World Media Summit: il gotha dell’informazione si ritrova a Pechino per discutere di sfide nell’era digitale

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Entreranno nel vivo domani, dopo la cerimonia di inaugurazione, i lavori del primo World Media Summit promosso dall’agenzia di stampa cinese Xinhua a Pechino sul tema di come “I media mondiali affronteranno le sfide e le opportunità dell’era digitale e delle tecnologie della rete“.

 

Il confronto raduna complessivamente 130 rappresentanti di testate giornalistiche, tra tv, agenzie di stampa e multimediali, quotidiani da tutto il mondo e 40 organi di stampa cinesi. Tra le 62 delegazioni estere figurano quella del New York Times, di Le Figaro, del quotidiano israeliano Haretz e dell’araba Al Jazeera, di Bbc, Reuters, Adnkronos, Itar Tass, della News Corp che con i colloqui del presidente e presidente Rupert Murdoch con i vertici di Xinhua durante i giochi olimpici è stata tra le principali promotrici dell’evento.

 

Il World Media Summit è stato diviso in quattro sessioni incentrate su otto argomenti: il primo riguarda le sfide, la cooperazione e le opportunità per i media mondiali nell’era digitale e multimediale; il secondo panel è incentrato sui media tradizionali a confronto con i media emergenti: coesistenza e sviluppo; il terzo è sulla crisi finanziaria e la risposta dei media.

 

Quarto punto del dibattito che attende i partecipanti al Wms è come i media tradizionali rispondono alla sfida rappresentata da internet e dalle nuove tecnologie digitali; il quinto panel è sui processi di fusione dei media a livello mondiale; il sesto sulle sfide e le opportunità dell’era multimediale; il settimo sull’impatto di quest’ultima sullo sviluppo dei media e infine, all’ottavo panel si discuterà come si delinea il futuro della professione giornalistica.

 

L’idea del Summit, spiegano alla Xinhua, è nata durante un confronto che ha avuto luogo durante i giochi olimpici di Pechino tra il presidente di Xinhua Li Congiun e, tra gli altri, il fondatore di News Corp Rupert Murdoch, il presidente e ceo di Ap Thomas Curley, il presidente della Itar Tass Vily Nicktich Ignatenko, il direttore della Reuters David Schlesinger, il direttore generale della Bbc Mark Thompson, il presidente di Kyodo News Satoshi Ishikawa.

 

“Il World Media Summit – spiegano i promotori – è una grande opportunità per i media di tutto il mondo di conoscersi meglio l’un l’altro e di trovare buone occasioni di cooperazione”.

Il meeting ha luogo nella Great Hall of People di Pechino e sarà aperto domani da un banchetto offerto da Li Congiun.

 

“Uno scambio di conoscenze e punti di vista sulla evoluzione dell’editoria e dell’informazione nei diversi media in una sede prestigiosa e in un Paese a cui l’intero mondo guarda con interesse’. E’ questo l’obiettivo che il presidente del gruppo GMC e direttore dell’agenzia Adnkronos Giuseppe Pasquale Marra, indica per la propria partecipazione al World Media Summit di Pechino in un’intervista all’agenzia di stampa cinese Xinhua, promotrice dell’evento.

 

Nell’intervista, diffusa da Xinhua in cinese, inglese e arabo, Giuseppe Marra , che ha accettato l’invito dell’agenzia cinese e prende parte ai lavori a Pechino, ha sottolineato l’opportunità che il Wms offre ai partecipanti di “incontrare rappresentanti di gruppi editoriali di importanza internazionale e vagliare eventuali possibilità di impegni di cooperazione e integrazione multimediale online”.

Senza contare, più in generale, che la Cina “è ora più che mai una piattaforma di estremo interesse per meeting di questo genere”.

 

“In buona sostanza – spiega l’editore – se oggi più che mai la Cina guarda al mondo con interesse nuovo, il mondo guarda alla Cina con analogo e nuovo interesse“. L’era digitale avrà ricadute profonde sulle news visto che, osserva Marra, con il fatto che “i singoli utenti si porteranno in tasca tv, radio, pc, telefonini” e così via “l’intero mondo avrà possibilità di comunicare e interagire in tempo reale“. Secondo l’editore “questa vera e propria rivoluzione postmoderna avrà ricadute su tutto”, dalla politica, alla finanza, a tutti i settori della vita contemporanea. Il che “impone uno stato di allerta permanente soprattutto agli operatori dell’informazione e della comunicazione, ovvero editori e giornalisti’.

 

I media tradizionali, di carta, resisteranno ancora ma la loro eliminazione avverrà, seppure “ci vorranno decenni“. Questo perché “indietro la storia non torna mai, se non per qualche momentaneo ripensamento”. E in futuro, in Cina più che altrove, sottolinea Marra, “la rivoluzione tecnologica postmoderna avrà ricadute addirittura impensabili oggi“.

 

Intanto i media italiani e cinesi possono rafforzare la cooperazione e gli scambi “nella multimedialità e nell’interattività’ internettiana. Proprio per questo, quale presidente e azionista del gruppo GMC e direttore dell’Adnkronos ho un particolare interesse ai lavori del World Media Summit’, ha concluso l’editore. (r.n.)

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