Stati Uniti
Google sta sviluppando una piattaforma pay per i giornali che intendono far pagare per i propri contenuti online. E’ quanto riporta il Nieman Journalism Lab della Harvard University, secondo cui Google ha presentato una proposta di piattaforma a pagamento alla Newspaper Association of America in risposta ad una richiesta fatta dalla Nna a diverse grandi società di tecnologia. La decisione della Nna segue la volontà di alcuni editori statunitensi di iniziare a far pagare una quota per le notizie online, a seguito del calo della diffusione della carta stampata e di conseguenza degli introiti pubblicitari provenienti dai giornali.
Il Nieman Journalism Lab s’è detto sorpreso del progetto di Google, vista “la fragile relazione con la stampa”.
Diversi giornali hanno, infatti, attaccato Google News, la pagina dove è possibile reperire gratis contenuti online. Ma il gruppo s’è sempre difeso sostenendo che il proprio è un servizio gratuito che semplicemente reindirizza gli utenti verso i siti dei giornali.
Intanto newspaper e riviste americane riflettono sui mezzi più adatti per fermare la caduta vertiginosa delle entrate pubblicitarie.
Il mese scorso, il Los Angeles Times riportava che
Nell’esporre il proprio progetto alla NAA, del quale il Nieman Journalism Lab ha avuto copia, Google stima che “la pubblicità resterà probabilmente la più importante entrata degli editori”, ma che far pagare gli utenti può “essere una fonte di denaro non trascurabile”.
L’informazione sul web è diventato argomento centrale. Non solo per la crescente fruizione e le implicazioni economiche, ma anche per l’attendibilità delle fonti che spesso non è elemento trascurabile.
Un passaggio sul quale s’è soffermato il presidente Usa, Barack Obama, del parere che il giornalismo su internet vinca per la rapidità ma tante volte tralasci l’esattezza e la qualità dei contenuti.
In occasione dell’omaggio a Walter Cronkite, grande figura del giornalismo televisivo, morto il 17 luglio a 92 anni, il presidente ha ricordato come l’uomo si fosse guadagnato la fiducia dei telespettatori americani.
Ma oggi, s’è chiesto Obama, “sarebbe riuscito tra il ciarlare dei blogger e i vari tweets a trovare la giusta formula per riportare l’attenzione sulla sostanza?”.
“Sarebbe riuscito oggi a rimanere la persona singolare quale era davanti al forte calo dell’attenzione e ai media onnipresenti?”.