Italia
“Le regioni siano ambasciatori nel mondo di Expo Milano 2015”, lo ha detto Lucio Stanca, amministratore delegato di Expo 2015 (Milano, 1 maggio-31 ottobre 2015) rivolgendosi ai governatori delle regioni italiane nell’incontro promosso oggi dal governo presso il Ministero degli Affari esteri.
“Le regioni devono essere protagoniste di Expo, arricchendone i contenuti e utilizzando tale opportunità a vetrina per promuovere le proprie eccellenze a livello mondiale” ha proseguito Stanca annunciando che “all’Expo verrà realizzato un padiglione per ogni regione italiana: una presenza che dovrà essere arricchita con il contributo condiviso di ciascun territorio, nell’ottica di valorizzare le singole identità”.
Arrivano intanto le prime nomine per la squadra che dovrà affiancare Stanca nella realizzazione di Expo 2015: per dirigere la comunicazione della società che preparerà l’Esposizione Universale, Stanca ha scelto Andrea Radic.
Giornalista professionista, 45 anni, Radic ha lavorato dal 1997 al 2004 come portavoce alla presidenza della Regione Lombardia e dal 2004 al 2009 è stato Direttore della comunicazione e delle relazioni istituzionali per il Sud-est Europa del colosso delle telecomunicazioni Alcatel-Lucent.
“La chiamata di Stanca rappresenta per me un onore – ha detto Radic – Sono chiamato a prendere parte a un grande progetto e a una sfida affascinante che ho accettato con entusiasmo”.
Le principali responsabilità di Radic, che risponderà direttamente all’Ad, riguardano le aree di comunicazione, del rapporto coi media ed eventi comunicazionali.
Si è anche insediato il nuovo Consiglio d’Amministrazione della Fondazione Triennale di Milano, composto da Mario Giuseppe Abis, Giulio Ballio, Renato Besana, Ennio Brion, Flavio Caroli, Angelo Lorenzo Crespi, Claudio De Albertis, Alessandro Pasquarelli e presieduto da Davide Rampello.
Il Consiglio d’Amministrazione ha deliberato per acclamazione la nomina del professor Giulio Ballio a vicepresidente della Fondazione Triennale di Milano. È stato deliberata inoltre la composizione del nuovo Comitato Scientifico che resterà in carica quattro anni dal 2009 al 2013: Aldo Bonomi, industria, artigianato, società; Francesco Casetti, nuovi media, comunicazione e tecnologia; Germano Celant, arte e architettura; Severino Salvemini, economia della cultura. L’attività del comitato scientifico è presieduta da Davide Rampello, Presidente della Fondazione Triennale di Milano. Tutto il settore design e il Triennale Design Museum sono in capo alla nuova Fondazione Museo del Design, in corso di riconoscimento, che a breve nominerà i suoi organi e il comitato scientifico. Nella stessa seduta, conclude la nota della Triennale, è stato confermato il Direttore Generale, Andrea Cancellato.
Esposizione mondiale è il nome generico che indica diverse grandi esposizioni tenutesi fin dalla metà del XIX secolo. L’organismo internazionale che regola la frequenza, la qualità e lo svolgimento delle esposizioni è il Bureau International des Expositions (tipicamente abbreviato in BIE) nato da una convenzione internazionale siglata a Parigi nel 1928. Attualmente aderiscono al BIE 98 Stati.
Le esposizioni gestite dal BIE sono esposizioni internazionali di natura non commerciale con durata superiore alle tre settimane organizzate ufficialmente da una nazione e che prevedono la partecipazione delle altre nazioni invitate tramite canali diplomatici dalla nazione ospitante.
La prima Esposizione Universale è generalmente considerata quella tenutasi a Londra nel 1851.
Il successo di questo evento ha spinto altre nazioni ad organizzare iniziative similari, come l’Exposition Universelle di Parigi del 1889 ricordata per la creazione della Torre Eiffel.
Fin dall’inizio il BIE ha identificato due differenti categorie di esposizioni: le esposizioni universali e le esposizioni specializzate.
Al centro dell’Expo ci saranno i grandi problemi dello sviluppo sostenibile. Sarà uno straordinario evento universale che darà visibilità alla tradizione, alla creatività e all’innovazione nel settore dell’alimentazione, raccogliendo tematiche già sviluppate dalle precedenti edizioni di questa manifestazione e riproponendole alla luce dei nuovi scenari globali al centro dei quali c’è il tema del diritto a una alimentazione sana, sicura e sufficiente per tutto il pianeta.
