Italia
L’Autorità per le garanzie nelle comunicazioni ha deciso di intervenire nuovamente per reintrodurre, a partire dal 1° gennaio 2010, il blocco permanente gratuito e automatico delle chiamate alle numerazioni a sovrapprezzo dopo la bocciatura, ad opera del Tar Lazio e del Consiglio di Stato, della delibera con cui l’Agcom, lo scorso anno, aveva tentato di mettere ordine nella selva di truffe e trucchetti che circonda questo tipo di numerazioni, cui fanno riferimento i servizi di maghi, cartomanti, chat erotiche e pseudo-quiz e che vengono trasmessi da molte emittenti televisive nazionali e locali.
Lo schema del nuovo provvedimento, che prevede un aggiornamento delle numerazioni sottoposte al blocco, è stato posto a consultazione pubblica per permettere alle parti interessate di esprimere le loro considerazioni entro 30 giorni dalla pubblicazione online del provvedimento.
Una chiamata verso le numerazioni a sovrapprezzo (144, 166, 482, 483, 484 e 899 892, ecc.) può arrivare a costare anche 15 euro e le numerose denunce dei consumatori – che si sono visti addebitare in bolletta cifre astronomiche ascrivibili a chiamate spesso mai fisicamente effettuate, poiché generate dai famigerati dialers – hanno portato l’Antitrust, a ottobre
Esercitando la “competenza regolatoria specificamente riconosciuta in capo all’Autorità dal Consiglio di Stato”, l’Agcom sottolinea dunque nel nuovo provvedimento “la necessità di riproporre, l’attivazione per default con il meccanismo del silenzio-assenso, del blocco permanente di chiamata sulle utenze di rete fissa”, in ragione della “dimostrata efficacia della misura stessa al fine della riduzione del fenomeno abusivo inerente alla utilizzazione delle numerazioni per servizi a sovrapprezzo”.
Secondo i dati forniti dall’Autorità, infatti, l’introduzione del blocco permanente di chiamata con la delibera n. 418/07/CONS e, poi, soprattutto l’entrata in vigore del blocco su silenzio assenso, hanno determinato un calo netto – pari al 90% – delle segnalazioni e dei reclami degli utenti.
I reclami più numerosi sono quelli relativi alla tipologia 899 che, pertanto, secondo Agcom, “deve confermarsi nel blocco”, mentre – dice ancora l’Autorità – è ragionevole disporre una definitiva esclusione dell’892, alla luce della costante riduzione della percentuale di reclami. Escluse dal blocco permanente anche le numerazioni di tipo 178 e 199, assegnate ai sensi del vigente Piano di numerazione ai numeri unici e personali.
L’utilizzazione illecita per finalità eversive rispetto a quelle cui le numerazioni 178 e 199 sono destinate è ancora “non trascurabile”, ma l’Autorità ritiene che sarebbero maggiori “le ripercussioni negative nella sfera giuridica ed economica dei soggetti che le utilizzano virtuosamente, tenuto conto anche del fatto che al fine di contrastare le condotte abusive perpetrate su siffatte numerazioni è in corso un’attività sanzionatoria ad iniziativa della competente struttura dell’Autorità e del Ministero dello Sviluppo Economico – Comunicazioni”.
Escluse dal blocco anche le numerazioni in codice 44 – “in quanto la delibera n. 26/08/CIR prevede che esse siano destinate a servizi di carattere sociale-informativo, espletati ad una contenuta tariffa forfetaria con soglia massima di 0,25 euro” – mentre viene confermata l’inclusione nel blocco permanente di chiamata delle numerazioni in codice 43, 46, 47, 48 e 49, “in ragione sia della loro destinazione d’uso quali numeri per servizi a sovrapprezzo sia della loro criticità, in analogia a quanto disposto per le numerazioni critiche in decade
L’Agcom ha quindi sottolineato che la reintroduzione del blocco su silenzio assenso – uno strumento molto utile per gli utenti meno esperti – costituirebbe una “opportunità aggiuntiva” a disposizione della clientela per esprimere, “sia pure in modo tacito, la propria volontà negoziale”, assicurando che l’assetto di ogni rapporto individuale sia conforme alla volontà del singolo utente interessato.