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Digitale terrestre: si avvicina lo switch-off del Lazio. Romani, ‘Nessun rinvio, il calendario verrà rispettato’

Italia


Manca ormai meno di una settimana al passaggio del Lazio al digitale terrestre. Raidue e Retequattro abbandoneranno definitivamente l’analogico e già 7 famiglie su 10 sono migrate al nuovo sistema di trasmissione radiotelevisiva.

 

Il cammino dell’Italia verso la Tv digitale terrestre va avanti, in linea con il calendario già fissato: martedì 16 giugno tocca a Roma e al Lazio (esclusa la provincia di Viterbo) spegnere il segnale analogico di Raidue e Retequattro, che saranno così visibili solo con il nuovo sistema, in attesa dello switch-off di tutte le reti a novembre. Poi sarà il turno della Campania: switch-over di Raidue e Retequattro a settembre e spegnimento definitivo a dicembre.

 

A confermare le tappe, sgombrando il campo dalle ipotesi di possibili rinvii, è stato il viceministro alle Comunicazioni Paolo Romani, in occasione della presentazione dei Mediaset Days, due giorni di festa in piazza del Popolo che il 13 e 14 giugno coinvolgeranno le star del Biscione per salutare l’arrivo della nuova Tv.

 

“Il calendario sarà rispettato“, ha detto Romani, sottolineando che “i canali a disposizione saranno largamente sufficienti per soddisfare le aspettative di tutti i broadcaster nazionali e locali, compreso anche il dividendo digitale“, cioè le cinque nuove reti che si libereranno con il passaggio alla nuova tecnologia e che saranno messe a gara, in base agli impegni presi dall’Italia con la Commissione europea.

 

Tra i nodi da sciogliere ci sono infatti le richieste delle emittenti locali, che chiedono una frequenza ciascuna per continuare a trasmettere sulla nuova tecnologia, ma anche il coordinamento internazionale, con la necessità di evitare per i nuovi canali le interferenze con la Francia e con il Vaticano.

 

“…Domani – ha annunciato Romani – incontrerò nel Lussemburgo la mia omologa francese Natalie Koschiusko Morizet per affrontare il problema del coordinamento con le frequenze della Corsica”. Con il Vaticano la trattativa è in corso: “Ha diritto a tre frequenze: stiamo verificando – ha spiegato – se ha intenzione di usarle tutte o se ci sono altre soluzioni“.

Quanto alla “richiesta di valutare l’opportunità’ di un rinvio per lo switch-over, avanzata dal presidente della Regione Lazio, Piero Marrazzo, gli ho risposto – ha detto Romani – che la macchina era ormai partita e non era il caso di far esordire la nuova tecnologia troppo sotto l’estate. Decisione che è stata accolta favorevolmente, in base ai primi contatti informali”.

 

Con l’appuntamento del 16 giugno, che coinvolgerà 166 Comuni e 1 milione 800 mila famiglie, cioè 4,5 milioni di italiani, Roma si avvia così ad essere la prima capitale europea in digitale.

“…Già prima di questi ultimi giorni, nei quali contiamo in un’accelerazione nelle vendite – ha spiegato Andrea Ambrogetti, presidente di DGTVi, il consorzio di emittenti coinvolte nel passaggio alla nuova tecnologia – ci risulta che il 47% dei romani è in possesso di un decoder per il digitale terrestre. Se a questo dato si aggiungono coloro che seguono il digitale via satellite o via cavo, si sfiora il 70%: in pratica, 7 famiglie su 10 nel Lazio sono in grado di ricevere la tv digitale“.

 

Inoltre, secondo una ricerca Makno, “l’87.4% dei cittadini del Lazio sa che si sta avvicinando lo switch-over di Raidue e Retequattro e il 54% conosce la data esatta. Riteniamo che, come è accaduto in Piemonte – ha concluso Ambrogetti – la percentuale raggiungerà rapidamente il 100%”. Nei prossimi giorni partirà anche una campagna supplementare sui bonus da 50 euro per l’acquisto dei decoder interattivi, destinati ai cittadini over 65, con un reddito annuale inferiore ai 10 mila euro e in regola con il pagamento del canone Rai: “…C’è la disponibilità di arrivare fino a 100 mila contributi – ha precisato Romani – ma solo poche migliaia di aventi diritto finora ne hanno fatto richiesta”.

 

“…Con Roma è acquisito definitivamente il passaggio dalla Tv analogica al digitale”. Fedele Confalonieri, presidente di Mediaset, saluta così lo switch-over del digitale terrestre nel Lazio e ha spiegato: “Quello che era stato indicato come qualcosa fatto per salvare Rete4 è invece, la seconda rivoluzione tecnologica televisiva dal passaggio dal bianco e nero al colore“.

Confalonieri ha annunciato che l’offerta gratuita di Mediaset sul digitale terrestre è destinata ad arricchirsi nei prossimi mesi di un nuovo canale, Italia 2: “E’ in preparazione, dovrebbe partire agli inizi del 2010″.

 

Nelle intenzioni dell’azienda, Italia 2 sarà una rete teen, destinata cioè ai teenager, con un target ben definito, tra i 12 e i 20 anni, a metà strada quindi tra il pubblico di Boing (il canale per bambini già in onda sul digitale terrestre) e quello di Italia 1. In palinsesto, telefilm ma anche produzioni.

