Italia
Un emendamento bipartisan per ripristinare i fondi all’editoria. Il Senato ha votato un emendamento al Ddl Sviluppo con il quale sono stati ripristinati i fondi per l’editoria per il 2009/2010 a favore dei giornali di partito e delle cooperative, sulla base di 70 mln l’anno.
Le risorse verranno ricavate dall’addizionale sull’Ires per le società petrolifere,
Sempre ieri il Senato ha approvato un altro emendamento che concede al governo una delega per la configurazione giuridica delle reti di imprese e un articolo sulla riforma degli interventi di deindustrializzazione e delle agevolazioni alla ricerca.
L’approvazione da parte del Senato della norma che reintegra, almeno in parte, il fondo per il sostegno all’editoria ridotto nell’ultima manovra finanziaria da un taglio di oltre 150 milioni di euro “merita forte apprezzamento“. Lo ha evidenziato la Fieg.
“Il nuovo clima di attenzione nei confronti dell’editoria che si è manifestato in Parlamento – ha proseguito la Federazione degli editori – conforta le aspettative delle imprese editoriali e favorisce da parte del Governo l’assunzione di scelte importanti”.
La Fieg ha precisato che “due sono gli elementi meritevoli di particolare soddisfazione: l’ampio consenso politico e la decisione di non far gravare il relativo onere sullo stesso settore così profondamente inciso dalla crisi. Crisi di estrema gravità che richiede misure adeguate ed organiche riferite a tutta l’editoria giornalistica del nostro paese”. La Fieg ne ha già indicate alcune “come il credito d’imposta per l’acquisto della carta e le forme di incentivazione all’innovazione, agli investimenti, alla modernizzazione della rete di vendita, alla lettura dei giornali”.
“Bisogna essere veramente molto grati ai senatori Vita, Butti, Lusi e a tutti coloro che hanno aggiunto la propria firma e votato a favore dell’emendamento all’articolo 32-bis del Ddl 1195 che ripristina i fondi per l’editoria e incide in maniera anche più rilevante dei semplici 70 milioni riguardanti l’aliquota sul reddito delle società energetiche“, lo ha dichiarato l’Uspi, Unione stampa periodica italiana in una nota. “Ancora più importante – ha aggiunto l’Uspi – è il fatto che si sia arrivati a questo risultato in piena concordia tra tutte le forze politiche. Questa concordia ci fa ben sperare soprattutto nell’ottica dell’annunciata riforma”.
“E’ stato un iter lungo e faticoso, ma grazie alla tenacia personale del ministro dello Sviluppo Economico Claudio Scajola, il Senato ha approvato in seconda lettura il ddl che reca disposizioni per lo sviluppo e l’internazionalizzazione delle imprese, e l’approvvigionamento dell’energia. Mi auguro che questo provvedimento, strategico per la ripresa 2010 dello sviluppo economico, sia rapidamente varato, in via definitiva, dalla Camera del Deputati’. E’ stato il commento del senatore Pdl, Raffaele Lauro, che ha precisato: “Questo ddl rappresenta la base di partenza per lo sviluppo del nostro Paese nei prossimi anni. Le misure adottate, ancorché complesse e articolate, consentiranno al ministero dello Sviluppo Economico di attivare un sistema di interventi, che potrà favorire lo sviluppo territoriale, con l’obiettivo di intercettare le nuove frontiere dello sviluppo tecnologico, consentendo alle nostre imprese di caratterizzare le proprie produzioni, fatte di creatività, di innovazione e di design, in un mercato globale”.
“Le norme approvate – ha continuato Lauro – si inseriscono in un quadro economico, particolarmente difficile per il Nostro Paese, in cui, alle forti sollecitazioni esterne, derivanti dalla situazione di crisi finanziaria, che ha destabilizzato il sistema economico e produttivo globale, si aggiungono i nodi strutturali, che ormai da anni appesantiscono il percorso di sviluppo del nostro sistema produttivo. I molti emendamenti, approvati al Senato, tuttavia, non hanno stravolto – anzi, in qualche caso, hanno arricchito – la ragione di fondo del provvedimento, che introduce, nel sistema produttivo, una strategia di medio periodo, intesa a favorire lo sviluppo economico e, in particolare, la competitività delle imprese, attraverso una razionalizzazione e una semplificazione della normativa nei settori interessati’.
Sono tre i principali ambiti di intervento: 1) le misure a sostegno della riorganizzazione produttiva, dell’innovazione, del trasferimento tecnologico, della reindustrializzazione e delle situazioni di crisi, tramite anche un riordino degli incentivi; 2) le misure per il rafforzamento del commercio internazionale e della internazionalizzazione delle imprese, nonché del contrasto alle violazioni della proprietà industriale, per tutela dei marchi e dei brevetti, e per la lotta alla contraffazione; 3) le misure di potenziamento del settore energetico, attraverso un maggiore ricorso alle fonti rinnovabili, all’efficienza e al risparmio energetico, nonché per la ripresa della produzione di energia nucleare.
“Il provvedimento, inoltre – ha concluso Lauro – prevede ulteriori disposizioni, in diversi settori di intervento, quali: i consorzi agrari, le iniziative a favore dei consumatori e delle emittenti locali e, infine, in materia di editoria”.
Intanto la Commissione informazione del Consiglio Generale degli Italiani all’Estero – in un incontro con il nuovo Capo del Dipartimento Informazione ed Editoria della Presidenza del Consiglio, Elisa Grande, cui ha preso parte il Direttore generale per gli italiani nel mondo del Ministero degli Esteri, Carla Zuppetti – ha fatto richiesta di un tavolo tecnico per la riconsiderazione del regolamento dei contributi per la stampa italiana all’estero presso il Dipartimento Informazione ed Editoria della Presidenza. Nel corso dell’audizione è stata rilevata l’esigenza di migliorare e velocizzare la spesa di settore, pur in presenza della limitatezza delle risorse (2 mln di euro) invariate da otto anni. La Commissione del Cgie, presieduta da Franco Siddi, ha chiesto che l’organismo sia uno degli interlocutori degli Stati Generali dell’Editoria, finalizzati alla riforma di tutta la legislazione del settore, annunciati per la fine dell’anno dal Sottosegretario Bonaiuti.
Ad avviso, del Capo Dipartimento Editoria, la riforma non può prescindere dalla stampa italiana all’estero per la sua funzione identitaria e culturale, e di promozione della lingua italiana nel mondo. Grande ha anche registrato le istanze per un nuovo rapporto della Rai con le comunità degli italiani nel mondo, soprattutto in riferimento ai programmi dell’informazione di ritorno, impegnandosi a sottoporle al Sottosegretario per l’Editoria, Bonaiuti, anche in vista del rinnovo della convenzione tra Presidenza del Consiglio e Rai International.