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Il concorso “L’Italia degli innovatori” lanciato a giugno dal Ministro per la Pubblica Amministrazione e l’Innovazione Renato Brunetta insieme a Beniamino Quintieri, Commissario Generale per l’Expo Universale di Shanghai 2010, è entrato nella fase finale.
A partire dal 1° ottobre 2009, infatti, il Comitato di esperti radunato dal Ministero e dal Commissariato avrà il compito di selezionare i progetti migliori iscritti al concorso, legati al tema generale dell’Expo, “Better City, Better life”. Partecipare a questa iniziativa significa avere l’opportunità di essere inseriti in un contesto internazionale di particolare visibilità.
Le migliori idee, infatti, verranno raccontate e messe in scena in quella che si annuncia come una Esposizione Universale di straordinaria rilevanza, che auspichiamo vedrà l’Italia tra i Paesi protagonisti per ingegno, creatività e innovazione.
Le innovazioni selezionate potranno essere, inoltre, oggetto di seminari tematici, di incontri con interlocutori locali, di attività di comunicazione appropriate (informazioni sui media, sul web, nell’Expo virtuale, in pubblicazioni multilingua) nel corso dei sei mesi di durata dell’Esposizione.
“Spesso – ha commentato Beniamino Quintieri – si crede che la parola innovazione sia un’esclusiva delle scienze cosiddette da ‘laboratorio’. Altre volte diventa l’alibi dietro cui spiegare gli insuccessi di progetti fallimentari. Semplicemente, l’innovazione è il meccanismo attraverso il quale un’ idea originale diventa un prodotto o un servizio che prima non c’era o, se c’era già, migliore del precedente. L’innovazione, in sintesi, è il terreno sul quale si costruisce il progresso economico e sociale”.
Perché quindi è importante e in qualche modo metodologicamente ‘innovativo” aver realizzato questo concorso?
“Il bando – ha spiegato ancora il Commissario generale del Governo per l’Expo 2010 – se da un lato può essere considerato un primo censimento delle eccellenze al fine di valorizzarle, dall’altro si concretizza come un’iniziativa concreta attraverso cui far conoscere al grande pubblico internazionale l’immagine di una Italia diversa dai soliti stereotipi, sfruttando una vetrina enorme come quella dell’Expo di Shanghai 2010. Un’Italia che sa ancora innovare e creare nuovi prodotti, nuove tecnologie, nuovi modelli per vivere meglio”.
Si tratta, quindi, di un’occasione importantissima per tutte le piccole e medie realtà italiane, che da sole non avrebbero le possibilità di partecipare a una vetrina tecnologica di portata internazionale come l’Expo.
“L’obiettivo è aiutare le realtà italiane meritevoli a farsi conoscere dal mercato cinese e favorire i rapporti con potenziali interlocutori cinesi e internazionali. È un’opportunità unica quella che offriamo ai nostri innovatori: far sì che le loro idee possono poi trasformarsi in prodotti per il mercato e aiutarli nel passaggio sempre difficile tra innovazione e prodotto. L’innovazione, quindi, come leva strategica sulla quale investire per ridare competitività alla nostra economia”, ha concluso Quintieri.
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