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Il Vaticano si apre alle nuove tecnologie. Un processo avviato brillantemente dall’indimenticabile Papa Wojtyła e da marzo ripreso anche da Ratzinger che ha dedicato un seminario ai nuovi mezzi di comunicazione.
Tra le novità rilevanti, messe a punto dal Pontificio consiglio per le comunicazioni sociali, un nuovo portale, un nuovo luogo virtuale per permettere ai giovani di entrare in contatto con il pensiero e il magistero di Benedetto XVI
Dopo il canale su YouTube, nei sacri palazzi insistono sulla comunicazione online: la rete diventa il territorio inesplorato dell’evangelizzazione nel terzo millennio. Si tratterà di “…un portale preparato per la 43ª Giornata mondiale delle comunicazioni sociali e rivolto ai giovani“, ha spiegato mons.
Si chiamerà Pope to you, e di fatto sarà un nuovo micro-portale di comunicazione tra il Papa e i giovani.
Obiettivo dell’iniziativa, realizzata dal Pccs e che sarà online da giovedì, è “…raggiungere il maggior numero possibile di giovani per veicolare loro i contenuti del messaggio del Papa per la Giornata delle comunicazioni. Un messaggio rivolto in modo particolare alla cosiddetta generazione digitale”.
“…Pope to you – ha spiegato mons. Celli – è il primo tentativo valido di un sito che cerca di avere un dialogo propositivo con i giovani sulla linea di quanto indicato dal Papa nel messaggio per la Giornata mondiale’, ossia ‘promuovere una cultura di rispetto, di dialogo, di amicizia’.
Con questo progetto, ha aggiunto mons. Celli, “…intendiamo promuovere un’esperienza di condivisione delle parole e delle immagini del Papa” con l’augurio di “passare dalla condivisione alla relazione“. Per quanto riguarda il futuro del portale, “al momento – ha concluso il presidente del Pccs – non c’è in programma una stabilità. Bisogna vedere quale sarà la risposta dei giovani”.
Probabilmente entro la fine dell’anno uscirà il documento del Pontificio Consiglio delle Comunicazioni Sociali sulle nuove sfide del sistema delle comunicazioni.
In occasione del seminario di marzo, Mons. Celli ha detto all’Osservatore Romano che “…L’Aetatis novae ha ormai 17 anni. Dunque, guardando ai passi giganteschi che ha fatto in questi anni il sistema delle comunicazioni sociali non potevamo non pensare a un nuovo documento che, sulla dorsale dell’Inter mirifica, della Communio et progressio e della stessa Aetatis novae introducesse la comunicazione della Chiesa nel mondo del digitale”.
E’ la prima volta che si fa un seminario del genere. La Santa Sede ha invitato i responsabili delle comunicazioni sociali delle conferenze episcopali a riunirsi e a lavorare insieme. E questo perché i vescovi acquisiscano una conoscenza più approfondita dei media, prendano coscienza delle problematiche di carattere antropologico, umano, culturale emergenti con l’uso delle nuove tecnologie.
“…Stiamo spingendo – ha osservato – perché le Conferenze episcopali abbiano siti interattivi, perché la Chiesa non può solo dare informazioni, ma deve entrare in un dialogo di vita ricco e propositivo con chi vorrebbe la parola più vicina”.
Quanto al continente africano, meta del prossimo viaggio di Benedetto XVI, Celli ha spiegato che, nonostante il divario tecnologico, “…è forte l’impegno da parte del mondo accademico e delle nuove generazioni per accedere ai nuovi media“: ne è prova il caso della Nigeria, dove oggi dai quattro ai sei milioni di persone hanno accesso a internet.