Italia
Ulteriore rinvio delle nuove nomine per i piani alti di Viale Mazzini. Il presidente della Rai, Paolo Garimberti, a margine del premio giornalistico Marco Luchetta, ha fatto intendere che nel prossimo Cda del 9 luglio ci sarà un ulteriore slittamento: “…le nomine al prossimo Cda? Non lo so. Il presidente della Repubblica Giorgio Napolitano ha invitato tutti ad un clima politico più disteso in vista del G8 (L’Aquila, 8-10 luglio). Rispetto il presidente della Repubblica quindi farò in modo che fino a dopo il G8 non ci siano motivi di scontro”.
E a chi gli ha chiesto se su questa decisione c’è pieno accordo in azienda, Garimberti ha risposto: “…l’ordine del giorno del Cda lo faccio io. Questo potere almeno ce l’ho”.
Bisognerà, quindi, aspettare almeno un’altra settimana per sapere chi andrà alla direzione di reti e testate Rai.
Il presidente Rai, nel corso della manifestazione in memoria di uno dei quattro giornalisti triestini morti durante lo svolgimento del proprio lavoro (Luchetta morì a Mostar, ucciso da una granata, nel gennaio 1994, insieme a Ota e D’Angelo con i quali stava preparando un servizio per il Tg1, l’altro è invece Milan Hrotavin, ucciso quello stesso anno a Mogadiscio con Ilaria Alpi), ha sottolineato l’importanza di un’informazione pubblica completa.
“Non deve avere veli politici che nascondono la verità” ha detto Garimberti, considerando peraltro che il giornalista “deve essere testimone: andare a vedere, rischiando, ed è quello cui bisogna aspirare come traguardo. Oggi i giovani e non più giovani pensano al grado sulla manica come alla cosa più importante, ed è un peccato che il giornalismo si sia burocratizzato”.
E probabilmente la colpa di questo “…è anche un po’ nostra che non abbiamo trasmesso questo valore”.
Ha poi ribadito in proposito il proprio impegno: “Finché sarò presidente della Rai, farò in modo che trasparenza e completezza dell’informazione del servizio pubblico siano sempre garantite”.
Anzi, a questo ha attribuito valore fondante del proprio ruolo a viale Mazzini: “…Se mi riuscirà vuol dire che la mia presidenza Rai non sarà stata inutile”.
Un intervento, quello di oggi, che Garimberti ha tenuto a indicare come fatto da un giornalista, “….perché questo è il mio mestiere…”.
Tra i tanti passaggi della sua carriera di giornalista, Garimberti ha ricordato quello di quando da direttore del Tg2 fu preso dal dubbio se trasmettere o no le immagini della strage nel mercato di Sarajevo durante la guerra nell’ex Jugoslavia. Poi fu deciso di trasmetterle “…perché se non si dà testimonianza delle cose la gente non si indignerà mai”.
Il giornalismo è questo: “…bisogna dare tutto quello che merita. Questo è il codice etico dell’informazione pubblica che deve essere completa”, senza niente che contribuisca a nascondere le notizie.
Giorgio Merlo, Pd, vicepresidente della commissione Vigilanza Rai, è del parere che le dichiarazioni di Garimberti sulla informazione trasparente, mettono fine “…a qualunque polemica attorno alla mission della Rai nel nostro paese”. “…Un’informazione Rai senza ‘veli politici’ è l’unica garanzia per un servizio pubblico non addomesticato alla politica – ha aggiunto – e, soprattutto, è l’unica garanzia per non trasformare la Rai in un banale e insignificante prolungamento dell’informazione dell’emittenza privata”.
In questi giorni intanto il presidente della Rai ha incontrato la Presidente dell’Ente Nazionale per la protezione e l’assistenza dei Sordi, Ida Collu.
Garimberti ha ascoltato con attenzione le osservazioni che la Collu ha presentato rispetto all’offerta Rai sottotitolata per i sordi.
I presidenti di Rai e Ens hanno anche discusso degli scenari che il prossimo Contratto di Servizio, in via di definizione con il Governo, potrebbe prefigurare.
Il presidente della Rai ha assicurato il massimo sforzo da parte dell’azienda per la tutela dei diritti delle persone con disabilità in modo da identificare soluzioni di reciproca soddisfazione per le questioni sollevate.