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I servizi di pagamento dal cellulare sono la grande promessa dell’industria mobile, ma finora – almeno sui mercati occidentali – le applicazioni pratiche di questa interessante tecnologia tardano ad arrivare.
Eppure, secondo Gartner, i mobile payments saranno utilizzati da oltre 73 milioni di persone entro la fine di quest’anno, compiendo un balzo di oltre il 70% rispetto ai 43 milioni di utenti raggiunti nel 2008.
Il numero di utenti, prevede Gartner, salirà a quota 120 milioni da qui al 2012, quando i servizi di pagamento rappresenteranno il 3% del mercato mobile.
Gartner definisce un ‘pagamento mobile’ l’acquisto di un servizio o di un prodotto attraverso una tecnologia mobile (sms, Wap, NFC, ecc.), incluse le transazioni che prevedono l’utilizzo di uno strumento bancario (conto corrente, carta di credito, contante).
Non sono compresi, dunque, i pagamenti che implicano l’uso dei sistemi di fatturazione degli operatori, quali l’acquisto di un contenuto mobile o i servizi di tele banking.
Nel 2008, diversi operatori hanno lanciato servizi di mobile payment o effettuato test per verificare l’accoglienza del servizio, ma vi sono ancora molti aspetti, ha spiegato Gartner, che devono essere curati meglio per superare la reticenza dei consumatori che, soprattutto sui mercati occidentali, non si fidano molto del cellulare quale mezzo di pagamento.
Eppure, il potenziale di questi servizi è enorme, prima di tutto perché ormai nessuno si separa facilmente dal cellulare e poi perché, nei Paesi emergenti, esso rappresenta uno strumento di fondamentale importanza per accedere ai servizi bancari, mancando i molti di questi mercati, oltre a una rete di telefonia fissa estesa e affidabile, anche le strutture bancarie tradizionali.
In questi Paesi, dunque, ha sottolineato ancora Gartner, i servizi di pagamento mobile, insieme al mobile banking, potrebbero rappresentare un volano per la crescita dell’economia, producendo un sostanziale miglioramento della qualità della vita, tanto che anche Bill e Melinda Gates, attraverso la loro fondazione e con la collaborazione della GSMA, hanno lanciato un programma per espanderne la disponibilità a quelle persone – sono circa 1 miliardo nel mondo – che sono tagliate fuori dai circuiti finanziari tradizionali, ma possiedono un telefonino.
Il programma – battezzato Mobile Money for the Unbanked (MMU) – dispone di fondi per 12,5 miliardi di dollari e si avvale della collaborazione di operatori mobili, banche, istituti di microfinanza, governi e organizzazioni non-profit, che sosterranno approssimativamente 20 progetti nei paesi in via di sviluppo, con particolare attenzione ai mercati dell’America Latina, dell’Africa e dell’Asia.
L’operatore giapponese NTT DoCoMo ha lanciato il cosiddetto ‘wallet phone’ (telefonino-portafogli) nel 2004 e già 50 milioni di utenti usano il cellulare per pagare i propri acquisti, ricevendo anche in compenso buoni sconto e omaggi da sfruttare in grandi magazzini, bar e ristoranti.
I servizi di mobile payments, dunque, differiscono in base al mercato in cui vengono proposti perché devono rispondere a esigenze diverse.
Gli operatori e gli altri attori coinvolti nel business, conclude Gartner, dovranno dunque trovare un convincente modello di business e adattarlo ai diversi mercati. Questo fattore, insieme al fatto che bisogna fare in modo di accrescere la fiducia degli utenti, porta Gartner a credere che per la diffusione di massa dei servizi mobile payments a livello globale ci vorranno ancora almeno tre anni.