Italia
Nonostante i nuovi mezzi di comunicazione e il boom di internet, sono ancora tanti i giovani che passano molto tempo davanti alla televisione che resta un medium fondamentale per la loro formazione.
Di questo è convinta il Ministro dell’Istruzione, Mariastella Gelmini, che in un’intervista a Mattino 5 ha parlato della responsabilità della Tv nell’educazione delle nuove generazioni.
“I giornali, i media sono molto attenti al tema della libertà di stampa. Non credo che in Italia sia in pericolo, basta guardare la Rai e sfogliare i giornali per rendersene conto. Certo – ha osservato – sono maggioritari quelli contrari al premier ma non è certo il presidente del Consiglio a lamentarsi della mancanza di libertà di stampa”.
“Sono sorpresa però – ha aggiunto la Gelmini – che non si discuta mai di come i media toccano il tema dell’educazione, c’è un’invasione di campo da parte loro. Mi piacerebbe vedere programmi per l’infanzia, per i bambini, per i pre-adolescenti e per gli adolescenti, ma non c’è una programmazione pensata per queste fasce di età. Più che di libertà di stampa quindi, parlerei di responsabilità della stampa e dell’opportunità di colmare questa pesante lacuna. Un dovere – ha commentato – che compete a Mediaset, le tv private ma in particolar modo spetta a chi svolge un servizio pubblico“.
Il Ministro ha, quindi, lanciato una proposta: “… si potrebbe mettere un bollino verde, come quello per i minori, ma per vedere quali programmi sono di interesse pubblico. E poi finanziare solo quelli con i soldi del canone Rai”.
Secondo la Gelmini, una Tv più attenta ai ragazzi si occuperebbe magari di “bullismo“, “disturbi alimentari“. Quanto alla trasmissione Annozero di Santoro, il Ministro afferma che “è talmente fazioso da essere un vantaggio per il centrodestra“, “di sicuro non è un programma educativo“, “ma le tribune politiche sono quasi tutte così”, e mette in evidenza “una gioventù stanca, rassegnata, ma soprattutto politicizzata che non rappresenta la situazione reale”.
All’interno della scuola, riforme in atto. Sicuramente la Gelmini vuole “un ritorno alla serietà e al rigore”, che “sono elementi positivi che anche le famiglie, secondo recenti sondaggi, ritengono utili“.
Per il Ministro quella del maestro unico è una “scelta che ci allinea all’Europa e poi il bambino nei primi anni della sua esperienza scolastica ha bisogno di un punto di riferimento forte“. Quanto al voto in condotta reinserito nella media che determina promozione o bocciatura, “se c’è un principio che accompagna la riforma nel suo complesso è la volontà che a scuola si torni ad educare, mentendo al centro lo studente e con l’attenzione anche ai comportamenti“, ha sottolineato la Gelmini che ha aggiunto: “Certo non è mai bello quando un ragazzo perde l’anno ma una scuola che promuove tutti rinuncia a formare i ragazzi”.
La complessiva funzione educativa della scuola “è troppo importante per affrontare questo tema in modo rassegnato o pressappochista“, ha aggiunto, per la quale “la sinistra è sorpresa di fronte a un governo che punta sulla scuola, che la pone al centro della sua attività” per andare oltre “la scuola post sessantottina, autoreferenziale, scollata dal mondo del lavoro che mette in difficoltà i giovani di oggi”.
Sempre riferendosi alle polemiche sulle sue riforme, Gelmini ha poi affermato che “la scuola non è di destra né di sinistra e nemmeno del sindacato”, lamentando che “ogni riforma viene stravolta nella sua portata, nel suo significato”.
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