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Crisi della pubblicità: gli Usa si interrogano sul futuro della stampa, ma al momento Obama esclude un piano di salvataggio

Stati Uniti


La Casa Bianca ha espresso la propria “preoccupazione”  per le grosse difficoltà con cui la stampa americana è costretta a confrontarsi, ma ha anche fatto sapere che al momento non è previsto alcun piano di salvataggio.

 

Robert Gibbs, portavoce del presidente Barack Obama, ha dichiarato: “Onestamente non vedo cosa possa fare il governo. E’ senza dubbio un terreno delicato viste le funzioni divergenti”.

Questa la risposta a un giornalista che chiedeva un commento sulla recente chiusura di diversi giornali statunitensi e la pesante minaccia che pesa sul Boston Globe, storico quotidiano del Massachusetts.

 

Obama, ha fatto sapere il portavoce, è del parere che “c’è bisogno di una stampa libera e forte”.

“C’è preoccupazione e tristezza – ha aggiunto Gibbs – quando alcune città perdono i loro giornali o delle regioni del Paese i loro quotidiani”.

 

I giornali americani stanno purtroppo facendo i conti con la crisi della pubblicità e con una migrazione dei lettori su internet.

 

Un senatore americano ha presentato nelle scorse settimane un progetto di legge per aiutare la stampa americana, prevedendo una riduzione delle imposte come per le organizzazioni non profit.

Le entrate pubblicitarie e gli abbonamenti saranno defiscalizzati e le donazioni ricevute diventeranno deducibili dalle tasse.

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