Rete Telecom: Open Access e Openreach a confronto. A Londra incontro tra i vertici OTA ed EAB

di Alessandra Talarico |

Italia


Telecom

Si è svolto ieri a Londra il primo incontro tra Giulio Napolitano, presidente dell’organismo di vigilanza (OTA) che si occuperà di verificare il rispetto degli impegni presentati da Telecom Italia, e i rappresentanti dell’Equality of Access Board (EAB) britannico, Himanshu Raja e Jon Furmston, rispettivamente membro del Board e direttore dell’ufficio di vigilanza.

 

Nell’ambito degli impegni sottoscritti per garantire ai concorrenti parità di accesso alla rete e condizioni pro-concorrenziali nella fase di transizione verso le reti di nuova generazione, Telecom ha convenuto con Agcom sulla necessità di creare un organo di vigilanza col compito di verificare il rispetto degli obblighi e si è impegnata a partecipare a due nuovi strumenti di governance istituiti dall’Authority con la partecipazione degli altri operatori.

 

Il primo, un  Organismo di vigilanza indipendente assimilabile al britannico Ota (Office of the Telecoms Adjudicator), è stato istituito con l’obiettivo di prevenire e risolvere le controversie in materia di accesso tra l’incumbent e i concorrenti, migliorando l’interazione dei flussi informativi e dei processi operativi sollecitando la definizione dei contenziosi di carattere tecnico ed operativo, anche attraverso il tentativo di conciliazione dei soggetti coinvolti.

 

L’organismo si è insediato il primo aprile di quest’anno, dando così attuazione, ha ricordato Napolitano, alla nuova governance sugli impegni presentati da Telecom all’Agcom.

Gli impegni, mediante garanzie aggiuntive di parità di trattamento degli operatori nell’accesso alla rete fissa, mirano a integrare e potenziare l’impianto degli obblighi regolamentari gravanti su Telecom in forza della delibera 152/02/CONS, con riferimento ai servizi di accesso alla rete fissa prodotti da Open Access, nonché a rafforzare le garanzie di trasparenza dei piani tecnici per il miglioramento della qualità e lo sviluppo della rete fissa di accesso.

 

L’incontro con l’omologo organismo britannico – che si occupa di vigilare su  Openreach, la divisione in cui sono confluiti gli asset e i servizi di rete di BT – è stata occasione per prendere visione dell’esperienza maturata oltremanica, sulla cui falsariga è nata in Italia Open Access, la divisione interna a Telecom Italia che si occuperà della pianificazione tecnica della rete, della definizione e gestione del budget dei costi e degli investimenti per il mantenimento e sviluppo delle reti, dell’engineering delle infrastrutture gestite, della realizzazione degli interventi di manutenzione e costruzione delle reti in rame e fibra ottica, della produzione di servizi di rete destinati ai clienti finali e agli operatori, dell’assistenza tecnica per i clienti retail.

 

Con l’obiettivo di iniziare al più presto i lavori di vigilanza, il board ha adottato un modulo per l’invio di segnalazioni relative a eventuali irregolarità nell’attuazione degli impegni e ha fissato le norme generali per il trattamento e la gestione dei reclami, “secondo principi di proporzionalità e di trasparenza”.

L’organismo ha anche inviato a Telecom Italia alcune raccomandazioni relative al codice comportamentale degli oltre 20 mila dipendenti di Open Access.

Nell’ambito degli impegni, infatti, Telecom ha previsto l’assegnazione al management della divisione di obiettivi e schemi di incentivazione economica specifici per rimuovere il rischio di discriminazione tra clienti wholesale e funzioni interne.

Per garantire la completa trasparenza dei piani tecnici per la qualità e lo sviluppo la società si è inoltre impegnata a fornire informazioni sull’evoluzione della qualità della rete e dei servizi di accesso che consentono agli operatori concorrenti di verificare direttamente l’impegno nel miglioramento dei livelli di servizio, nonché di pianificare in maniera informata e con adeguato anticipo i propri investimenti futuri, riducendo di fatto eventuali rischi connessi alle strategie di sviluppo delle proprie infrastrutture di acquisto all’ingrosso dei servizi.

L’Organismo di vigilanza è composto da 5 cinque membri di cui tre compreso il Presidente designati dall’Agcom e due da Telecom Italia e si affianca al Comitato NGN Italia, aperto a tutti gli operatori del mercato delle Tlc, incaricato di sottoporre all’Autorità questioni connesse al passaggio alle reti di nuova generazione.

 

In rappresentanza dell’AGCOM fanno parte del Board dell’Organismo di vigilanza: Giulio Napolitano, Professore Ordinario di Istituzioni di diritto pubblico all’Università di Roma Tre; Gerard Pogorel, Professore di Economia delle Telecomunicazioni presso l’Ecole Nationale Supérieur des Télécommunications di Parigi e Claudio Leporelli, Professore Ordinario di Ingegneria economico-gestionale, presso l’Università La Sapienza di Roma.

 

Il Comitato NGN è presieduto da Francesco Vatalaro, professore ordinario di telecomunicazioni presso la facoltà di ingegneria dell’Università Tor Vergata di Roma e avrà il compito di anticipare, ove possibile, le problematiche tecniche, organizzative ed economiche connesse all’avvio di un’infrastruttura fortemente innovativa qual è la NGN e di proporre ad Agcom “soluzioni concrete” per agevolare la transizione alle reti di nuova generazione.

 

L’organismo, interno all’Autorità, ha funzioni esclusivamente consultive ed è aperto alla partecipazione degli operatori. Tra i suoi compiti, anche quello di esaminare l’offerta Telecom per l’apertura delle proprie infrastrutture d’accesso NGN ai concorrenti, che dovrebbe essere presentata entro il mese di giugno.

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