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È stata confermata ufficialmente la notizia circolata ieri circa un accordo, che potremmo definire storico, tra Nokia e Intel volto alla realizzazione di cellulari di nuova generazione in grado di combinare la potenza dei Pc e la versatilità dei dispositivi mobili a banda larga.
Una nuova era del mobile computing, insomma, in grado di garantire applicazioni mobili e connettività wireless ‘always on’ in formato tascabile, grazie all’unione “dei migliori cervelli del mondo”, come hanno sottolineato le due società in una nota.
Un’alleanza in grado di ridisegnare i già molto sfumati confini tra telefonini e pc e di portare a un nuovo livello la competizione scatenata sul mercato della connettività mobile dall’avvento di netbook e smartphone, quali l’Asus eeePc e il gettonatissimo iPhone Apple.
Nel mercato degli smartphone, in particolare, tutti i maggiori protagonisti dell’industria sono impegnati a seguire la scia di Apple, che col suo modello di business – basato sulla vendita di applicazioni sviluppate da terze parti a cui viene lasciata una cospicua fetta degli introiti – ha rivoluzionato gli equilibri di un settore fin qui condizionato dai ‘walled garden’ degli operatori che si sono sempre dimostrati restii a condividere i loro profitti.
Inevitabili, dunque, alleanze tra giganti per unire competenze e capacità di ricerca e creare nuove piattaforme in grado di aprire la strada a tecnologie e servizi innovativi. L’obiettivo di Nokia e Intel, in particolare, è quello di realizzare dispositivi concettualmente nuovi, che vadano al di la degli attuali smartphone, notebook e netbook.
L’alleanza con Nokia che, nonostante la feroce competizione resta leader sia del mercato dei telefonini che di quello degli smartphone, rappresenta per Intel l’opportunità di rientrare dalla porta principale in un mercato – quello dei cosiddetti telefonini intelligenti – che è l’unico segmento dell’industria mobile a non risentire della crisi.
I chip Intel sono montati sull’80% dei Pc diffusi nel mondo: l’opportunità è ghiotta dunque anche per Nokia, che potrà così entrare nel mondo dei netbook, i mini Pc che, come gli smartphone, sembra stiano resistendo alla crisi grazie alla loro versatilità e al prezzo contenuto.
La collaborazione tra le due società verterà innanzitutto sullo sviluppo di una nuova categoria di chipset ma anche sulla realizzazione di software open source da utilizzare nell’ambito dei progetti Moblin e Maemo (piattaforma Nokia aperta già usata sui modello 770 Internet Tablet, N800 e N810) per dare vita a sistemi operativi mobili basati su Linux per venire incontro alle esigenze dei nuovi dispositivi.
Intel fornirà dunque processori e piattaforme per il mobile computing e Nokia ricambierà cedendo le licenze per le tecnologie Hspa/3G e le loro evoluzioni (LTE, 4G), con l’obiettivo comune di realizzare soluzioni avanzate in grado di fornire “un’esperienza potente e flessibile”.
Intel aveva già provato un’incursione nel campo della telefonia mobile, ma nel
La convergenza tra web e comunicazioni mobili, palesatasi con forza sempre maggiore negli anni successivi, ha evidentemente convinto il gruppo di Santa Clara a fare dietrofront e a rientrare nel settore che alla luce dei nuovi sviluppi tecnologici presenta, come ha sottolineato Anand Chandrasekher senior vice president di Intel – “infinite possibilità”.