Internet ‘usa e getta’. Italiani popolo di smanettoni poco attenti ai contenuti culturali e di intrattenimento

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Più di un giovane su due smanetta su internet e telefonino senza accedere a contenuti culturali o di intrattenimento. E quasi metà degli italiani continua a non utilizzare la rete: è quanto emerge da u'indagine Nielsen.

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Sono più di 28 milioni gli italiani che usano internet. Un dato sorprendente se si pensa che il numero di utenti è cresciuto di 5 milioni in due anni e che la percentuale di chi si collega quotidianamente è passata dal 23% del 2007 al 34% del 2009, ma non ancora abbastanza da allineare l’Italia al resto d’Europa.

Un’Italia spaccata in due quella che emerge dall’ultima ricerca realizzata da Nielsen su incarico dell’Osservatorio permanente sui contenuti digitali, secondo cui esiste ancora nel nostro Paese una percentuale molto alta di persone (45%) che internet non lo usa mai.

Lo studio Nielsen mostra dati leggermente migliori rispetto a quelli pubblicati da Eurostat in uno studio riferito al 2008 – in base al quale solo il 42% delle famiglie italiane con “almeno un componente di 16-64 anni” accede a Internet – ma che comunque ci pongono nelle parti più basse della classifica Ue: peggio di noi solo Grecia, Romania e Bulgaria.

Anche internet, come la Tv, riflette quindi il degrado culturale del bel Paese: gli italiani infatti non navigano il web alla ricerca di notizie, approfondimenti, contenuti di qualità, né per accedere ai servizi delle banche e della PA, bensì per svagarsi, magari scaricando illegalmente qualche film o canzone.

A usare in maniera massiccia la rete – i cosiddetti ‘heavy user’ – sono 18 milioni di persone, per lo più giovani (fino ai 44 anni) e con un livello di istruzione e di reddito medio alto.

Questo segmento è interessato ai contenuti di intrattenimento, (media e musica), all’informazione (libri e giornali) e al cinema.

Cresce inoltre sia la percentuale di donne online – anche se, nota Nielsen, “restano comunque dieci punti di differenza tra i due generi” – che quella degli ‘smanettoni’, abili soprattutto tecnologicamente ma non altrettanto pronti sul piano culturale. Secondo i dati raccolti da Nielsen, ad esempio, “Il 58% dei ragazzi tra i 14 e i 24 anni si limita a usare le tecnologie come un gioco (contro il 40% due anni fa), mentre il 47% dei giovani tra i 14 e i 19 anni dichiara che potrebbe tranquillamente fare a meno di essere informato su quello che accade nel mondo; il 37% di leggere (libri, ma anche tutto il resto), il 31% di andare al cinema”.

Gli utenti più grandi – l’80% di chi naviga ha più di 24 anni – preferiscono invece comunicare e socializzare: il 38% guarda regolarmente video su Youtube, il 24% chatta, il 42% usa sistemi di messaggistica istantanea, il 38% partecipa a forum e blog.

La crisi sembra aver pesato inoltre sull’acquisto di contenuti: la percentuale di italiani che ha acquistato musica è passata dal 49% del 2007 al 35% del 2009, ma è diminuito anche l’utilizzo di siti di download illegale (scarica musica in modalità p2p il 21% degli italiani). Sorprende infine il dato secondo cui è cresciuta la percentuale di chi si dice disposto a pagare per ciò che oggi riesce a trovare gratis: il 27% degli italiani che usano internet pagherebbe per sottoscrivere un abbonamento a un servizio online che fornisca un accesso illimitato ai film o alla musica. Il 12% lo sottoscriverebbe su cellulare per avere un accesso illimitato alla musica. (a.t.)

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