Italia
Il presidente dell’Autorità per le comunicazioni, Corrado Calabrò, replica alle critiche di ieri sollevate dall’amministratore delegato di Fastweb, Stefano Parisi, sul cambiamento dei meccanismi di calcolo per l’unbundling, che dovrebbero entrare in vigore dal primo maggio 2010: “Siamo al limite dell’assurdo”, ha detto Calabrò.
Le critiche degli operatori alternativi costituiscono “un fuoco di sbarramento preventivo, temendo condizioni peggiori in futuro”.
“Il prezzo dell’unbundling è ampiamente sotto la media comunitaria” e “ieri la Erg a Lucerna ha riconosciuto che la regolamentazione italiana è la migliore d’Europa”.
“Gli operatori usufruiscono di condizioni di vantaggio ma tendono a ottenere sempre di più”.
Ieri Parisi ha attaccato la proposta dell’Autorità affermando: “ci strozza“. Un rischio che, invece, l’organismo guidato da Calabrò respinge seccamente.
“In questa fase delicata – ha attaccato Parisi – l’Agcom propone l’aumento del costo dell’unbundling in rame e di consentire a telecom Italia di togliere il canone dove vuole. Si tratta di un classico esempio di price-squeezing: si aumenta all’ingrosso e si scende al dettaglio“, rendendo così più complicata la concorrenza all’ex monopolista da parte degli operatori alternativi. Inoltre, ha avvertito Parisi, “aumentando la redditività del rame si rendono meno convenienti gli investimenti in fibra”.
Riguardo invece i prezzi degli sms, Calabrò ha fatto sapere che la questione del tetto massimo verrà affrontata dall’Authority.
“Ci stiamo pensando, il problema va affrontato organicamente nella sede competente, e non con interventi occasionali”.
Di recente il garante dei prezzi ha chiesto agli operatori che il tetto massimo scenda sotto i 13,2 centesimi, iva inclusa.