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Nel corso degli ultimi due decenni, l’avvento di nuovi strumenti di comunicazione – dal cellulare alla posta elettronica e ai social network – ha radicalmente trasformato il nostro modo di costruire e mantenere le relazioni sociali, favorendo l’emergere di nuove forme di ‘comunità’ e non solo tra gli adolescenti come si credeva in un primo momento.
Se infatti i più scettici tendevano a considerare questi siti e queste nuove tecnologie soltanto una sorta di moda per tecno-dipendenti, è ormai appurato che la social network mania è dilagante. Tanto da indurre l’Università di Oxford a lanciare un progetto di ricerca triennale per stabilire in che modo le moderne tecnologie di comunicazione stiano modificando la natura delle relazioni sociali.
Il progetto da 2,5 milioni di euro, coinvolge un team di esperti internazionali di diverse discipline – psicologia, informatica, fisica – che analizzerà le registrazioni delle telefonate (rigorosamente in forma anonima) di 7 milioni di europei per comprendere se stiano emergendo nuovi trend e modelli di comportamento a livello individuale e sociale.
L’equipe di ricercatori analizzerà dettagli quali la durata delle chiamate e gli intervalli fra una chiamata e l’altra ma non il contenuto delle conversazioni, cercando anche di comprendere come funzionano i meccanismi sociali nel mondo online e se lo spostamento della nostra vita sociale su internet migliori sostituisca o minacci le relazioni sociali basate sui contatti faccia a faccia.
Facebook intanto continua a guadagnare terreno su Twitter e sugli altri social network: secondo le ultime rilevazioni di ComScore, nel mese di settembre il sito americano ha registrato oltre 3 milioni di visitatori unici in più rispetto al mese precedente, superando quota 95 milioni.
Twitter, invece, è rimasto virtualmente ‘immobile, con 20,9 milioni di visitatori unici a settembre rispetto ai 20,8 di agosto.
Twitter, che ha appena annunciato di essere prossimo a un aumento di capitale da 100 milioni di dollari – che porterebbe la sua valorizzazione a 1 miliardo di dollari – secondo gli analisti è considerato una sorta di moda senza alcun valore sociale, soprattutto per l’entusiasmo manifestato nei confronti del microblogging da parte di molte star e la sua adozione di massa è ancora molto lontana. Facebook invece, come ha spiegato al Daily Telegraph Martin McNulty, direttore di Forward Internet Group, “Sta aumentando il distacco sui competitor perché è uno strumento per tutti, comprensibile e basato sulla comunicazione genuina”.
Le rilevazioni di ComScore, tuttavia, tengono conto solo del traffico verso Twitter.com ed escludono le altre applicazioni: lo stesso, ha aggiunto McNulty, “si ha la sensazione che il microblogging sia in una traiettoria discendente e non riuscirà a conquistare nuovi primati nel mondo del social networking”.
Anche secondo i dati di Hitwise, la crescita di Facebook è vertiginosa: nell’agosto del 2008 il sito aveva poco più di 100 milioni di utenti, triplicati nel settembre 2009 e con una quota di traffico pari al 59% di tutte le reti sociali a livello globale.
MySpace, un tempo re incontrastato del settore, rimane al secondo posto col 30%, ma perde quasi il 55%. Unica consolazione per MySpace è il record, tutt’ora imbattuto, di tempo medio giornaliero per utente passato sul sito, mentre a livello demografico aumenta il numero degli iscritti over 50, con un +26%.