Italia
Martedì 30 giugno a Roma (Sala Conferenze Piazza Montecitorio, 123/A) si terrà il seminario “Industria audiovisiva e normativa europea: quali scelte per competere sul mercato globale?“, organizzato dall’Osservatorio del Ministero dello Sviluppo Economico – Dipartimento Comunicazioni.
L’intenzione è quella di avviare un pubblico confronto in vista della delega che la legge Comunitaria 2008 conferisce al governo per recepire la direttiva 2007/65/CE, “Servizi di Media Audiovisivi“, che riguarda sia i servizi audiovisivi trasmessi dalla televisione tradizionale che quelli on demand.
Si intende così monitorare i possibili effetti del recepimento del testo europeo sull’industria, stimolando un proficuo dibattito con i diversi protagonisti istituzionali e imprenditoriali, in grado di implementare i margini che la direttiva europea lascia all’azione degli Stati Membri, nella direzione di una rafforzata competitività del settore.
Gli Paesi della Ue dovranno completare il recepimento della nuova direttiva entro il 18 dicembre.
I lavori del seminario verranno aperti da Gabriella Cims, Osservatorio, e presiederà Enrico Menduni, Isimm. Introdurrà Gian Michele Roberti, Fondazione Ugo Bordoni.
Interverranno il presidente dell’Agcom Corrado Calabrò e Francesco Gesualdi, Fondazione Lazio Sviluppo Audiovisivo.
La Prima sessione, “New Media e Tv locali”, sarà moderata da Raffaele Barberio , Key4biz.
Parteciperanno Andrea Ambrogetti, DGTVi; Giovanni Moglia, Associazione IPTV; Marco Rossignoli, Aeranti-Corallo; Filippo Rebecchini, FRT.
La Seconda sessione, “Produttori e aggregatori”, sarà moderata da Laura Delli Colli, Panorama. Saranno presenti Mario Mauri, APT; Riccardo Tozzi, Anica; Angelo Barbagallo, Anica; Gianluca Paladini, ATDI.
La Terza sessione, “Broadcasters”, verrà moderata da Dario Di Vico, Corriere della Sera. Prenderanno la parola il Dg della Rai Mauro Masi; Gina Nieri, Mediaset; Tom Mockridge (in attesa di conferma), Sky Italia; Gianni Stella, Telecom Italia Media.
Concluderà il Viceministro dello Sviluppo Economico – Comunicazioni Paolo Romani.
L’evento, come già anticipato, è organizzato dall’Osservatorio del Ministero dello Sviluppo Economico – Dipartimento Comunicazioni, istituito per volontà di Romani al fine di stimolare un proficuo dibattito tra i diversi protagonisti del settore, istituzionali e imprenditoriali, in grado di implementare opportunamente i margini che la direttiva europea lascia all’azione degli Stati-Membri.
Dell’Osservatorio, che coopera in stretta collaborazione con l’Ufficio Legislativo, fa parte la Fondazione Ugo Bordoni , la Fondazione Lazio per lo Sviluppo dell’Audiovisivo. L’Autorità per le Garanzie delle Comunicazioni, invitata, prende parte alle attività promosse.
Tra le iniziative promosse, l’Osservatorio ha avviato una fase di incontri bilaterali con i soggetti, sia singoli che associazioni, coinvolti dal nuovo assetto normativo che andrà configurandosi. Prima del seminario del 30 giugno si sono già svolti oltre venti incontri bilaterali che proseguiranno anche successivamente e che hanno permesso di approfondire i punti considerati da ciascun soggetto sensibili per la competitività del settore specifico di attività.
Il seminario sarà un’ulteriore occasione di approfondimento di quel dialogo che si intende continuare ad alimentare anche attraverso le prossime iniziative previste dall’Osservatorio, quale anello di congiunzione tra il decisore politico, i tecnici del legislativo e l’industria.
Gabriella Cims, responsabile coordinamento Osservatorio, ha dichiarato a key4biz che “Se le caratteristiche culturali, il patrimonio artistico, lo stesso ‘brand Italia’, fanno del nostro paese un terreno fertile per la competitività del settore audiovisivo, va pur detto che non c’è sistema industriale che possa guardare ad un futuro di crescita senza che vi sia un quadro di regole efficaci in cui giocarsi le proprie carte”.
“Su questo – ha aggiunto – bisogna dare atto al Viceministro Romani di essersi subito posto il problema di come trasporre le indicazioni contenute nel testo europeo, nel contesto nazionale. Un contesto piuttosto articolato su cui insiste, oltre alla stessa direttiva, il Testo Unico della radiotelevisione nonché l’attività del regolatore competente, il tutto in continuo sforzo di andare incontro all’innovazione tecnologica come opportunità da cogliere per la crescita e la competitività dell’industria”.
La Cims ha tenuto a sottolineare che “Gli incontri bilaterali sono un momento di scambio e approfondimento puntuale dei temi in discussione e desidero ringraziare lo staff del legislativo del Dipartimento delle comunicazioni per la costante attenzione prestata”.
Ma quali sono le basi su cui poggia l’impianto innovativo della Direttiva Servizi di Media Audiovisivi?
“Se volessi individuare uno slogan – ha risposto la Cims – direi ‘dalla televisione senza frontiere ai contenuti senza frontiere’. La nuova direttiva 2007/65/CE, ‘Servizi di Media Audiovisivi’, che sostituisce la ormai superata ‘Televisione senza Frontiere’ punta proprio sull’innovazione tecnologica per vincere la sfida di un mercato europeo dei contenuti audiovisivi, forte e competitivo”.
Il primo obiettivo della Direttiva è dunque ridefinire il quadro normativo di riferimento dell’industria audiovisiva compiendo lo sforzo di andare incontro agli sviluppi tecnologici e ai cambiamenti avvenuti nella struttura del mercato.
Un secondo punto è quello di ridurre gli oneri normativi imposti ai fornitori di servizi audiovisivi, creando un “minimo comun denominatore” di regole di garanzia che consentano di riaffermare il principio del paese d’origine, secondo cui i fornitori di servizi sono tenuti a rispettare esclusivamente le disposizioni normative in vigore nel paese di residenza e non anche di quelle in vigore negli altri paesi in cui trasmettono.
Un terzo obiettivo perseguito è agevolare il finanziamento dei contenuti audiovisivi europei. La Direttiva prevede una maggiore flessibilità delle norme che disciplinano la pubblicità, inoltre introduce la possibilità di effettuare “inserimento di prodotti” nei programmi televisivi, fornendo un quadro giuridico per il rispetto dei principi fondamentali che regolano la pubblicità, come la trasparenza e l’indipendenza editoriale.
La nuova definizione dei servizi media audiovisivi, svincolata dalle tecniche di trasmissione, distingue fra:
– servizi lineari, ovvero i servizi che gli utenti ricevono, tramite diversi supporti, passivamente -i palinsesti televisivi tradizionali;
– servizi non lineari, ovvero i servizi per la fruizione di contenuti a richiesta -Video On Demand;
Per partecipare ai lavori del Seminario è necessario registrarsi ai seguenti contatti entro il 25 giugno 2009:
OSSERVATORIO DIRETTIVA UE 2007/65/CE
Segreteria: Tel. 06 54449606-7
centralino.brazza@sviluppoeconomico.gov.it