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Digitale terrestre: DGTVi, ‘Passaggio irreversibile, da accelerare come ha consigliato il presidente dell’Agcom’

Italia


E’ ormai partita la stagione degli switch-off: prima la Val d’Aosta, poi il Piemonte e, con l’intervallo dello switch-over di Napoli, via con le provincie di Trento e Bolzano e ancora il Lazio e la Campania. A partire dal prossimo 14 settembre per finire al 16 dicembre, infatti, in soli novanta giorni il 30% della utenza italiana (quasi 7 milioni di famiglie) passerà integralmente alla tv digitale abbandonando definitivamente le trasmissioni analogiche.

 

Come informa DGTVi  nell’ultimo numero della newsletter DIGITA, le condizioni ci sono tutte. Dal punto di vista della diffusione colpiscono i dati di Roma e Torino successivi allo switch-over, in cui ormai quasi il 70% delle famiglie è dotato di ricevitore TDT così come quelli di Napoli in cui, ancora prima di partire per le operazioni di switch-over, il solo TDT è già diffuso in oltre il 40% degli utenti. Anche la crescita complessiva sul piano nazionale è davvero importante: nel solo mese di maggio sono stati infatti venduti oltre un milione di ricevitori digitali (il doppio del mese precedente). E persino l’utilizzo della TDT è in fase di grande sviluppo: superato ormai il dato del 13% di ascolto giornaliero (se si pensa che solo un anno fa si raggiungeva il 5%).

 

Ma, al di là dei numeri, sembra ormai essersi definitivamente affermata tra le istituzioni, le imprese e gli utenti la convinzione che il passaggio al digitale sia irreversibile e, se possibile, da accelerare ulteriormente, come ha affermato il presidente Agcom.

 

La diffusione della TDT registra una forte accelerazione a maggio. Secondo Makno, il numero delle famiglie TDT (ovvero in possesso di almeno un ricevitore TDT nella residenza principale) è salito a 9.370.000. Si tratta di una crescita di 650 mila famiglie rispetto ad aprile e di quasi 1 milione rispetto a marzo.

A maggio, inoltre, il numero totale dei ricevitori TDT presenti nelle abitazioni principali è pari a 11.370.000; una crescita di circa 800 mila unità rispetto ad aprile 2009.

 

In base alle rilevazioni GFK, nel mese di maggio 2009 la vendita di ricevitori per la TV Digitale Terrestre ha registrato un notevole incremento: sono oltre 1 milione, infatti, i pezzi venduti. Di questi, 456 mila (il 42% del totale) sono ricevitori integrati.

Nel mese di maggio 2009, il numero cumulato di ricevitori TDT venduti (dal febbraio 2004) supera i 15 milioni di unità, attestandosi a 15.542.070. Di questi, il 55,4% (8,6 milioni) sono STB esterni, mentre il 44,6% (6,9 milioni) sono ricevitori integrati.

 

L’utilizzo della TDT ha superato il 13%. Secondo le elaborazioni dello Studio Frasi su dati Auditel-Agb, nel giugno 2009 la quota è del 13,3%, includendo la c.d. piattaforma non definita, ovvero quella parte di ricevitori che Auditel non riesce ad identificare (TV integrati, decoder usb, decoder ibridi). Tale quota “non definita” è scesa all’1,2% a giugno (era 5,3% a maggio): a 10 mesi dalla sua introduzione, il 99% del “non definito” viene cioè attribuito alla TDT, come sostenuto ab initio da questa newsletter che ha fornito il dato accorpato. Su questo riallineamento ha influito l’obbligo di vendere tutti i nuovi televisori integrati di decoder TDT, operativo dall’inizio di aprile.

 

Auditel ha diffuso i valori degli universi di riferimento per il mese di agosto 2009, dai quali risulta che le famiglie italiane dotate di decoder, esterno o integrato, per il digitale terrestre sono 8.508.666, confermando sostanzialmente il dato di diffusione pubblicato da Digita sulla base dell’indagine Makno. L’indagine che Ipsos realizza per Auditel considera non l’acquisto o la semplice presenza in casa del decoder, ma il suo reale posizionamento accanto al televisore: si tratta pertanto di famiglie in grado di seguire la programmazione televisiva in modalità digitale terrestre.

 

Il valore certifica che la dotazione del digitale terrestre è una realtà per il 35% delle famiglie italiane con un raddoppio rispetto all’anno precedente (agosto 2008). Su queste famiglie, oltre alla visione della programmazione delle reti generaliste e locali, inizia ad emergere l’ascolto dei nuovi canali free della piattaforma TDT: Boing, (bambini) raggiunge la quota d’ascolto del 3,1%, Rai 4 dell’1,3% (giugno 2009).

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