Italia
Se l’elettronica ha accompagnato l’evoluzione delle tecnologie nell’ultimo quarto del secolo scorso, sarà la fotonica, cioè la tecnologia basata sullo spostamento dei fotoni, i “quanti di luce“, a guidare i nuovi sviluppi del primo quarto del 21 secolo?
Sarà questo uno dei temi al centro dell’11° Convegno Nazionale delle Tecnologie Fotoniche che si svolgerà a Pisa dal 27 al 29 maggio, che farà il punto sullo stato dell’arte e sulle prospettive in tema di Next Generation Network, la tecnologia che porterà i nuovi servizi a larghissima banda a casa degli utenti.
L’evento offrirà un’ampia visibilità della portata e trasversalità di questa tecnologia, che riguarda anche la nostra vita di tutti i giorni e comparti che vanno dall’energia all’elettronica di consumo, dall’informatica alle telecomunicazioni.
Si basano sull’ottica applicazioni che vanno dal lettore DVD allo schermo piatto del televisore o del computer, dal pannello fotovoltaico alle più avanzate reti di computer, fino a segmenti crescenti delle reti di comunicazione, per non parlare poi delle applicazioni in ambito industriale e professionale, come strumenti di misurazione, test, analisi, medicina.
Il convegno di apertura dell’edizione 2009 di “Fotonica” sarà dedicato alle reti di nuova generazione, un tema che sta diventando sempre più pressante, per il ruolo delle infrastrutture di comunicazione nell’economia e nella società italiane. E’ ormai ampiamente riconosciuto l’impatto dell’ICT sulla competitività delle singole aziende e del sistema. Allo stesso tempo, le telecomunicazioni sono sempre più parte della nostra vita quotidiana. Pertanto, l’evoluzione delle infrastrutture nazionali è un tema che riguarda sia il pubblico che il privato, come dimostra la partecipazione di importanti esponenti dell’industria e delle istituzioni al tavolo di confronto che apre i lavori di Fotonica 2009.
Tra i protagonisti del dibattito anche Alcatel-Lucent, un’azienda che ha contribuito in maniera determinante, nell’ultimo decennio, sia alla creazione della rete d’accesso a banda larga sia alla diffusione delle infrastrutture di trasporto ottico.
Nell’ambito del convegno pisano Alcatel-Lucent – che ha realizzato in Italia un polo mondiale per le reti ottiche, con centri di ricerca che si integrano con il network globale del gruppo e che collaborano con aziende e università – presenterà una serie di relazioni che affrontano alcuni aspetti nodali ai fini della realizzazione della NGN.
Tra questi, le soluzioni per rendere più fruibile la condivisione e il riutilizzo delle infrastrutture per la posa delle nuove reti ottiche, attività che – secondo che si intervenga in aree densamente abitate o in zone rurali – può da sola incidere per il 70-80% del costo complessivo: un valore comunque molto indicativo anche ai fini dell’indotto sul territorio rappresentato dall’investimento nella NGN.
Nelle telecomunicazioni, le tecnologie ottiche hanno avuto e ancor più avranno in futuro un ruolo essenziale per consentire il salto di qualità delle reti e quindi l’introduzione di nuovi servizi. Nell’ultimo decennio, la rete di comunicazione mondiale ha visto la forte crescita della larga banda e delle comunicazioni mobili: due “driver” che hanno creato utenza e moltiplicato il traffico rispetto agli anni precedenti.
Secondo Stefano Lorenzi, amministratore delegato di Alcatel-Lucent Italia “la diffusione ormai massiccia dei servizi on-line, siano essi di natura informativa, transazionale, e nei rapporti con la pubblica amministrazione ha raggiunto un punto di non ritorno: per questo è oggi fondamentale consentire a tutti l’accesso alle reti, senza discriminazioni. La creazione di un servizio universale orientato alla larga banda con la Next Generation Network richiederà uno sforzo congiunto di diversi soggetti, con un mix di soluzioni compatibili con le realtà di mercato e il contesto geografico, ma che avrà come elemento centrale e qualificante la creazione di una rete ottica in grado di ospitare i servizi sempre più ‘data intensive’ e interattivi di oggi e di domani”.
La nuova rete d’accesso in tecnologia ottica sarà in grado di portare connessioni in una prima fase dell’ordine dei 50 – 100 Mbit/s e quindi oltre, tali da permettere per esempio nuove realizzazioni nel campo dei sistemi IT (Data Center di nuova concezione, cloud computing, ecc.) e delle applicazioni multimediali, tra cui la possibilità di distribuire nell’ambito della stessa utenza (abitazione) più canali TV HD (High Definition) simultaneamente.
L’esplosione del video, del social networking, di applicazioni che, non solo sono più data-intensive, ma richiedono anche trasferimenti di dati “bilanciati”, ovvero più simmetrici richiedono lo sviluppo di nuove reti basate sulle tecnologie ottiche, eventualmente complementate, nelle aree a svantaggio socio-geografico, da nuove tecnologie anche nel wireless. Obiettivo: ridurre il digital divide geo-tecnologico.
Il traffico dati su Internet, che oggi conta più di un miliardo di utenti e circa 400 milioni di linee di utente a larga banda, non si accontenta più del kilobit al secondo delle tradizionali connessioni vocali degli anni 90, ma pretende i “megabit al secondo“. Come se dalla bicicletta fossimo passati al furgone, chiedendo un corrispondente adeguamento della sede stradale, le autostrade telematiche appunto. E il prossimo futuro prevede una crescita ulteriore, che comporterà non solo un nuovo incremento del volume di traffico, ma anche la necessità di portare le superstrade dell’informazione direttamente fino a casa dell’utente.
L’Italia si trova in una posizione di vantaggio per quanto riguarda lo sviluppo delle tecnologie ottiche e della fotonica: diverse delle maggiori aziende internazionali sono impegnate in questo settore nel Paese e un ruolo particolare è svolto da Alcatel-Lucent.
Proprio in Italia, in virtù anche di una lunga tradizione d’eccellenza maturata nel campo delle reti di trasmissione ha la sede della divisione Optics di Alcatel-Lucent, che da Vimercate coordina le attività di ricerca e sviluppo nei diversi scenari mondiali. Una rete di laboratori in tutta Italia (i principali sono a Vimercate) è impegnata nello sviluppo delle nuove tecnologie ottiche con oltre 700 ricercatori e contribuisce a fare di Alcatel-Lucent la maggiore la maggiore realtà in Italia nel campo delle tecnologie di comunicazione ottiche.
Le attività italiane di Alcatel-Lucent nel campo delle tecnologie ottiche hanno pertanto un’ampia ricaduta su quelle di tutto il gruppo nel mondo e concorrono anche ad una considerevole parte della produzione e dell’export locale, che rappresenta ben oltre la metà del fatturato complessivo dell’azienda in Italia.
Alcatel-Lucent, inoltre, collabora con piccole e medie imprese e con alcune delle maggiori università italiane. Particolarmente rilevanti, tra queste, sono le partnership con Roma 2 e con il Politecnico di Milano, con il quale è stata recentemente annunciata una vasta collaborazione sulle nuove frontiere delle reti a larghissima banda. Anche a Pisa, uno dei poli delle tecnologie ottiche e fotoniche in Italia, Alcatel-Lucent ha significative collaborazioni, contribuendo con propri docenti ad un master presso la Scuola Superiore Sant ‘Anna.