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La pubblicità su internet esce dalla recessione: questo almeno sembrano dire i risultati di Google, che – superando le attese degli analisti – ha registrato nel terzo trimestre un utile netto di 1,64 miliardi di dollari (5,13 dollari per azione, ma escludendo oneri straordinari sarebbero stati 5,89 dollari per azione) su un fatturato in crescita dell’8,5% a 4,38 miliardi di dollari. Gli analisti avevano previsto invece ricavi per 4,24 miliardi di dollari.
I costi per l’acquisizione di traffico (le commissioni pagate ai partner pubblicitari e di marketing) si sono attestati a 1,56 miliardi di dollari, pari al 27% del fatturato totale per la pubblicità, mentre i click a pagamento negli Usa sono cresciuti del 14% su base annua e del 4% rispetto al trimestre precedente.
“Il peggio della recessione è alle nostre spalle e, da quanto abbiamo visto, possiamo dirci ottimisti per il futuro”, ha dichiarato il Ceo Eric Schmidt, sottolineando che nel trimestre appena archiviato gli advertiser si sono dimostrati molto più propensi a spendere in search ads, mentre i consumatori hanno ripreso a fare acquisti online.
La compagnia ha così messo a segno la più forte crescita dall’ultimo trimestre del 2007, cioè da quando la crisi ha iniziato a palesarsi.
Non solo Google sembra aver superato la crisi meglio degli altri motori di ricerca, ma prospetta un avvenire fatto di grandi acquisizioni “forse ogni anno o due”.
“Siamo aperti ad acquisizioni strategiche, grandi e piccole”, ha riferito Schmidt durante una conferencce call.
Sulla scia di risultati tanto ottimistici, le azioni della società hanno quindi toccato il valore massimo da un anno a questa parte, crescendo del 3,2% a 547 dollari dopo avere chiuso la seduta di giovedì in calo dell’1,01%. Restano però lontani i fasti dei 750 dollari ad azione raggiunto due anni fa.
Commentando quindi i risultati eccezionali messi a segno dal sito di video-sharing YouTube, il direttore finanziario Patrick Pichette ha sottolineato che “in un futuro non troppo lontano” la società comincerà a generare profitti.
Buoni i risultati anche per la ricerca da dispositivi mobili, cresciuta del 30% sul trimestre precedente.
Questi dati, come ha spiegato l’analista Jeff Lindsay, “sono la conferma che le attività economiche online stanno crescendo” e che Google è e resterà il maggiore beneficiario della ripresa.
Negli Usa, Google controlla il 65% del mercato della ricerca online, contro il 18,8% di Yahoo!.