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Comunicazioni: interrogazione di Paolo Gentiloni sui motivi dell’interruzione delle attività del Consiglio Superiore

Italia


Paolo Gentiloni, responsabile Comunicazione del PD, ha presentato un’interrogazione al ministro dello Sviluppo Economico Claudio Scajola e al Ministro dell’Economia Giulio Tremonti per sapere se è vero che il Consiglio Superiore delle Comunicazioni non si sia mai più riunito a partire dal maggio 2008, o se qualora ciò non fosse, quante volte sia stato riunito e con quali argomenti all’ordine del giorno.

 

Il Consiglio Superiore delle Comunicazioni – composto da un Presidente (Enzo Cheli) e da 33 membri ordinari – è definito sul sito web del Ministero dello sviluppo economico come il “Massimo Organo Consultivo e Propositivo del Ministero alle dirette dipendenze del Ministro”.

L’organismo dura in carica tre anni ed esercita le proprie attribuzioni in adunanza generale, per l’esame delle questioni di massima e di quelle di particolare importanza, individuate dal Presidente, ovvero a mezzo delle sezioni o della giunta.

Il Consiglio si articola in tre sezioni, ciascuna composta di almeno sette componenti tra cui un Presidente, nonché nella giunta presieduta dal Presidente del Consiglio superiore delle Comunicazioni e composta da non più di sette membri tra cui il rappresentante del Ministero della Difesa.

 

Presidente della Giunta è Enzo Cheli (già Presidente dell’Authority AGCOM e della Corte Costituzionale e Professore di Diritto Costituzionale). Presidenti delle sezioni sono Sergio Santoro, Giuseppe Bartolucci e Giuseppe Sangiorgi. Tra i membri del Consiglio figurano Enrico Manca (ex Presidente Rai, ora Presidente dell’ISIMM), Paola Manacorda (già Commissario AGCOM ed ora Presidente del Comitato per la Banda Larga ); Mario Morcellini (Preside della Facoltà di Scienze della Comunicazione di Roma), Domenico Vulpiani (Capo della Polizia Postale e delle Comunicazioni).

 

Profondamente razionalizzato nella struttura e nelle competenze nel 2007, con una sostanziale riduzione dei suoi componenti e l’ingresso di elevatissime competenze tecniche e scientifiche, il Consiglio Superiore delle Comunicazioni è inoltre composto da ulteriori 24 membri straordinari – scelti dal Ministro delle Comunicazioni tra esperti nelle materie trattate dal Consiglio medesimo, che possono essere chiamati dal Presidente a partecipare allo svolgimento dei lavori, per ciascun argomento all’ordine del giorno, senza diritto di voto – e si avvale altresì di un Ufficio di Segreteria di livello dirigenziale, fulcro operativo, di supporto e di amministrazione, composto dal Segretario dell’adunanza generale e dai Segretari delle sezioni, della giunta, nonché da n. 4 unità di personale del Ministero delle attività produttive, scelte con apposito decreto.

 

L’attività del nuovo Consiglio, successivamente alla sua riorganizzazione, è iniziata il 1° ottobre 2007. Nei sei mesi successivi, ha spiegato l’on. Gentiloni, il Consiglio si è riunito numerose volte, sia in Adunanza generale sia in sede di Sezioni.

E’ stato approvato un programma di lavoro articolato su tre macro aree (settore tlc, settore audiovisivo, settore postale), sono stati costituiti diversi Gruppi di lavoro, si è provveduto alla predisposizione di alcuni documenti di studio (ad esempio uno sulla radiofonia digitale).

 

Da oltre un anno, ossia a partire dall’insediamento del nuovo Governo, sembra però che il Consiglio Superiore delle comunicazioni non abbia tenuto più alcuna riunione, determinando perciò uno spreco di competenze e risorse pubbliche con evidenti ricadute in termini di responsabilità contabile ed amministrativa”, ha sottolineato Gentiloni, che ha quindi chiesto ai ministeri competenti di spiegare – qualora risultasse vero che il Consiglio non si sia più riunito dal maggio 2008 – quali ne siano le ragioni e come mai non si sia ritenuto di coinvolgerlo nei passaggi più rilevanti dell’attività del Ministero in quest’ultimo anno, visto che il Consiglio è “tributario di pareri obbligatori, ancorché non vincolanti”.

 

Gentiloni ha quindi chiesto ai due ministri di rendere noto su quali materie sia stato eventualmente chiesto parere al Consiglio e di quantificare le spese sostenute, da maggio 2008 a maggio 2009 per assicurarne il funzionamento e retribuire il personale addetto.

 

L’ex ministro delle Comunicazioni intende anche sapere dai ministri Scajola e Tremonti se non ritengano che la mancata attività del Consiglio non costituisca una violazione dei principi di buona amministrazione e di corretto utilizzo delle risorse pubbliche, avendo determinato un ingiustificato spreco sia sotto il profilo squisitamente economico-finanziario, sia sotto il profilo del più efficace ed efficiente impiego delle unità di personale dipendente preposte al funzionamento dell’Organo” e se intendano assicurare l’immediata ripresa di funzioni ed operatività del Consiglio, “restituendo l’Organismo al ruolo ed al circuito decisionale che gli è proprio, di massimo organo consultivo del Ministro competente”.

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