Unione Europea
La Commissione europea ha avviato un procedimento di infrazione contro la Germania perché il regolatore nazionale tedesco, la Bundesnetzagentur, non ha consultato né la Commissione né le altre autorità nazionali di regolamentazione prima di decidere aumenti delle tariffe di terminazione delle chiamate mobili.
Le tariffe di terminazione, che in Germania sono più alte rispetto agli altri Paesi Ue, sono quelle tariffe che gli operatori si praticano l’un l’altro per la connessione delle chiamate sulle rispettive reti e che, ovviamente, influenzano i prezzi finali dei sevizi.
Tutti gli Stati membri sono tenuti a notificarle alla Commissione in base alla procedura conosciuta come “ex articolo 7″ , varata nel 2002 per garantire un regime tariffario uniforme e trasparante nella Ue ed evitare distorsioni della concorrenza tra uno Stato e l’altro.
Più volte la commissione europea ha invitato la Germania a uniformarsi alle regole comunitarie e a seguire l’esempio dell’Autorità italiana che ha adottato tempestivamente i provvedimenti regolamentari necessari per ridurre le tariffe di terminazione a livelli più competitivi in risposta alle preoccupazioni espresse dalla Commissione.
La decisione della Germania di non sottoporre i livelli delle tariffe di terminazione mobile e il loro metodo di calcolo al meccanismo UE di consultazione preventiva non solo costituisce una violazione del diritto europeo, ma è anche contraria allo spirito del mercato unico, per il rischio che vengano a crearsi ulteriori “differenze di approccio nella regolamentazione delle tariffe di terminazione tra gli Stati membri e distorsioni di concorrenza”, ha spiegato il Commissario Viviane Reding.
Nel 2008 le tariffe di terminazione delle chiamate mobili hanno presentato forti variazioni nella Ue: da 2 centesimi di euro al minuto (a Cipro) a 15 centesimi al minuto (in Bulgaria). Le tariffe di terminazione mobili (in media 8,55 centesimi di euro al minuto) sono inoltre 10 volte più alte delle tariffe di terminazione delle chiamate fisse (vanno, in media, da 57 a 113 centesimi al minuto).
A causa di queste distorsioni, gli operatori di telefonia fissa e i piccoli operatori di telefonia mobile hanno più difficoltà a competere con i grandi operatori di telefonia mobile.
“Queste divergenze, sommate alle diversità degli approcci normativi, si ripercuotono negativamente sul mercato unico e sulla concorrenza in Europa”, ha sottolineato la Commissione, che ha definito a maggio una raccomandazione che fornisce precisi orientamenti alle autorità europee di regolamentazione affinché si giunga a un sistema tariffario basato esclusivamente sui costi reali sostenuti da un operatore efficiente per effettuare la connessione.
Un approccio basato sui costi, infatti, farebbe risparmiare alle imprese e alle famiglie almeno 2 miliardi di euro dal 2009 al 2012 e favorendo gli investimenti e l’innovazione nell’intero settore delle telecomunicazioni.
Il governo tedesco ha ora due mesi di tempo per rispondere alla lettera di costituzione in mora inviata dalla commissione. In assenza di risposta o, se le osservazioni presentate dal governo tedesco non saranno soddisfacenti, la Commissione potrà formulare un parere motivato e, se nemmeno dopo tale iniziativa la Germania dovesse ottemperare agli obblighi, la Commissione potrà adire la Corte di giustizia.
Per la sola giornata del 29 giugno le pubblicazioni sono sospese e verranno riprese la mattina del 30 giugno.