Gran Bretagna
Entra nel vivo la corsa all’acquisizione di T-Mobile UK, per la quale oltre a Vodafone, sono in lizza anche la spagnola Telefonica e l’ex monopolista francese France Telecom.
Fino a poche settimane fa, Deutsche Telekom, casa madre dell’operatore mobile attivo nel Regno Unito, sosteneva di voler privilegiare uno ‘swap’, ossia uno scambio con attività che consentissero al gruppo di espandersi in altri paesi, ma secondo alcune fonti citate dal Financial Times, il colosso tedesco – che conta di ‘racimolare’ tra i 3 e i 4 miliardi di euro – sarebbe entrato nelle fasi preliminari delle trattative per la cessione coi tre gruppi europei, tutti già presenti nel paese.
T-Mobile controlla il 15% del mercato, mentre O2, divisione di Telefonica, controlla la quota più importante (27%), seguita da Vodafone (25%), Orange (divisione di France Telecom, con il 22%) e 3 (8%). Chi riuscirà a mettere le mani su T-Mobile potrà dunque aggiudicarsi la supremazia su uno dei mercati più competitivi d’Europa.
A febbraio il quotidiano The Observer aveva ipotizzato anche un possibile interesse di BT, decisa a rientrare nel mercato mobile attraverso una partnership con un operatore già attivo nel paese: tra i più accreditati, proprio T-Mobile o 3UK.
France Telecom, invece, sarebbe interessato a unire le attività di Orange con quelle di T-Mobile. Un’intesa tra le due società, secondo gli analisti, sarebbe possibile alla luce dei diversi accordi già in essere in Spagna e Olanda.
Deutsche Telekom si trova in una situazione economica molto complicata, attribuibile proprio alle non brillanti performance di T-Mobile UK, che ha sofferto della fluttuazione dei cambi e degli effetti della crisi.
Il margine operativo delle divisione britannica (14%) è significativamente inferiore alla media del 31% delle altre divisioni di Deutsche Telekom e anche l’Arpu (19 sterline) è inferiore a quello degli altri operatori britannici: quello di O2 è infatti di 26,6 sterline, quello di Orange si attesta a 22,6 sterline e quello di Vodafone a 20,8.
A causa proprio delle svalutazioni per 1,8 miliardi di euro delle attività in Gran Bretagna, dove gli abbonati di T-Mobile sono diminuiti del 2,6%, l’ex monopolista tedesco ha chiuso il primo semestre 2009 con una perdita di 603 milioni rispetto all’utile di 1,32 miliardi del corrispondente semestre dello scorso anno.
Nel secondo trimestre, tuttavia, il gruppo ha realizzato un utile netto di 521 milioni di euro in crescita del 32% su base annuale, su fatturato di 16,24 miliardi (+7,4%). Il presidente Renè Obermann ha quindi confermato gli obiettivi 2009, tra cui la chiusura positiva dell’esercizio.