Italia
Entro il 2010, il 70% del territorio italiano avrà completato lo switch-off passando definitivamente al digitale terrestre. Lo ha ribadito a Torino il sottosegretario alle Comunicazioni, Paolo Romani, intervenendo alla conferenza stampa insieme alla presidente della regione, Mercedes Bresso, in occasione del passaggio al digitale terreste nel Piemonte occidentale nella notte tra il 19 e 20 maggio che riguarderà Rai Due e Rete Quattro.
“Entro il prossimo anno lo switch-off digitale interesserà il 70% del Paese e il 30% già entro quest’anno, mentre la copertura digitale totale si avrà entro il 2012″, ha detto Romani ricordando che nel Piemonte occidentale (le province di Torino, Cuneo e 74 comuni dell’astigiano per un totale di quasi 3 milioni di persone e 568 comuni) e in Trentino lo switch-off è fissato per ottobre; nel Lazio, in particolare a Roma, sarà per la metà di novembre in Campania per la metà di dicembre.
Dal 24 settembre al 9 ottobre anche tutti gli altri canali televisivi piemontesi presenti nel territorio delle tre Province passeranno al digitale.
Dopo l’esperimento della Sardegna e della Valle d’Aosta, il Piemonte rappresenta un ulteriore e più complesso campo di sperimentazione.
“E’ emblematico – ha detto Romani – che questa nuova fase parta proprio dal Piemonte, da Torino, proprio quando siamo vicini al 150° anniversario dell’Unità d’Italia. In accordo con la Regione abbiamo istituito un contributo di 50 euro per l’acquisto del decoder per chi ha un reddito inferiore ai 10mila euro all’anno e per le persone oltre i 65 anni“.
Lo sconto, che interesserà circa 100 mila persone, si può richiedere direttamente al rivenditore presentando il proprio codice fiscale.
Sarà attuato una sorta di tariffario concordato di riferimento per evitare abusi nelle tariffazioni degli interventi nelle case e nei condomini da parte degli antennisti.
Molta importanza ha in questa fase l’informazione e, come è stato sottolineato, l’attenzione alle zone montane dove la diffusione del segnale è più difficoltosa.
“Secondo i dati raccolti – ha detto Andrea Ambrogetti, presidente di Dgtvi – ad oggi il 94% degli utenti piemontesi sa che sta avvenendo questo passaggio e il 70% sa anche quando. Il livello di diffusione di coloro che possono ricevere il segnale digitale è del 65% a Torino e del 64% a Cuneo”.
Da un’indagine Makno risulta che il 65% dei torinesi possiede già il decoder e il 15% intende procurarselo presto.
“E’ una fase – ha detto Bresso – che bisogna superare per avere più canali televisivi gratuiti”.
E ha poi sottolineato che
“Abbiamo voluto essere fra i primi a partire – ha spiegato la presidente del Piemonte – perché così saremo fra i primi a incappare negli inevitabili problemi. Questo si trasformerà in una opportunità per le nostre imprese e per il Centro Ricerche della Rai di Torino, che saranno i primi a cimentarsi nella ricerca delle soluzioni. Naturalmente speriamo che i nostri risultati possano rivelarsi utili anche per chi verrà dopo”.
Per festeggiare il passaggio del Piemonte occidentale al digitale terrestre, Mediaset ha previsto per sabato e domenica prossima a Torino una maratona di musica, spettacoli e informazioni. Per due giorni i cittadini potranno in piazza San Carlo scoprire un villaggio digitale, come ha spiegato il consigliere di amministrazione Mediaset, Gina Nieri.
L’installazione sara aperta dalle ore 10 alle ore 20 e sarà visitata anche da artisti e conduttori delle reti Mediaset.
“…Il governo si deve impegnare anche sul fronte delle risorse“. L’esortazione è del parlamentare piemontese del Pd Giorgio Merlo, vicepresidente della Commissione di Vigilanza Rai, che così ha commentato l’annuncio del passaggio al digitale in Piemonte a partire dal 20 maggio.
“La transizione al digitale – ha affermato Merlo – non può e non deve penalizzare gli utenti che non potrebbero sopportare eventuali carenze nella fase di passaggio. In Piemonte si rischierebbe di colpire indiscriminatamente alcune aree, in particolare di montagna, di fatto già penalizzate da un cattivo segnale analogico’.
“…Le iniziative intraprese dalla Regione Piemonte – ha sottolineato – sono positive e la campagna di informazione rivolta ai cittadini per un corretto uso e aggiornamento degli apparecchi televisivi e delle antenne e per l’acquisto dei decoder è utile e forse anche necessario”.
“…Ma malgrado l’ottimismo del viceministro Romani – ha concluso – è bene non dare nulla per scontato: il governo si deve impegnare anche sul versante finanziario”.