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Andrew Chraplyvy e Robert Tkach, due ricercatori dei Bell Labs, l’organizzazione di ricerca avanzata di Alcatel-Lucent, saranno insigniti del prestigioso riconoscimento internazionale Premio Marconi per le loro ricerche su come l’informazione viene trasmessa sulle reti ottiche e per la scoperta di metodi innovativi che permettono di aumentare notevolmente velocità e capacità dei sistemi di comunicazione su fibra ottica.
Il premio, del valore di 100 mila dollari, sarà consegnato il 9 ottobre in occasione della cena annuale organizzata per il Premio Marconi a Palazzo Re Enzo, a Bologna. La cena sancirà quindi la conclusione del Simposio Marconi, due giorni di appuntamenti che verteranno sul tema dell’innovazione nel campo delle Tecnologie dell’Informazione e della Comunicazione (ICT), con la partecipazione di molti importanti rappresentanti del settore.
Il riconoscimento – che assume un particolare significato, in occasione dei 100 anni dall’assegnazione del Premio Nobel al grande inventore italiano Guglielmo Marconi – è attribuito annualmente a scienziati viventi la cui ricerca nel campo delle comunicazioni e delle tecnologie dell’informazione comporti concreti miglioramenti a livello sociale, economico e culturale per l’intera umanità.
L’idea di istituire il Premio è di Gioia Marconi, figlia di Guglielmo, e l’iniziativa è condotta e organizzata dalla fondazione americana Marconi Society, che – per il triennio 2008-2010 – sarà affiancata dalla Fondazione Marconi.
“Il Marconi Prize – ci ha spiegato Gabriele Falciasecca, Presidente Fondazione Marconi – rappresenta, per il settore della ICT, un riconoscimento simile a un Premio Nobel, poiché queste discipline, così giovani, non figurano nell’elenco del testamento di Alfred Nobel che istituisce il Premio”.
“Ecco perché – aggiunge il Presidente Falciasecca – esso viene consegnato il 9 ottobre proprio a Bologna in ricordo dei cento anni da quando l’ancor giovane Guglielmo – 35 anni – ricevette il premio Nobel, nel dicembre 1909″.
Quell’anno, afferma Falciasecca, il Premio Nobel fu assegnato a Marconi e al professore tedesco Karl Ferdinand Braun, due scienziati profondamente diversi sia per formazione che per notorietà: “Braun è il classico prodotto di una scuola universitaria, mentre Marconi ebbe una educazione profonda ma irregolare – e nella notorietà – chi conosce Braun che pure è considerato fra l’altro l’inventore del tubo catodico?”. I due scienziati avevano, però, una caratteristica comune fondamentale: entrambi furono alla base di una solida impresa.
“La Compagnia Marconi e le sue successive appendici sono ben note, ma va ricordato che Braun ebbe molta parte nella fondazione della Telefunken”, ecco perché, aggiunge Falciasecca, “I premiati con il Marconi Prize seguono questo esempio. Molti di loro hanno fondato aziende High Tech di successo; tutti hanno contribuito alla messa in campo di prodotti di largo consumo e di grande impatto, come accade nel campo delle fibre ottiche per i premiati di quest’anno”.
Il merito di Chraplyvy e Tkach consiste nell’aver individuato una crescita esponenziale della domanda di capacità delle reti di comunicazione, che non sarebbe stato possibile supportare a causa delle limitazioni imposte dalla non linearità delle trasmissioni a lunga distanza tramite fibra ottica.
Le fibre ottiche, utilizzate per trasmettere voci, dati e immagini sotto forma di impulsi laser luminosi, sono la struttura portante di Internet e dei moderni sistemi di telecomunicazione.
Quando le prime fibre ottiche furono installate, tuttavia, ben pochi furono in grado di prevedere quanto velocemente le loro limitazioni di capacità avrebbero iniziato a svolgere un ruolo preponderante.
Per tutti gli anni Ottanta e Novanta i laboratori Bell hanno studiato una potente tecnologia denominata dense wavelength division multiplexing (dense WDM) al fine di migliorare la capacità delle fibre ottiche.
Codificare flussi separati di informazioni con colori diversi (lunghezze d’onda) di luce, infatti, rendeva possibile inviare molteplici pacchetti di informazioni lungo la stessa fibra ottica. Sfortunatamente le due tipologie di fibre standard allora esistenti non erano in grado di sostenere un ampio numero di lunghezze d’onda che trasportassero segnali ad alta velocità.
Chraplyvy e Tkach, si sono resi conto che un nuovo tipo di fibra ottica con una dispersione cromatica controllata con precisione, avrebbe potuto sostenere un elevato numero di lunghezze d’onda che trasportassero segnali ad alta velocità. Lavorando su queste intuizioni, i ricercatori hanno messo a punto un nuovo tipo di fibra, che battezzarono TrueWave, in grado di ottimizzare la capacità di trasmissione dei sistemi di comunicazione.
La nuova fibra, ora nota come “non-zero dispersion fiber” (NZDF) è diventata ormai un prodotto standard per il settore e ha consentito una crescita esponenziale della larghezza della banda nei sistemi di comunicazione ottica. Attualmente nel mondo sono stati installati circa 80 milioni di chilometri di NZDF.
“Dimostrando le notevoli limitazioni di capacità imposte dalle non linearità alle trasmissioni a lunga distanza tramite fibra ottica, Andy e Bob non solo hanno concentrato l’attenzione e ottenuto le risorse per affrontare la sfida, ma hanno inoltre scoperto innovative tecniche di mitigazione”, ha affermato Robert Lucky, presidente della Marconi Society ed ex collega e direttore ai Laboratori Bell dei due scienziati. “Hanno sviluppato il concetto di gestione della dispersione e iniziato a concepire un nuovo tipo di fibra ottica. Queste innovazioni hanno consentito di fornire ai sistemi di trasmissione in fibra WDM (wavelength-division-multiplexed) nuove capacità, superiori a un terabit/secondo per fibra, con un incremento di 100 volte in soli 10 anni”.
Il Marconi Prize, organizzato da Marconi Society USA e Fondazione Guglielmo Marconi di Bologna, vede in questa edizione il sostegno della Fondazione Cassa di Risparmio in Bologna, della Federazione Nazionale dei Cavalieri del lavoro – gruppo emiliano romagnolo e Unindustria Bologna, oltre al patrocinio dell’ Alma Mater Studiorum – Università di Bologna.
Fra i vincitori degli ultimi anni si contano il professor David Payne dell’università di Southampton, in Gran Bretagna, un altro pioniere delle fibre ottiche al quale si deve lo sviluppo dell’amplificatore a fibre ottiche drogate con erbio (EDFA); i fondatori di Google Sergey Brin e Larry Page; il professor Ron Rivest del rinomato MIT, co-inventore del sistema di criptazione RSA; il professore dell’università di Stanford John Cioffi, inventore dei moderni modem ad alta velocità che consentono l’uso di sistemi DSL, e il professore francese Claude Berrou, la cui scoperta dei turbo codici ha consentito di fare notevoli passi avanti nel campo della telefonia mobile, nonché delle comunicazioni satellitari e via radio.
Il 6 ottobre
“Liquidi, veloci, mobili: contenuti digitali e risorse della conoscenza“
Promosso dalla Fondazione Luca Barbareschi e organizzato da Key4biz, con il sostegno di Eutelsat.
Parteciperanno i rappresentanti di istituzioni, imprese, enti di ricerca, esperti.