Europa
Fleishman-Hillard, agenzie di comunicazione a livello globale, ha analizzato i dati provenienti da 110 deputati, rappresentanti di 26 stati membri, emergenti dal primo sondaggio sulle abitudini digitali dei deputati del Parlamento europeo.
Per quanto riguarda gli intervistati di nazionalità italiana (10% del campione totale), la ricerca ha evidenziato alcune interessanti spunti circa le loro modalità di comunicazione.
Se prendiamo in considerazione l’uso di una pagina internet o di un blog personale ai fini della comunicazione, il 45% dei deputati italiani intervistati lo utilizza regolarmente, contro il 18% di utenti saltuari e il 36% che non abbraccia questa tipologia di strumento.
Per quanto riguarda la categoria dei social media, in particolare Facebook e Myspace, il 54% del campione italiano li utilizza ampiamente come validi strumenti di comunicazione, il 9% non ne ha mai sentito parlare, il 18% ne è a conoscenza e pensa di poterli usare in futuro e un ulteriore 18% non manifesta per ora l’intenzione di comunicare tramite essi. Il micro-blogging, attraverso strumenti quale ad esempio Twitter, è stato utilizzato in campagna elettorale solo dal 9% dei deputati italiani.
Consideriamo invece l’efficacia di alcuni dei principali strumenti di comunicazione secondo i deputati intervistati. Per quanto concerne sia l’attività di blogging che il sito web personale, ad esempio, il 72% ritiene che siano strumenti validi, il 9% non li considera importanti e il 18% non sa valutarli adeguatamente. La pubblicità invece, su TV, carta stampata o testate online, è considerata efficace da circa l’80% degli intervistati, mentre il classico comunicato stampa dal 90%.
A livello europeo, a pochi giorni dalle elezioni del Parlamento, il Partito Socialista Europeo (PSE) sarà soddisfatto di scoprire il proprio vantaggio nell’uso delle tecnologie on-line rispetto sia al Partito Popolare Europeo (PPE) che all’Alleanza tra Liberali e Democratici (ALDE). Le ricerche di Fleishman-Hillard dimostrano, inoltre, che i rappresentanti del PSE possono essere definiti dei “precursori” rispetto ai rappresentanti degli altri due schieramenti nell’utilizzo e nello sfruttamento di tali risorse, spaziando da Facebook a Flickr, da Twitter a Digg.
Nonostante la presenza di tali “pionieri”, i dati mostrano tuttavia che solo una minoranza dei deputati ha colto pienamente il potenziale legato all’uso di tecnologie online per rapportarsi in maniera significativa con il proprio elettorato. La grande maggioranza dei politici nel Parlamento europeo continua ad affidarsi alle tecniche dei mass media piuttosto che cimentarsi in modo personale e partecipativo sfruttando i “media del futuro”. La direzione è comunque già segnata e quando, ad elezioni avvenute, i nuovi membri del Parlamento europeo prenderanno possesso dei loro posti, molti di essi inizieranno ad utilizzare le tecnologie di comunicazione online, soprattutto per raccogliere voti nei momenti chiave, nel giusto contesto, attraverso un contatto continuo, senza limiti di nessuna entità ed economicamente gestibile.
Il sondaggio, infine, si conclude evidenziando il continuo aumento del numero dei deputati europei che utilizzano internet per informare sul loro lavoro quotidiano. I professionisti del settore a Bruxelles hanno la necessità di valutare la creazione di comunicazioni digitali all’interno dei loro affari, per rimanere un punto di riferimento per le proprie organizzazioni. I risultati dimostrano come i deputati europei ricorrano spesso ai motori di ricerca e a Wikipedia per informare sul loro punto di vista circa le principali questioni politiche. La ricerca evidenzia, inoltre, che i membri del Parlamento europeo che usano Internet nelle proprie comunicazioni lo ritengono uno strumento influente su questioni di natura politica.
Lo studio ha infine evidenziato i seguenti fattori:
* Il 75% dei deputati europei utilizza costantemente il proprio sito internet nella comunicazione con l’elettorato
* Il 93% dei deputati europei usa i motori di ricerca su base quotidiana per approfondire questioni legislative
* Il 51% dei deputati europei visita diversi blog almeno una volta a settimana
* Il 62% dei deputati europei non ha mai sentito parlare di Twitter o non ha intenzione di usarlo
* I deputati europei attivi on-line sono più inclini a valutare internet come strumento cruciale a supporto della creazione di un’opinione politica rispetto ai colleghi meno attivi
* Il 33% dei deputati europei ritiene che la pubblicità on-line sia efficace e utile nel parlare all’elettorato, rispetto ad un 57 % che crede di più nella pubblicità televisiva
* I deputati europei hanno scarsa coscienza del ruolo influente del “search engine marketing” (SEM).
Risultati completi e analisi del sondaggio in forma integrale