Stati Uniti
Autori ed editori hanno chiesto ieri ad un Tribunale Usa di rinviare l’udienza nella causa in cui è chiamato a decidere sul controverso accordo che permetterebbe a Google di creare la sua biblioteca digitale online.
La richiesta del sindacato degli autori e dell’Associazione degli editori americani non ha incontrato l’opposizione di Google e fa seguito al parere del Dipartimento della Giustizia Usa che ha invitato il giudice distrettuale Denny Chin a respingere l’accordo.
L’intesa è il frutto dello sforzo per risolvere una causa legale del 2005 che riguardava il piano di Google e l’udienza è prevista per il 7 ottobre.
Gli autori e gli editori hanno detto che le parti vogliono lavorare con il Dipartimento di Giustizia per risolvere i problemi e hanno chiesto il rinvio dell’udienza al 6 novembre.
Google ha acconsentito allo slittamento. “Stiamo valutando le questioni sollevate dal dipartimento della Giustizia e da altri e siamo pronti ad affrontarle non appena il procedimento riprenderà”, si legge in un comunicato.
Il Dipartimento di Giustizia ha detto che la corte dovrebbe spingere le parti a modificare l’accordo, in modo da rispettare pienamente le leggi sul copyright e sull’antitrust.
Secondo il governo, l’intesa sembra dare agli editori il potere di limitare la concorrenza e a Google una “esclusiva di fatto” nella distribuzione delle opere orfane (i libri coperti da copyright, ma i cui titolari non sono rintracciabili).
Nell’ottobre 2008 Google e i sindacati di editori e di autori americani hanno raggiunto un accordo sulle modalità di utilizzo negli Usa di libri digitali, in base al quale il gigante internet avrebbe percepito il 37% degli utili legati all’utilizzo dei libri online, a fronte di un 63% che sarebbe andato nelle tasche di editori e autori.
L’intesa prevede che Google pagherà 125 milioni di dollari per creare un Registro dei diritti del libro, dove autori ed editori registrano le opere e vengono pagati per i libri e le altre pubblicazioni che il gigante della ricerca su internet metterà online.
Dall’Europa, intanto, il Commissario Ue alla Concorrenza, Neelie Kroes, ha fatto sapere che di Google si parlerà nella sua visita a Washington al Dipartimento di Giustizia.
La Kroes a riguardo ha sottolineato, in un’intervista pubblicata oggi dall’Herald Tribune, l’importanza di “una cooperazione transatlantica per una politica di trasparente” come richiede la nuova società globalizzata.