 

La popolazione coinvolta nello switch-over (per sapere se il proprio comune è coinvolto chiamare lo 800.022.000 o collegarsi al sito www.decoder.comunicazioni.it oppure www.laziodigitale.tv), dovrà dotarsi di un decoder digitale da collegare al proprio televisore, oppure di un nuovo televisore che dallo scorso aprile è venduto solo se provvisto di decoder integrato.

 

In linea di massima non si dovrà apportare alcuna modifica all’impianto di ricezione. Il digitale terrestre, infatti, si serve di una comune antenna televisiva. Sarà, invece, opportuno, il giorno successivo al passaggio di Raidue e Retequattro in digitale, effettuare l’operazione di risintonizzazione dei canali sul proprio decoder. Al momento il livello di informazione su questo passaggio della transizione al digitale risulta già molto elevato: circa il 90% dei cittadini coinvolti ne è a conoscenza, quasi il 60% ne ricorda anche la data.

 

Le stime di GFK sottolineano che sono stati venduti, nel solo mese di aprile, circa 90.000 ricevitori per il digitale. Le vendite del Lazio, da sole, hanno rappresentato nel periodo di riferimento, il 16% delle vendite nazionali.

 

In tutti i territori interessati, Raidue e Retequattro continuano a trasmettere avvisi che informano i cittadini con un messaggio che annuncia : ‘Dal 16 giugno Raidue e Retequattro trasmetteranno esclusivamente in digitale terrestre. Per vedere i programmi occorre dotarsi di un decoder o di un televisore digitale terrestre. Per informazioni 800.022.000’.

 

Il numero verde segnalato è quello messo a disposizione dal Ministero dello Sviluppo Economico Dipartimento per le Comunicazioni e offre tutte le informazioni necessarie sul passaggio al digitale terrestre. E’ completamente gratuito ed è attivo dal lunedì al sabato (esclusi i festivi), dalle 8 alle 20. Si ricorda che per agevolare la fascia economicamente più debole, il Ministero dello Sviluppo Economico Dipartimento per le Comunicazioni ha inoltre predisposto un programma di contributi per l’acquisto del decoder digitale terrestre.

 

Il Corecom ha, però, messo in evidenza che nella regione operano 53 emittenti locali, suddivise tra regionali, provinciali e di piccola area. Circa il 40-45% trasmette già in digitale.

C’è, ha quindi sottolineato, “un’evidente asimmetria tra le frequenze disponibili e il numero delle emittenti stesse”. Vi sono, poi, diverse criticità per la popolazione coinvolta nello spegnimento del segnale analogico

Per il Corecom, la soluzione migliore sarebbe quella di confermare la data dello switch-over e di prevedere uno slittamento di cinque mesi per lo switch-off.

Della stessa posizione anche alcuni assessori e il Movimento difesa del cittadino.

 

Il passaggio al digitale terrestre e lo sviluppo della larga banda sono stati i temi al centro di un incontro, che si è svolto ieri fra, il viceministro Romani, e il presidente dell’AGCOM, Corrado Calabrò.

Per quanto riguarda la DTT Calabrò e Romani hanno convenuto sull’opportunità di “sensibilizzare tutte le emittenti, e in particolare il servizio pubblico radiotelevisivo, ad intensificare la campagna di informazione ai cittadini”.

 

Sull’altro tema di grande rilievo, quello dello sviluppo della larga banda, è stato condivisa la “preoccupazione per il ritardo dell’Italia che ha una penetrazione della larga banda inferiore alla media europea”. Entrambi, si legge nella nota, “hanno convenuto sulla necessità di definire un piano organico di interventi che veda la collaborazione di tutti gli attori istituzionali“.

 

In sede Comunitaria, continua la nota, Romani e Calabrò hanno valutato positivamente i risultati raggiunti grazie a un’azione convergente, per l’impegno delle amministrazioni italiane presso le istituzioni europee, nel processo di definizione delle nuove regole comunitarie nel settore delle comunicazioni elettroniche. Particolare apprezzamento è stato espresso per “il ruolo svolto dalla nostra Rappresentanza permanente a Bruxelles nel rappresentare con incisività la posizione e gli interessi dell’Italia”.

 

Al termine dell’incontro il viceministro ha affermato che si “consolidano ulteriormente gli eccellenti rapporti con l’AGCOM. Nel rispetto della sua funzione istituzionale c’è grande sintonia con l’AGCOM sulle priorità e sulle azioni da intraprendere in sede nazionale e comunitaria”.

 

Da parte sua Calabrò ha sottolineato che “c’è convergenza di vedute fra le nostra istituzioni sul fatto che il passaggio al digitale e la larga banda sono le due grandi priorità dello sviluppo del nostro sistema delle comunicazioni. Ho rappresentato al viceministro la disponibilità dell’Autorità a esercitare in piena indipendenza il suo ruolo di garanzia nell’ambito delle iniziative che saranno messe in campo da Parlamento e Governo. Come sta avvenendo nel resto d’Europa, nell’ambito dello sviluppo delle reti di nuova generazione c’è forse bisogno di definire un ruolo nuovo per l’Autorità. Su questo ed altri temi ho trovato grande ascolto da parte del viceministro”.

 

Calabrò e Romani hanno convenuto di restare in contatto, con “tempestive consultazioni per favorire la rapida approvazione e trasposizione delle nuove direttive e per una serie di azioni coordinate relative al passaggio al digitale, alla larga banda e al prossimo contratto di servizio con la Rai, di cui Autorità e ministero stanno, d’intesa, predisponendo le linee guida”.

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