Fujitsu e Smile Telecoms insieme per l’l’Africa: in arrivo primo dispositivo WiMax-VoIP low-cost e basato su Linux

di Alessandra Talarico |

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Fujitsu Microelectronics e Smile Telecoms puntano su VoIP e Wimax per lo sviluppo delle comunicazioni nei paesi emergenti.

Le due società hanno annunciato un accordo volto alla realizzazione del primo telefono WiMax-VoIP e di un ecosistema di servizi low cost che andranno a soddisfare le esigenze di comunicazione dei Paesi africani.

Un prototipo del telefono VoIP è stato presentato al WiMAX Forum Global Congress 09 di Amsterdam: si tratta di un telefono da scrivania a batterie, dotato di sistema operativo Linux e di un’interfaccia molto semplificata.

Fujitsu Microelectronics fornirà i chip WiMax per il terminale: una soluzione di seconda generazione costituita da un System-on-Chip (SoC) a banda base a bassa potenza, da un trasmettitore RF tripla banda e da un chip ottimizzato per la gestione energetica certificato dal WiMax Forum.

Smile Communications lancerà i terminali WiMax in occasione dell’apertura della propria rete in Uganda, con l’obiettivo – ha sottolineato il Ceo Irene Charnley – “di consentire alla popolazione dei paesi in via di sviluppo di comunicare in maniera facile ed economica, grazie a terminali low cost e a tecnologie dal design innovativo, progettate con partner dalla riconosciuta eccellenza nella ricerca e sviluppo che ci hanno consentito di realizzare un prodotto unico a tempo di record e a costi competitivi”.

Allo sviluppo del primo WiMax VoIP phone hanno contribuito, oltre a Fujitsu, anche Sychip, FDK e I-Sirius.

I partner, si legge in una nota, “sono stati ispirati da un obiettivo comune – quello di rendere le comunicazioni onnipresenti nei paesi in via di sviluppo – che ha portato alla creazione di un sistema, il primo di questo genere, economico e a basso consumo, quindi perfetto per rispondere alle esigenze della popolazione di questi paesi”.

In base alle stime ITU, 23 persone su 100 usavano internet alla fine del 2008, ma i livelli di penetrazione nei paesi in via di sviluppo restano bassi: l’Africa, ad esempio, conta una penetrazione del 5%, con percentuali ancora più basse se si parla di banda larga.

Mentre, però, nel 2000 solo un africano su 50 aveva un cellulare, oggi il 28% ne possiede uno: la speranza, in queste regioni, è rappresentata dalla telefonia mobile di terza generazione, che favorirà la connessione a internet per sempre più persone, a velocità maggiori.

In questo scenario, la soluzione realizzata da Fujitsu e Smile potrebbe permettere alla popolazione africana di usufruire, in molti casi anche per la prima volta, di un servizio di comunicazione stabile, con grandi vantaggi in termini di sviluppo socio economico.

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