Pirateria: il governo francese prepara decreto ad hoc. Sarà il tribunale e non più l’Hadopi a sanzionare i downloader illegali

di Raffaella Natale |

Francia


Michele Alliot-Marie

Il governo francese ha cominciato a esaminare il disegno di legge che regolamenterà la parte della Legge antipirateria censurata dal Consiglio costituzionale. Si tratta delle norme che affidavano all’Hadopi la comminazione delle sanzioni a carico degli utenti colpevoli di downloading illegale.

Il nuovo provvedimento affida al giudice, e non più all’autorità amministrativa, la possibilità di intervenire con il taglio della linea internet ai pirati.

 

Michèle Alliot-Marie, Ministro della Giustizia, dovrà presentare il testo sulla “Protezione penale della proprietà intellettuale e artistica su internet” mentre fino a oggi il dossier sulla lotta contro la pirateria online era stato seguito dal ministero della Cultura.

Prudente il nuovo Ministro della Cultura Frédéric Mitterrand, che ha preferito al momento non esprimersi su questo argomento spinoso, caro però a Nicolas Sarkozy che vuole “andare fino in fondo” sulla Legge Hadopi.

 

Dopo aver promulgato la parte non censurata della Legge, il governo ha predisposto un nuovo testo che accolga le nuove modifiche. L’obiettivo è di farlo adottare dal Parlamento entro luglio.

Una nota del Consiglio dei ministri ha indicato che il DDL, composto da 5 articoli, prevede “un dispositivo giudiziario adattato per sanzionare gli autori di downloading illegale”.

 

Il ministero della Cultura ha spiegato che il tribunale potrà procedere nei confronti dei pirati con la sospensione dell’abbonamento, con una multa per reato di contraffazione o detenzione. Pene già previste dalle norme esistenti ma che raramente sono state applicate.

L’abbonato che viola una decisione della giustizia facendo un nuovo abbonamento con un altro provider potrà essere condannato alle pene previste per questo tipo di violazione (fino a 300.000 euro di multa o due anni di prigione). Il dispositivo sarà sicuramente “molto più repressivo” rispetto a quello inizialmente previsto.

Il ministero ha assicurato che, al fine di evitare un sovraccarico di lavoro per i tribunali, la giustizia potrà ricorrere a procedure semplificate per decidere le sanzioni del caso.

Sarà assicurato un trattamento “rapido ed efficace” dei contenziosi grazie a ordinanze penali (giudizi reso senza udienza pubblica) e davanti al tribunale correttivo con un giudice unico (invece di tre).

 

Per Pascal Nègre, patron di Universal Music France e presidente della SCPP (Società civile dei produttori fonografici), queste norme potrebbero essere un deterrente dal momento che le sentenze emesse in ambito penale restano nel casellario giudiziario dell’utente colpevole.

 

Parallelamente, secondo alcune indiscrezioni provenienti da fonti ministeriali, si starebbe valutando la possibilità di prevedere sanzioni (fino a 1.500 euro) per l’utente che, consentendo ad altri di fare un uso improprio e illegale del proprio pc, ha avuto una condotta “negligente”.

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