Unione Europea
L’Unione Europea e Microsoft potrebbero raggiungere un patteggiamento in merito a due processi di violazione della normativa sulla concorrenza che coinvolgono il gruppo statunitense. Lo rivela Bloomberg che cita fonti accreditate.
Le trattative per raggiungere l’accordo sarebbero comunque ancora ferme a una fase preliminare.
Sembra che la Ue e Microsoft puntino a raggiungere un accordo prima che il Commissario europeo alla Concorrenza, Neelie Kroes, abbandoni la carica alla fine del 2009.
Al momento Microsoft è accusato di violare la normativa antitrust per quanto riguarda il browser internet Explorer e per il pacchetto applicativo Office.
Proprio per soddisfare le richieste della Ue, ha deciso di commercializzare in Europa Windows 7 senza il suo browser Explorer integrato. Così facendo, risponde alle critiche della Commissione europea, secondo cui pre-installando Explorer, ma non i concorrenti come Firefox o Safari, la società avrebbe abusato della propria posizione dominante.
Il gruppo ha ripetutamente indicato, in queste ultime settimane, la propria volontà di rispettare appieno la legislazione comunitaria in materia di concorrenza.
Windows 7, che sostituirà Vista, sarà lanciato il 22 ottobre su scala mondiale. “Ci impegniamo a rendere Windows disponibile anche in Europa, conformandoci alle norme Ue sulla concorrenza”, ha sottolineato Dave Heiner, direttore aggiunto di Microsoft.
Ma l’Antitrust europeo resta piuttosto scettico e in una nota, pubblicata l’11 giugno, ha ricordato che deve ancora decidere se Microsoft “ha agito in modo abusivo”, integrando internet Explorer nel suo sistema operativo dal
Aggiungendo internet Explorer a Windows, che fa funzionare il 90% dei pc nel mondo, Microsoft, per la Ue, ha dato al navigatore un vantaggio sleale sui concorrenti come Firefox (Mozilla), Chrome (Google), Opera (norvegese) che è all’origine del ricorso contro Microsoft.
Bruxelles riconosce che la decisione di Microsoft è “potenzialmente più positiva” perché sembra che i produttori possano scegliere di installare loro stessi internet Explorer, un altro navigatore o diversi navigatori. Ma si tratta di verificare “se tale proposta sia sufficiente per creare una scelta sufficiente sul mercato dei navigatori tenendo conto della durata del comportamento di Microsoft”.
Le multe cumulate ricevute dal gruppo, decise negli ultimi 15 anni da Bruxelles, ammontano a 1,676 miliardi di euro.
Adesso, secondo le ultime notizie, si potrebbe pervenire a un patteggiamento e risolvere questa annosa controversia.