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Patto Telco: umore sereno per Telefonica, non prevede grosse novità

Italia


Riunione “tecnica” tra legali, quella di ieri in Mediobanca per la delegazione di Telefonica, sbarcata a Milano per tastare il terreno in vista della data del 28 ottobre, ultimo giorno per comunicare eventuali disdette dal patto di Telco, la holding che controlla Telecom Italia.

 

Secondo quanto dichiarato da una fonte vicina al dossier, a Madrid l’umore è “molto sereno“, nonostante la ridda di indiscrezioni che vogliono gli spagnoli, primi azionisti di Telco, in uscita dalla compagine azionaria, anche a seguito di pressioni dal mondo politico.

Telefonica, ha spiegato, “non si aspetta nessuna novità sostanziale” dal rinnovo del patto, in scadenza il prossimo aprile ma il cui termine per far pervenire eventuali disdette (tecnicamente ‘richieste di scissione’) è stato fissato sei mesi prima, il 28 ottobre appunto. Nello stesso giorno, tra l’altro, è convocata la tradizionale assemblea degli azionisti di Mediobanca per l’approvazione del bilancio.

 

Già tre giorni fa a Madrid lo stesso numero uno di Telefonica, Cesar Alierta, aveva spiegato di voler restare in Telco per aumentare e ottimizzare le sinergie con Telecom, resistendo alle pressioni politiche che sta avendo in Italia sulla sua presenza nella holding.

Alierta, durante la cerimonia di consegna del premio Tiepolo 2009, riferendosi ai rapporti con Telecom Italia ha dichiarato: ‘Manterremo le relazioni sulla base della trasparenza e della lealtà“.

Alcuni giorni fa, infatti, il viceministro alle Comunicazioni, Paolo Romani, aveva commentato l’importanza che, in vista della data del 28, “l’infrastruttura di rete rimanga italiana“, ma è poi andato oltre, asserendo che la quota di Telefonica, pari al 42,3%, “è un problema rilevante che si deve risolvere” e ha aggiunto che “ci penserà l’azienda” ma il governo non si chiamerà fuori, anzi, “starà molto attento”.

 

L’occasione per fare un vero punto della situazione probabilmente si avrà quando Telco riunirà il consiglio di amministrazione, per l’esame della trimestrale e discutere dei rifinanziamenti, e che dovrebbe tenersi la prossima settimana o anche quella successiva, a ridosso della data del 28 ottobre.

 

A oggi comunque non risulta ancora nessuna convocazione del Cda. Per quanto riguarda i rifinanziamenti dei prestiti bancari a carico della holding di prossima scadenza, i Benetton, come già avvenuto lo scorso inverno, dovrebbero tirarsene fuori. D’altronde la priorità di Sintonia è ormai focalizzata su altre attività: le autostrade, con Atlantia, e gli aeroporti, con Adr (tramite Gemina). Telco è controllata per il 42,3% da Telefonica, per il 28,1% da Generali, per il 10,6% ciascuno da Mediobanca e Intesa Sanpaolo e per l’8,4% dai Benetton. Intanto sul fronte telecom, da segnalare le indiscrezioni di stampa che parlano di uno slittamento della vendita dei multiplex digitali in mano a telecom Italia Media. In gara per gli asset digitali sarebbero rimasti due fondi: Highbridge e Trilantic Capital ma quest’ultimo avrebbe chiesto una dilazione dei tempi di consegna dell’offerta, la cui scadenza era fissata per il 2 ottobre. Inoltre, scrivono oggi Il Corriere della Sera e Repubblica, secondo alcune voci il controllo di Timb, l’operatore di rete digitale terrestre, potrebbe passare da TI Media direttamente alla controllante Telecom.

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