Digitale terrestre: 133 canali disponibili a Bolzano e provincia

di Raffaella Natale |

Italia


TDT

Saranno 133, suddivisi tra emittenti televisive e radiofoniche, in italiano, tedesco, inglese e francese, i canali che, secondo l’elenco tecnico stilato dalla Ras, si potranno vedere a Bolzano e dintorni dal prossimo 28 ottobre, giorno del passaggio dalla televisione analogica al nuovo sistema digitale.

 

Alla gran parte delle Tv di lingua italiana, si aggiungono 12 programmi in tedesco, 2 in inglese e uno in francese. I gestori sono la Ras (per i canali esteri), Rai, Mediaset, telecom Italia Media, All-Music, D-Free, Rosengarten Spa, Tca, Rtr, Antenna 3 Nordest, Canale Italia, Italia 7, La 9, Tele Campione, Telenuovo, Telepace. I tecnici di tutte le emittenti nazionali e private stanno lavorando sui ripetitori in quota per installare le strumentazioni adatte al digitale assicurare dopo il 28 ottobre la massima copertura del territorio.

 

Un lavoro non semplice, considerata l’orografia dell’Alto Adige e l’incognita delle condizioni climatiche. Per quanto riguarda l’acquisto dei decoder, secondo le ultime rilevazioni commissionate dalla Ras, circa tre quarti delle famiglie altoatesine ne sono già dotate, ma solo il 45% dei pensionati si e’ procurato l’apparecchio.

 

Oltre 36 milioni di italiani coinvolti a fine 2009, più di 2 mila comuni, 279 emittenti e circa 6.200 impianti: sono i numeri della Tv digitale terrestre, che entrerà, per la fine di quest’anno nel 62% delle case, facendo dell’Italia il primo Paese in Europa per numero di famiglie digitalizzate.

L’appuntamento più atteso resta tuttavia quello del 16 novembre, quando anche il Lazio passerà al digitale e così Roma sarà la prima capitale europea a compiere questo passo, in anticipo su Londra, Madrid e Parigi.

 

Torino e Cuneo sono già passate stamani al digitale terrestre. Spenti, quindi, i segnali analogici per 2,4 milioni di abitanti delle due città e parte della provincia di Asti. Un evento unico nel panorama europeo, sottolinea DGTVi, considerato l’alto numero di cittadini interessati (il 70% della popolazione del Piemonte Occidentale) e il coinvolgimento del capoluogo piemontese (il quarto comune italiano per popolazione).

 

La zona interessata dalla transizione in Piemonte è stata suddivisa in cinque aree tecniche: 1) provincia di Cuneo orientale, dal Roero orientale al Monregalese (24-26 settembre); 2) provincia di Cuneo occidentale dalla Valle Gesso a Valle Po (28-30 settembre); 3) Val Chisone, Val Pellice, Val di Susa (1-2 ottobre); 4) provincia di Torino occidentale dalle Valli di Lanzo al Canavese Occidentale (3-6 ottobre); 5) Torino e pianura torinese, Cuneo e pianura cuneese (7-9 ottobre).

 

Per le transizioni è stato previsto un periodo di 16 giorni per consentire alle emittenti di effettuare gli interventi tecnici necessari su tutti gli impianti, riducendo in tempi brevi eventuali disagi.

 

Il digitale terrestre è la piattaforma maggioritaria anche sul totale del parco televisori (1,8 la media dei televisori presenti nelle case delle famiglie nel Piemonte Occidentale). La percentuale di televisori in grado di ricevere il segnale digitale terrestre era del 63% nella provincia di Torino (52% a maggio) e del 58% nella provincia di Cuneo (43% a maggio).

 

Molto alto il livello di informazione sulle date dello switch-off, anche prima che partisse la massiccia campagna di comunicazione sull’evento: il 95% degli intervistati dichiarava di essere informato dell’imminenza del passaggio, il 70% di ricordare anche le date.

 

Alla vigilia dello switch-off (dati Auditel settembre 2009), il consumo di televisione attraverso la piattaforma Dtt nel Piemonte Occidentale ha superato il 41%, quasi quattro volte il livello pre-switch-over che era al 12% nell’aprile scorso. Il consumo via digitale terrestre è prossimo al superamento dell’analogico (43,4%).

 

DGTVi ricorda che per ricevere il segnale del digitale terrestre, la popolazione coinvolta, dovrà dotarsi di un decoder digitale da collegare al proprio televisore, oppure di un nuovo televisore che, dallo scorso mese di aprile, è venduto solo se provvisto di decoder integrato. Nella maggior parte dei casi non si dovrà apportare alcuna modifica all’impianto di ricezione. Il digitale terrestre, infatti, si serve della comune antenna televisiva. A tutti i cittadini residenti nelle aree interessate dallo spegnimento dei segnali analogici, si raccomanda, a switch-off avvenuto, di reinstallare i propri decoder e/o i televisori con decoder integrato, in modo che possano sintonizzare tutti i canali digitali secondo le nuove frequenze assegnate.

 

Il Ministero ha disposto il contributo statale da 50 euro per l’acquisto di un decoder digitale interattivo, rivolto ai cittadini in regola con il canone Rai, con reddito pari o inferiore a 10 mila euro e di età pari o superiore a 65 anni (entro il 31 dicembre). I potenziali aventi diritto, attestati dall’Agenzia delle Entrate, sono circa 100 mila.

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