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La definizione di nuove norme a sostegno dello sviluppo e della competitività del settore europeo delle telecomunicazioni e della società dell’informazione è il tema al centro di uno scambio di missive tra gli eurodeputati Mario Mauro (capo della delegazione italiana al PPE) e Gianni Pittella (Vice Presidente del Parlamento europeo) e il presidente della Commissione europea, Jose Manuel Barroso.
A marzo, Pittella e Mauro hanno inviato una lettera al presidente Barroso, al Commissario alla Società dell’Informazione e Media Viviane Reding e al Commissario alla Concorrenza Neelie Kroes per esprimere la loro preoccupazione riguardo “l’impatto negativo che alcune misure normative comunitarie attualmente in fase di approvazione da parte delle Istituzioni dell’Unione europea rischiano di avere, in questo particolare momento di crisi economica e finanziaria, sul settore delle comunicazioni elettroniche in Europa”.
Il presidente Barroso, in risposta ai dubbi sollevati dai due eurodeputati italiani ha ricordato come “…il sostegno allo sviluppo della banda larga ad alta velocità è un obiettivo prioritario per l’Unione europea, al fine di accelerare la transizione verso un’economia digitale europea aperta, competitiva e tecnologicamente neutra”.
Barroso – sottolineando che le istituzioni europee sono ancora alla ricerca di un accordo sulla riforma delle norme sulle telecomunicazioni – ha quindi ribadito che “…delle politiche solide ed un quadro regolamentare appropriato rappresentano i due pilastri dell’azione della Commissione che intende chiaramente predisporre un quadro che favorisca l’investimento e in cui lo sviluppo delle reti di nuova generazione possa procedere ad un ritmo economicamente efficiente”.
La Ue si sta muovendo su due fronti: da un lato con la riforma delle norme del settore tlc (l’approvazione del cosiddetto ‘pacchetto telecom’ è saltata all’ultimo minuto su una norma relativa al download illegale), dall’altro con una raccomandazione in materia di accesso alle reti di nuova generazione, il cui obbiettivo è quello di realizzare un quadro normativo comune volto a promuovere gli investimenti nelle reti, garantendo al contempo il mantenimento della struttura concorrenziale del mercato.
Per Pittella e Mauro, il nuovo quadro normativo per le tlc dovrebbe includere “un chiaro segnale da parte delle Istituzioni comunitarie in favore di un ambiente normativo e regolamentare che abbia come obiettivo indispensabile la ripresa del ciclo degli investimenti”, e dovrebbe evitare l’adozione di misure regolamentari “che minaccino o limitino la capacità delle imprese di affrontare gli ingenti investimenti necessari per portare le reti di nuova generazione ai cittadini dell’Unione europea”
Necessario, dunque, definire regole chiare e il meno intrusive possibile così da favorire la certezza “nei piani d’investimento dell’industria europea”.
“Ci auguriamo che la Commissione europea…manifesti l’intenzione di elaborare un nuovo piano europeo per il settore delle comunicazioni elettroniche che tenga conto – da un lato – dell’attuale contesto di crisi finanziaria e di recessione dei consumi e – dall’altro – che abbia con l’obiettivo di permettere una solida e stabile crescita della propensione agli investimenti dell’Industria”, concludeva la lettera dei due eurodeputati.
Barroso, rispondendo alla questione posta dai due europarlamentari italiani sulla necessità di mettere a punto una strategia in grado di assicurare lo sviluppo sul lungo periodo di questo settore essenziale per il rilancio dell’economia, ha concluso affermando che “…il nuovo quadro normativo comunitario, una volta approvato, rappresenterà uno stimolo per l’economia europea, in quanto migliorerà la prevedibilità e l’uniformità regolamentare e giuridica a livello europeo, fornendo cosi un forte incentivo all’investimento e allo sviluppo delle reti di nuova generazione per qualsiasi concorrente nel settore”.