Pirateria: già in vendita in Cina la copia pirata di Windows 7

di Alessandra Talarico |

Cina


Windows 7

Uscita ‘anticipata’ per Windows 7 in Cina: le copie pirata dell’ultima versione del sistema operativo Microsoft sono già in vendita a un prezzo di circa 2 euro, contro i 280 che può arrivare a costare il software originale, la cui uscita ufficiale è prevista per il prossimo 22 ottobre.

In Cina l’80% dei software venduti è piratato: una percentuale doppia rispetto alla media mondiale e quadrupla rispetto a paesi come gli Usa e il Giappone.

Dalla moda (Gucci, Dior, D&G i marchi più copiati) fino all’elettronica (celebre il caso dei ‘cloni’ dell’iPhone venduti a 60 euro) nessun marchio sfugge, nonostante gli sforzi delle autorità per reprimere la contraffazione.

 

Un problema che molti analisti collegano all’alto prezzo dei software: molti consumatori, soprattutto i più giovani che sono i maggiori fruitori di hi-tech, semplicemente, non possono permettersi di spendere 200 euro e per un programma e così ripiegano su quelli piratati.

 

Cosciente della crescente difficoltà a tutelare il proprio marchio dalla contraffazione, lo scorso anno Microsoft ha deciso di abbassare il costo del pacchetto Office 2007 in Cina da 699 a 199 yuan (da 69 a 19 euro) e si appresta anche a vendere una versione semplificata di Windows 7 a circa 40 euro.

 

La pirateria informatica cinese ha cagionato lo scorso anno all’industria del software perdite per 4,4 miliardi di euro, ma gli esperti intravedono i segnali di un’inversione del trend: la situazione, anche se non nel breve periodo, migliorerà, grazie all’azione intrapresa dal governo per sensibilizzare i cittadini al rispetto del diritto d’autore, al graduale abbassamento dei prezzi e al miglioramento del livello di qualità della vita.

 

Come conseguenza di questo mix di fattori, secondo Gartner, la percentuale di software pirata in Cina dovrebbe scendere al 50% entro il 2012, allineandosi ai mercati più sviluppati.

 

Nel frattempo, la pirateria sarà anche arginata dal crescente successo dei software liberi – come quello sviluppato dal produttore cinese Kingsoft – gratuiti perché finanziati dalla pubblicità e accessibili via internet.

 

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