Italia
Si continua a discutere delle nomine mancanti per completare i nuovi vertici di Viale Mazzini.
E mentre il neoeletto presidente Paolo Garimberti s’è affrettato a dire che i nomi si faranno esclusivamente all’interno del Cda della Rai, il presidente della Camera Gianfranco Fini ha voluto smentire quanto circolato sulle agenzie di stampa su un presunto incontro col premier per decidere chi andrà a ricoprire i posti vacanti.
“…Premesso che dovrebbe essere evidente a tutti che il Presidente della Camera dei deputati non affronta in alcuna sede le questioni attinenti le nomine Rai, la notizia pubblicata da un’agenzia di stampa secondo cui domani si svolgerà un incontro tra il Presidente della Camera e il Presidente del Consiglio è del tutto priva di fondamento“. E’ quanto ha dichiarato ieri il portavoce del presidente della Camera, Fabrizio Alfano.
Intanto il direttore generale, Mauro Masi, al lavoro per stilare una lista di nomi condivisi, ma che non sarà completata prima dell’inizio della prossima settimana. Obiettivo: affrontare le priorità (palinsesti autunnali, rinnovo del contratto con Sky, digitale terrestre) con i dirigenti già in sella.
Quanto ai nomi, a quanto si apprende, “di quelli già usciti, un 50% sono finti, il 30% hanno qualche possibilità e il 20% sono veri”. Ci saranno sorprese dunque, anche perché manca l’accordo su alcune caselle importanti, tra cui il destino della rete ammiraglia e del suo telegiornale per il quale sarebbero ancora in corsa Mauro Mazza , il direttore del tg2 che vorrebbe continuare a fare il giornalista e non gradirebbe una nomina a direttore di Raiuno, come ipotizzato, visto lo stop del premier Berlusconi (Mazza è sponsorizzato da Fini), e l’editorialista della Stampa Augusto Minzolini.
Tra i due potrebbe, comunque, spuntarla Mario Orfeo, direttore del Mattino che risponderebbe in pieno all’identikit disegnato da Berlusconi: “nomi nuovi e facce più giovani”.
Si risolverebbe con una moltiplicazione invece la partita della vicedirezione generale: dovrebbero diventare tre, massimo quattro i vice di Masi, di cui due, Lorenza Lei e Antonio Marano, sembrano sicuri. In corsa, anche l’attuale vicedg, Giancarlo Leone e Gianfranco Comanducci. Sempre che non si rinvii tutto a dopo le elezioni europee.
Di nomine nella riunione del Cda di ieri invece non si sarebbe parlato. “Tuttavia – ha commentato il consigliere Antonio Verro – non credo all’ipotesi del rinvio. Alcune sono necessarie. A partire dal tg1 e da Raiuno a finire a caselle meno eclatanti, sono molti i posti vacanti o assegnati ad interim. Personalmente non mi appassiona il balletto dei nomi. L’azienda ha bisogno di avere dirigenti al completo per affrontare le sfide che sono alle porte. Va bene riflettere ma poi bisogna decidere. Mi attengo a quanto detto dal Dg Masi nel primo Cda sulla necessità di riorganizzare il modello organizzativo della Rai”.
Proprio riguardo alle nomine, Garimberti nella sua prima audizione in Vigilanza ha assicurato: “…Sarò il presidente di tutti, voglio essere un presidente super partes e tutelare la libertà d’espressione e il pluralismo che sono i cardini del servizio pubblico”.
Ma ha anche spiegato: “al Consiglio di amministrazione ho detto che sarò garante di queste libertà ma non ci devono essere abusi. Si deve stabilire chi risponde a chi e questo non è sempre chiaro in Rai”.
Bisogna guardare avanti in questa “fase di passaggio e di cambiamenti nella quale io stesso a volte mi accorgo di pensare in analogico“, ha detto ancora il presidente. Tanto che “se alla fine del mandato avrò fatto della Rai un’azienda moderna ed efficiente mi riterrò soddisfatto“. Ha anche annunciato che il Cda della prossima settimana ci sarà probabilmente giovedì e che quindi lui e il direttore generale Masi potranno tornare in Vigilanza per rispondere alle domande dei Commissari il 12 maggio, orario fissato le 12:00.
E riguardo alla prossima riunione del Consiglio, ha commentato: “…In Cda ho detto una cosa: finché sono seduto su quella sedia, le nomine si fanno nel Cda. Intendo mantenere quell’impegno”.