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Lotta al cybercrime: avrà sede a Roma nuova task force Usa-Europa. Utilizzerà le tecnologie di Poste Italiane

Europa


Avrà sede a Roma la nuova task force pan-europea per la prevenzione e repressione del furto d’identità, dell’hacking e di tutte le altre forme cybercrime. Lo ha reso noto il Wall Street Journal, secondo cui la European Electronic Crime Task Force agirà con la collaborazione della Polizia delle comunicazioni e utilizzerà un software in grado di tenere traccia dei pagamenti elettronici sviluppato da Poste Italiane, che da tempo sta ampliando la sua offerta al di là dei tradizionali servizi postali.

 

Il compito della task force sarà quello di convogliare le attività contro il cybercrime dei paesi europei e degli Usa e di rafforzare i sistemi di difesa al fine di evitare, ed eventualmente contrastare, attacchi su vasta scala ai sistemi che contengono informazioni sensibili relative a settori strategici quali ad esempio il trasporto aereo.

 

Per il monitoraggio della rete verrà utilizzato il software sviluppato da Poste Italiane, in grado scandagliare i trasferimenti di denaro realizzati su internet a caccia di movimenti sospetti quali ad esempio l’apertura di più conti correnti intestati alla stessa persona in posti diversi.

La tecnologia – ha assicurato il l’ad di Poste Italiane Massimo Sarmi – è già utilizzata in Italia e funzionerebbe molto bene visto che “…degli oltre 50 miliardi di euro che transitano ogni mese attraverso il sistema telematico di Poste Italiane, vengono mensilmente sottratte solo poche centinaia di migliaia di euro”.

Il sistema messo a punto da Poste Italiane è utilizzato anche dalla New York Electronic Task Force che si occupa di monitorare le transazioni della borsa di Wall Street ed è in grado di seguire svariate decine di milioni di operazioni al giorno in tempo reale, collezionando una mole di informazioni molto superiore a quella delle banche, poiché tutte le informazioni sono stipate nelle carte di credito emesse dall’azienda e non nelle banche dati di società terze come possono essere Visa o MasterCard.

 

I rischi legati alla cyber-sicurezza figurano tra le sfide economiche e di sicurezza nazionale più serie del XXI secolo.

Le reti di comunicazione possono essere considerate la spina dorsale delle economie moderne e la loro difesa, come conferma anche la nascita della nuova agenzia che unirà l’esperienza e le capacità di Europa e Usa, è sempre più una priorità strategica per i governi: i cyber attacchi sono diventati infatti uno strumento nelle mani della criminalità organizzata, un mezzo per ricattare aziende e organizzazioni, per sfruttare la debolezza delle persone, ma anche uno strumento di politica estera e militare e una sfida per la democrazia e l’economia a livello mondiale.

 

Nelle sole reti militari americane si registrano migliaia di tentativi di intrusione e aumenta in modo esponenziale sia la frequenza che la sofisticazione degli attacchi. Per farsi un’idea delle conseguenze, basti pensare che l’interruzione per un mese del funzionamento di queste reti in Europa o negli Usa, provocherebbe perdite economiche per almeno 150 miliardi di euro.

 

Per contrastare il fenomeno, la Ue ha lanciato nelle scorse settimane una nuova strategia di contrasto alla criminalità informatica, chiedendo agli Stati membri di intervenire a loro volta per proteggere le infrastrutture critiche, al fine di rendere l’Europa pronta ad affrontare eventuali nuovi cyber-attacchi, quali quelli perpetrati recentemente contro l’Estonia, la Lituania e la Georgia, e anche gli Stati Uniti hanno deciso di dotarsi di un cyber-command, che sarà affidato all’autorità dello Stratcom (United States Strategic Command).

 

All’incontro per la firma dell’accordo, alla presenza del ministro dell’Interno Roberto Maroni, dell’ad di Poste Italiane Massimo Sarmi e del capo della Polizia Antonio Manganelli, non a caso ha partecipato anche Mark Sullivan, responsabile della sicurezza personale del presidente degli Sati Uniti Barack Obama.

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