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Twitter conquista anche la copertina del Time. Ecco come cambierà la nostra vita in 140 caratteri

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Twitter ha conquistato anche la copertina del Time, che ha sancito così la forza dirompente del sito pioniere del microblogging: il fenomeno dell’anno, dice Steve Johnson, “cambierà la nostra vita” in 140 caratteri.

Twitter, scrive il giornalista, nella storia di copertina del settimanale più letto d’America, ha conquistato in maniera inaspettata milioni di adepti, nonostante fossero in pochi all’inizio a credere nel progetto.

La domanda fondamentale da porsi per comprendere il fenomeno, però, secondo Johnson non è tanto “cosa Twitter ha fatto a noi”, quanto piuttosto “cosa noi abbiamo stiamo facendo di Twitter”.

Gli utenti, infatti, non si sono accontentati e si sono dati subito da fare per superare il limite dei 140 caratteri, trasformando Twitter in un punto di snodo per link verso articoli, forum di discussione, video e così via. Se, dunque, fino a poco tempo ai siti sparsi per la rete si arrivava principalmente dal motore di ricerca Google, oggi sono i cosiddetti social media, come Twitter o Facebook a spingere gli accessi verso i contenuti più ‘freschi’ e interessanti del web.

 

Social network, condivisione di link e live search hanno quindi dato vita a un cocktail irresistibile per il popolo del web, che ha praticamente ridisegnato lo scopo e la portata del microblogging, apportando modifiche e aggiunte determinanti per il successo del sito.

“E’ come aver inventato un tostapane e un anno dopo scoprire che qualcuno per conto suo ha trovato il modo di trasformarlo in un forno a microonde”, ha scritto Johnson.

 

In un momento di forte crisi come quello che stiamo attraversando, in cui ogni giorno leggiamo notizie su quanto fosco sarà il nostro futuro, conclude Johnson, “milioni di persone si siedono e inventano nuovi modi di comunicare”, grazie anche all’impulso dato da Twitter.

Uno strumento così potente da impaurire il governo cinese, che ha bloccato il sito – insieme a molti altri social network e blog – per il timore delle contestazioni legate al 20° anniversario della strage di Piazza Tienanmen. In Cina, infatti, i 140 caratteri si trasformano in molte più parole che in occidente e si possono inviare, usando Twitter, messaggi molto consistenti, simili a veri articoli.

 

Secondo dati recenti di Nielsen Online, il pubblico di Twitter è cresciuto da 475 mila visitatori a febbraio 2008 a 7 milioni a febbraio 2009. Tuttavia, rivela uno studio della Harvard Business School, la gran parte dei contenuti del sito è generata solo una piccola frazione di utenti e per questo non si può usare il sito come ‘misuratore’ dell’opinione pubblica.

Lo studio ha esaminato i messaggi postati da un gruppo casuale di 300 mila utenti, giungendo alla conclusione che il 90% dei contenuti è generato dal 10% dei tweeters. Più della metà degli utenti, infatti, posta messaggi sul sito all’incirca una volta ogni 74 giorni.

 

Le aziende che sbirciano su Twitter per farsi un’idea della loro reputazione, devono dunque comprendere che ci sono utenti molto più attivi di altri, e che molti tweeter scrivono nella loro vita non più di un messaggio.

 

Jan Piskorski, docente di strategia alla Harvard Business School, ha spiegato che Twitter può essere utile per rispondere a preoccupazioni specifiche degli utenti, ma anche come strumento di marketing, con cui farsi pubblicità presso gli utenti che seguono il brand sul sito (molte grandi aziende come Dell o ComCast hanno creato un account).

 

Un dato interessante emerso sempre da questo studio, è che gli uomini tendono a seguire altri utenti uomini in misura doppia di quanto seguirebbero una donna. E anche le donne sono più propense a seguire gli uomini.

 

Leggi l’articolo del Time.

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