Italia
È “molto interessante” la proposta del governo di investire 1,5 miliardi di euro per eliminare il digital divide entro il 2012, purché il piano di investimenti sia “coordinato con quanto sta già realizzando Telecom Italia”, che “sta investendo molto sulla banda larga di nuova generazione”.
E’ quanto ha dichiarato il presidente di Telecom Italia Gabriele Galateri, oggi a Torino a margine del terzo “Working Capital Camp”, gli incontri promossi da Telecom Italia per riflettere sul futuro dell’innovazione tecnologica nel nostro Paese e presentare “Working Capital”, il progetto con cui l’azienda intende sostenere le migliori iniziative imprenditoriali nell’ambito del web 2.0 e delle nuove frontiere di internet, mettendo a disposizione infrastrutture evolute e know-how tecnologico.
Per l’esattezza, Telecom Italia prevede di investire 5 milioni di euro in due anni per sostenere le migliori iniziative imprenditoriali nell’ambito del web 2.0.
“Si tratta – ha detto Galateri – di un’opportunità gigantesca che va colta. Basti pensare a quante applicazioni si sono sviluppate nell’ultimo periodo sul web”.
Riguardo la proposta, rilanciata ieri dal presidente Agcom Corrado Calabrò, di una newco per la fibra ottica, che riunisca capacità imprenditoriali private, con la possibilità di un intervento finanziario della Cassa Depositi e Prestiti, per Galateri “Il fatto che il governo voglia accelerare lo sviluppo di questo progetto e possa aggiungere risorse in differenti modalità, non può che farci piacere”, ma “non bisogna dimenticare che Telecom Italia sta già portando avanti un piano per la banda larga”.
Per l’upgrade della rete, Telecom Italia ha previsto, nell’ambito del piano industriale 2009-1011, investimenti per 6,7 miliardi di euro, destinati in misura del 40% alla rete di accesso. Entro il 2016, il gruppo prevede di investire oltre 6 miliardi di euro nella fibra ottica, con l’aspettativa, ha ribadito Galateri, di “dotare il 65% della popolazione di una connessione di oltre 50 megabyte”.
“E’ evidente – ha aggiunto il presidente Telecom – che se si vuole accelerare questo tipo di programma e se si vuole ampliare la copertura del territorio, risorse aggiuntive sono assolutamente auspicabili nelle modalità che si riterranno più opportune”.
Galateri ha ribadito che la società giudica positivo l’intervento del governo, ma ha anche sottolineato che l’importante è che questi fondi “arrivino velocemente”, per non rischiare di ritrovarci, tra qualche anno, “al punto di partenza”.
Ieri, a margine della presentazione della relazione del Garante, l’amministratore delegato Franco Bernabè ha confermato che il gruppo è disponibile a condividere i propri asset con altri operatori – come confermano gli accordi con Fastweb, Vodafone e H3G – ma ha anche sottolineato la necessità di nuove regole che incentivino gli investimenti nelle nuove reti prendendo in considerazione gli elevati rischi imprenditoriali.
“Noi – ha detto ancora Bernabè – siamo aperti a considerare una soluzione razionale dal punto di vista industriale e vantaggiosa dal punto di vista degli investimenti”.
Riguardo l’intervento della Casa Depositi e Prestiti, Bernabè ha precisato che questo tipo di investimento “rientra nella missione della CdP”, così come in quella della Banca Europea per gli Investimenti che a febbraio ha concesso al gruppo un finanziamento da 600 milioni di euro finalizzato alla realizzazione di investimenti diretti al superamento del broadband digital divide, il completamento della rete infrastrutturale per banda larga e internet in zone scarsamente coperte del Paese.