incline a schierarsi contro servizi che percepisce come pericolosi per i propri interessi o per quelli dei propri partner commerciali.

 

L’iter per formalizzare le nuove linee guida sulla net neutrality comincerà giovedì – quando i 5 membri del board della FCC, (tre democratici, e due repubblicani) voteranno il ‘piano Genachowski’ – e dovrebbe chiudersi entro l’estate prossima, non prima di un intenso dibattito pubblico, di cui fin qui abbiamo probabilmente assistito solo a piccole schermaglie.

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