Rai-Sky: Calabrò, ‘Valuteremo Tivù e obbligo della presenza sul satellite’. Domani intanto regole per assegnazione frequenze liberate

di Raffaella Natale |

Italia


Corrado Calabrò

L’Agcom si accinge a valutare se Tivù, la piattaforma televisiva satellitare frutto dell’intesa tra Rai, Mediaset e Telecom, non metta in discussione il rispetto – per la parte che riguarda la Tv pubblica – di quanto previsto dal Contratto di servizio.

Un’istruttoria è stata già aperta, anche se subito dopo si è fermata perché manca il contratto che formalizza l’intesa a tre annunciata. Lo ha detto Corrado Calabrò, presidente dell’Autorità per le comunicazioni nel corso dell’audizione in Commissione di Vigilanza.

“L’Agcom sta valutando la novità e la natura di questa intesa, ma anche l’impatto dell’operazione. Per ora, però, non c’è un contratto tra le parti e quindi l’istruttoria è ferma”.

“La concessionaria pubblica si è riservata di trasmettercelo appena sarà stato siglato. L’operazione – ha aggiunto – presenta profili di competenza dell’Antitrust, per quanto riguarda la concorrenza, e di nostro interesse, per quanto attiene alla tutela del pluralismo”.

 

Al responsabile comunicazione del Pd Paolo Gentiloni, che ha citato l’articolo 26 del Contratto di servizio e il ‘must offer’, Calabrò ha poi risposto: “Siamo pronti a svolgere tutti gli interventi del caso“.

Fino al 2011 l’Unione europea prevede l’obbligo del ‘must offer’ per Sky, che deve ‘ospitare’ i canali a condizioni precise, “dopo il 2011 il problema (monopolio) si porrà”.

 

A margine dell’audizione, il presidente è stato sollecitato ancora sull’argomento, e in particolare sull’eventualità che questa nuova piattaforma satellitare possa non essere fruita da un numero significativo di utenti così come avviene oggi con i canali Rai su Sky, e quindi di fatto il contratto di servizio Rai-Stato finirebbe con l’essere in qualche modo ‘depotenziato’. Calabrò ha replicato: “la risposta la conosco ma non la fornisco ora… Se cambio giacca (parlando quindi da giurista quale è, ndr) è un conto, ma qui rappresento altro”.

 

Il presidente ha anche annunciato che già domani potrebbero arrivare le regole per la gara di assegnazione delle frequenze liberate in ossequio a un’indicazione dell’Unione europea all’Italia, il cosiddetto dividendo digitale.

“Stiamo mettendo a punto gli atti attuativi della delibera“, ha detto in audizione, e le regole “arriveranno il più presto possibile“. Poi ci sarà la gara vera e propria che sarà gestita dal ministero per lo Sviluppo economico.

La delibera è condivisa dalla Commissione europea al cento per cento. Ci saranno norme precise e le confronteremo preventivamente con la commissione con cui c’è sintonia totale”.

“Per ora – ha concluso il presidente dell’Agcom – siamo arrivati a un punto che consideriamo una svolta quasi storica, ma non è un punto di arrivo perché dovremmo cercare lo spazio per un dividendo esterno che lasci spazio a risorse alternative”.

Tornando alla Rai, ieri l’Autorità “ha diffidato ad assicurare in futuro un effettivo rispetto dei principi del pluralismo informativo“, come stabilito dal Contratto di servizio e dal Codice etico dell’azienda.

Calabrò ha informato che l’Agcom ha concluso così “un’istruttoria per l’inadempimento dei compiti di servizio pubblico aperta su istanza dei rappresentanti del movimento radicale, che avevano denunciato una lesione strutturale del pluralismo nei loro confronti, dimostrata anche dalle numerose delibere che l’Agcom ha emanato su loro denuncia nei confronti dell’azienda pubblica”.

 

Sulla qualità, il presidente ha commentato: “Nessuno pretende che 24 ore su 24 ci siano programmi di qualità“, ma che “almeno qualcosa di qualità ci sia”. “Evitiamo i sofismi – ha aggiunto Calabrò -, però garantiamo qualità”.

Lo spunto gliel’ha offerto la questione Qualitel , ovvero il nuovo sistema di rilevazione e gradimento della programmazione Rai da parte degli utenti televisivi.

“La Rai lamenta – ha osservato – l’alto costo di realizzazione del sistema, si parla di quattro volte di più dell’attuale sistema di rilevazione”, però l’Autorità ritiene che l’attivazione del Qualitel “non possa non avvenire nell’ambito di questo Contratto di servizio”.

E per questo “abbiamo dato sei mesi di tempo alla Rai, quindi entro agosto. Il discorso sulla qualità è irrinunciabile, il servizio pubblico che viene meno alla qualità viene meno alla sua funzione“.

 

Quanto al prossimo Contratto di servizio, per Calabrò si profila come “strategico“, visto che esso deve riflettere lo sviluppo dell’era digitale, “consentendo all’intera popolazione di poter scegliere“. Come pure la “forte propensione dell’utente alla televisione a pagamento è una tendenza di cui occorre tener conto”.

A proposito ancora del Contratto di servizio, ha ricordato che “l’Agcom non ha una presenza adeguata nella commissione paritetica, e a suo tempo ebbi a dolermene“.

 

Sul digitale terrestre, ha auspicato che venga anticipato lo switch-off, “auspicio espresso anche dal commissario europeo“, il che significherebbe anche un importante risparmio di risorse.

 

Calabrò ha parlato inoltre dei problemi legati alla risintonizzazione di Raiuno, ricordando che il canale 8 non apparteneva alla Rai, ma veniva utilizzato e “poi doveva cessare, e Raiuno e le altre emittenti dovevano lasciarlo, per il passaggio dalla canalizzazione italiana a quella europea”.

La risintonizzazione “era necessaria” in quanto “presupposto per il passaggio al digitale”. E a proposito di frequenze, infine, Calabrò ha annunciato che nella riunione di domani il Consiglio dell’Agcom si soffermerà anche sulla definizione dei criteri del bando di gara per l’assegnazione. Calabrò auspica che la procedura di gara sia attivata il presto possibile, “e speriamo che entro l’anno ci sia la procedura di selezione da parte del ministero”.

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