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Cultura: il Consiglio Ue chiede più investimenti strategici per fronteggiare la concorrenza mondiale  

Unione Europea


Sostenere l’industria culturale con investimenti strategici, per il bene dello sviluppo e dell’innovazione: questo il messaggio del Consiglio dei ministri della Cultura Ue, riunito ieri a Bruxelles. Lo ha riferito il sottosegretario per i Beni e le Attività culturali, Francesco Giro.

“…Risultano fondamentali per il Consiglio gli investimenti strategici in tutti i settori dell’industria culturale e in maniera ancora più specifica quelli legati alle Pmi che sono motore di sviluppo e creatrici di nuovi posti di lavoro”, ha detto Giro.

Il settore della cultura, ha ricordato il sottosegretario, “…ha un peso nell’economia italiana pari a quello delle telecomunicazioni e dell’energia, con un valore complessivo di oltre 116 miliardi di euro pari al 9,31 del Pil e 2,8 milioni di addetti pari all’11,79 sul totale degli occupati in Italia”.

 

Il Consiglio Ue si è poi occupato di pirateria, in particolare di come gli Stati membri potranno favorire lo sviluppo dell’offerta legale sul web.

“…L’impegno dell’Italia – ha spiegato Giro – è testimoniato dal Comitato sulla pirateria istituito presso la Presidenza del Consiglio dei Ministri’, uno strumento che coordina le azioni di lotta anche a livello europeo. 

 

Il vertice ha, quindi, adottato un nuovo quadro strategico per la cooperazione tra Stati membri. Questa iniziativa veicola un messaggio importante: davanti a questa crisi economica, i Paesi Ue devono agire insieme alle sfide comuni rappresentate da deficit di competenze, indebolimento delle società e agguerrita concorrenza sui mercati mondiali.

 

Il Consiglio ha così fissato le priorità immediate per il periodo 2009-2011 e per il decennio a venire, puntando molto su istruzione e formazione.

Il Commissario Ue per la Cultura, Ján Figeľ, si è detto soddisfatto dell’accordo di cooperazione raggiunto che sarà alla base dei “futuri sforzi comuni” che permetterà di considerare queste argomentazioni nel più ampio dibattito che riguarda le riforme economiche e sociali.

 

La qualità e l’efficacia dei sistemi di istruzione contribuiranno in maniera decisiva all’inclusione sociale, permettendo ai cittadini di acquisire competenze fondamentali utili per far fronte ai problemi legati all’invecchiamento della popolazione e all’intensificazione della concorrenza mondiale.

 

Il vertice ha anche vagliato una serie di criteri per misurare i progressi compiuti in Europa.

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