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L’industria hi-tech potrà tornare a contare nel 2010 sulle aziende, che ricominceranno a spendere per rinnovare il loro parco Pc.
A manifestare questa convinzione è stato il numero uno di Intel, Paul Otellini in un’intervista alla BBC: secondo Otellini sarà anche la prossima uscita di Windows
Il prossimo anno, dunque, le grandi corporations dovrebbero rinnovare le proprie dotazioni, ormai datate, sia in termini di Pc desktop, “vecchi ormai di oltre 5 anni”, che di notebooks, anche questi abbastanza datati.
Anche se non sempre gli aggiornamenti dei prodotti Microsoft hanno portato a un aumento delle spese aziendali, Otellini ha mostrato un cauto ottimismo nei confronti della prossima uscita di Windows 7, attesa per ottobre. La società ha recentemente corretto al rialzo le stime per il terzo trimestre, e anche Dell si è lasciata andare a commenti ottimistici, portando gli analisti a credere che la contrazione delle vendite nel settore informatico sia ormai agli sgoccioli.
Secondo Otellini, nel 2009 i volumi di vendita di Pc saranno pari a quelli del 2008, e questa “è una buona notizia”, ha spiegato Otellini, “considerando la profondità e l’estensione della recessione”, ma anche se si pensa che nel primo trimestre, le vendite di Pc sono calate di oltre il 7% rispetto allo stesso periodo del 2008.
A spingere nuovamente le vendite, il successo dei notebook e dei netbook, così dirompente da rendere i Pc tradizionali “una specie in pericolo”, ha sottolineato Otellini.
I netbook sono Pc portatili estremamente compatti e low-cost, ideali per navigare in internet e dotati di tutte le funzioni basic di un normale computer.
Secondo IDC, quest’anno ne saranno venduti 26,4 milioni, grazie alla forte domanda in America Latina, Asia e Stati Uniti, per una crescita del 127% rispetto al 2008, dal momento che, anche sui mercati occidentali, molti consumatori acquisteranno un netbook in aggiunta al Pc desktop.
Alla domanda su quali saranno i maggiori cambiamenti in ambito tecnologico nel prossimo quarto di secolo, Otellini non ha dubbi: “le tecnologie saranno sempre più personali, i dispositivi che porteremo con noi saranno sempre più consapevoli dei nostri bisogni e ci porteranno le informazioni senza neanche il bisogno di chiederle a un motore di ricerca”.
Riguardo la tecnologia che riuscirà ad avere la meglio, Otellini ha sottolineato che il WiMax, sistema fortemente sostenuto da Intel, riuscirà a riscuotere il successo che merita, anche se la gente non farà mai caso a quale tecnologia farà funzionare i dispositivi, purché sia efficiente ed economicamente accessibile.
Otellini è intervenuto anche in relazione alla recente multa da 1,06 miliardi di euro comminata dall’Antitrust Ue per abuso di posizione dominante nel mercato dei microprocessori x86 e violazione delle regole sulla concorrenza.
La società è ricorsa in appello contro la decisione e ha respinto al mittente ogni addebito, sottolineando innanzitutto che la decisione dell’Antitrust “ignora quale sia la realtà di un mercato altamente competitivo” come quello dei microprocessori, caratterizzato – ha aggiunto – “dalla costante innovazione, dal continuo miglioramento delle performance dei prodotti e da prezzi contenuti”.
“Il processo non ha esaminato bene tutte le prove e non ha giudicato con equilibrio tutti i fatti. Sono sicuro che vinceremo l’appello”, ha concluso Otellini.