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Nel proprio studio annuale, Najat M’jid Maala, relatrice speciale al Consiglio sui diritti umani delle Nazioni Unite per la prostituzione minorile e la vendita dei bambini, avverte che sono in preoccupante crescita, su scala mondiale, i siti pedopornografici.
Per l’Unicef ci sono più di 4 milioni di web site che presentano foto di minori, compresi bambini con meno di due anni.
Secondo i dati dell’Onu, ogni giorno oltre 200 nuove immagini pedopornografiche vengono messe in circolazione, alimentando un mercato che annualmente produce guadagni tra i 2,04 e 13,62 miliardi di euro.
“A parte il numero crescente, le foto che ritraggono bambini sfruttati sessualmente sono sempre più sconvolgenti“, ha denunciato M’jid Maala che ha valutato tra i 10.000 e i 100.000 il numero dei minori vittime della pornografia.
Al fine di mettere fine a questa situazione e proteggere al meglio le piccole vittime, Najat M’jid Maala ha raccomandato a ciascun Stato di adottare la definizione di bambino come “essere umano al di sotto dei 18 anni”.
Chi ha meno di 18 anni, ha spiegato, “non è in grado di dare il proprio consenso allo sfruttamento sessuale”.