Ecco alcuni dei temi di lavoro e di dibattito:
* Rafforzare la qualità e la sicurezza dell’alimentazione, vale a dire la sicurezza di avere cibo a sufficienza per vivere e la certezza di consumare cibo sano e acqua potabile;
* Assicurare un’alimentazione sana e di qualità a tutti gli esseri umani per eliminare la fame, la sete, la mortalità infantile e la malnutrizione che colpiscono oggi 850 milioni di persone sul Pianeta, debellando carestie e pandemie;
* Prevenire le nuovi grandi malattie sociali della nostra epoca, dall’obesità alle patologie cardiovascolari, dai tumori alle epidemie più diffuse, valorizzando le pratiche che permettono la soluzione di queste malattie;
* Innovare con la ricerca, la tecnologia e l’impresa l’intera filiera alimentare, per migliorare le caratteristiche nustritive dei prodotti, la loro conservazione e distribuzione;
* Educare ad una corretta alimentazione per favorire nuovi stili di vita in particolare per i bambini, gli adolescenti, i diversamente abili e gli anziani;
* Valorizzare la conoscenza delle “tradizioni alimentari” come elementi culturali e etnici.
Come riferiscono gli organizzatori dell’evento, l’alimentazione è l’energia vitale del Pianeta necessaria per uno sviluppo sostenibile basato su un corretto e costante nutrimento del corpo, sul rispetto delle pratiche fondamentali di vita di ogni essere umano, sulla salute.
L’Expo dedicata alla Sicurezza e qualità alimentare intende essere un volano per l’economia del territorio e rappresentare al meglio le eccellenze nel settore dell’alimentazione dell’Italia e di Milano.
L’alta qualità della tradizione alimentare italiana è nota e apprezzata in tutto il mondo. Il comparto italiano del cibo, secondo nel Paese per dimensione, conta 36mila aziende artigianali e medie, mezzo milione di addetti, 100miliardi di euro di fatturato annuo. Questo fattore di eccellenza dell’Italia è frutto di secoli di affinamento delle competenze degli agricoltori, dei metodi produttivi, delle pratiche agricole e zootecniche, oltre che delle scelte dell’industria alimentare e del sistema commerciale di distribuzione.
La genuinità e la diffusione di prodotti agro-alimentari è innanzi tutto una necessità sociale, oltre a rappresentare un importante valore economico. Centrale è il ruolo del territorio, in quanto la qualità e la genuinità del cibo vanno di pari passo con la tradizione consolidata nelle attività di coltivazione e di allevamento dei popoli e delle comunità locali, frutto d’esperienze millenarie sulle quali oggi si innestano forti innovazioni scientifiche e tecnologiche.
Le istituzioni pubbliche, le imprese private, le associazioni umanitarie, le organizzazioni non governative, le rappresentanze dei consumatori e dei produttori promuovono, lungo l’intera filiera agro-alimentare, lo sviluppo dei sistemi economici e sociali di tutto il Pianeta.
All’Expo sarà in mostra la frontiera della scienza e della tecnologia:
* preservare la bio-diversità, rispettare l’ambiente in quanto eco-sistema dell’agricoltura, tutelare la qualità e la sicurezza del cibo, educare alla nutrizione per la salute e il benessere della Persona;
* individuare strumenti migliori di controllo e di innovazione, a partire dalle biotecnologie che non rappresentano una minaccia per l’ambiente e la salute, per garantire la disponibilità di cibo nutriente e sano e di acqua potabile e per l’irrigazione;
* assicurare nuove fonti alimentari nelle aree del mondo dove l’agricoltura non è sviluppata o è minacciata dalla desertificazione dei terreni e delle foreste, delle siccità e dalle carestie, dall’impoverimento ittico dei fiumi e dei mari.
All’Expo molte opportunità di promozione e comunicazione:
L’Expo 2015 offrirà una grande opportunità di comunicazione e di promozione alle comunità produttive di base, agli agricoltori, alle imprese alimentari, alla catena della logistica e della distribuzione, al comparto della ristorazione, ai centri di ricerca e alle aziende che intendono:
* valorizzare le innovazioni e le tecnologie produttive che generano un prodotto alimentare sano;
* operare nella preparazione e conservazione dei cibi, accrescendo le competenze professionali dei loro dirigenti e dei loro dipendenti e migliorando la comunicazione con il consumatore;
* garantire la qualità del cibo con appropriati sistemi di tutela e monitoraggio delle contraffazioni e delle adulterazioni.