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Romani, ‘Per il futuro tre piattaforme stabili: satellite, digitale terrestre e IPTV. Finalmente concorrenza tra contenuti’

Italia


“In futuro avremo tre piattaforme stabili: il satellite, il digitale terrestre e la tv su internet. Il Governo si sta attivando fortemente anche per la diffusione della banda larga. Finalmente ci sarà una concorrenza tra i contenuti e non tra le piattaforme”. E’ quanto ha ribadito il sottosegretario alle Comunicazioni Paolo Romani, alla presentazione del ‘Manuale di diritto dell’informazione e della comunicazione‘ di Ruben Razzante organizzata dall’Isimm, l’Istituto per lo studio dell’Innovazione.

 

“Il passaggio dall’analogico al digitale sta incontrando il favore dei protagonisti, finalmente si stabilisce la possibilità di un ingresso regolamentato di nuovi attori e l’ottimizzazione delle frequenze – ha aggiunto Romani – Eravamo preoccupati per lo switch-off della Sardegna, ma il passaggio è stato largamente positivo. La Valle d’Aosta non è ancora completata e ora il passaggio dall’analogico al digitale incomincia nel Piemonte occidentale, Torino e Cuneo (il 20 maggio, ndr) e su questo domani abbiamo un incontro con i broadcaster e l’Agcom, l’Autorità per le garanzie nelle comunicazioni“.

 

L’Italia marcia veloce verso il digitale terrestre anche grazie all’ultima delibera dell’Agcom che chiude il contenzioso europeo e quindi rende possibile il procedimento di pianificazione e rilascio delle frequenze, prevedendo pure l’obbligo definitivo di vendita degli apparati tv con integrato il ricevitore digitale.

Prossime tappe dello switch-off: Piemonte e Lazio. Nelle prossime settimane in queste due regioni, con il coinvolgimento di circa 3 milioni e 400 mila famiglie, il ruolo del punto vendita e del rivenditore assumerà un significato particolare: sia per il peso di una logistica che va organizzata e prevista nei minimi dettagli dovendo trattare in un arco temporale di pochi mesi la vendita aggiuntiva stimata in 3 milioni di pezzi, tra decoder e televisori integrati, che si somma ai 4 milioni di TV integrati ed ai 2 milioni di decoder che fisiologicamente si vendono ogni anno in Italia; sia per la prossimità del punto vendita al cittadino che lo porterà a svolgere anche il ruolo di punto di informazione.

 

Un incentivo in più, la costituzione dei Consorzi nel Lazio e in Piemonte e l’avvio dell’azione informativa sul territorio da parte delle emittenti locali, oltre al rilascio dei contributi alle fasce deboli nelle due regioni interessate.

Ormai è tutto pronto per la fase che condurrà al passaggio in digitale di Rai Due e Rete Quattro nelle aree di Torino e Cuneo di Roma e del Lazio. Che si aggiungono, oltre alla Sardegna, anche alla Valle d’Aosta e a Trento in cui lo switch-over è già in atto.

 

“Continuiamo questo tour nelle province della Campania e constatiamo sempre più l’attenzione dei cittadini verso le istituzioni che si muovono e vanno verso di loro”, ha dichiarato il presidente del consiglio regionale della Campania, Sandra Lonardo, parlando a Caserta a margine del secondo degli incontri sul territorio del Comitato regionale per le Comunicazioni, svoltosi nella Camera di Commercio ed al quale hanno partecipato il presidente dell’organismo, Gianni Festa, ed i componenti del Comitato.

 

“…Anche a Caserta – ha aggiunto Lonardo – abbiamo incontrato addetti ai lavori, amministratori locali, cittadini che ci hanno rappresentato le loro problematiche, le loro perplessità ma anche la volontà di collaborare con un Corecom di nuova istituzione, che si sta dando molto da fare, che sta aspettando le deleghe che saranno assegnate dall’Authority e che è teso a definire sinergie, per far sì che il digitale terrestre venga accolto con favore da tutti e ci trovi preparati. Su questo fronte siamo in forte ritardo, anche se va considerato che il Corecom e’ stato creato da poco, ed abbiamo impiegato tre anni e mezzo come consiglio regionale per eleggerlo. Dobbiamo,noi regione sperimentale insieme con il Lazio, perciò accelerare e recuperare il tempo perduto’.

Anche nell’incontro di Caserta i lavori si sono sviluppati sulla relazione del presidente, Gianni Festa, che ha, tra l’altro, illustrato il programma delle attività che il nuovo organismo intende portare avanti. La presentazione itinerante dell’attività’ del Corecom, dopo Avellino e Caserta proseguirà a Napoli, Salerno e Benevento.

 

Secondo gli ultimi dati forniti da Makno, rilevati attraverso indagine campionaria (3.000 casi), a febbraio 2009 il numero delle famiglie TDT (ovvero in possesso di almeno un ricevitore TDT nella residenza principale) si è attestato a 8.111.000. Rispetto ad un anno fa, la crescita è di circa 2,7 milioni di famiglie. A febbraio, inoltre, il numero totale dei ricevitori TDT presenti nelle abitazioni principali si attesta a 9.840.000 (+3,9 milioni rispetto allo stesso periodo del 2008).

 

Secondo le rilevazioni di GFK, nel mese di febbraio 2009 sono stati venduti 529 mila ricevitori per la TV Digitale Terrestre. Di questi, 384 mila (pari al 72,6% del totale) sono ricevitori integrati in altri apparecchi, mentre i restanti 145 mila (27,4% del totale) sono Set-Top-Box. Il numero cumulato di ricevitori TDT venduti (dal febbraio 2004) supera così i 13 milioni, attestandosi a 13.412.000. Di questi, il 56,8% sono STB esterni, il 43,2% (5,8 milioni) sono ricevitori integrati.

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