Italia
La Fondazione Telecom Italia stanzierà 1,2 milioni di euro in favore della popolazione e del territorio abruzzese colpiti dal terremoto, nell’ambito delle linee strategiche 2009-2011, approvate dal cda contestualmente al piano operativo 2009.
La parte più consistente dello stanziamento – 1 milione di euro – andrà a finanziare il recupero di un elemento del patrimonio artistico culturale danneggiato dal sisma. 200 milioni di euro saranno destinati quindi al sostegno immediato della popolazione.
La Fondazione Telecom Italia – costituita lo scorso dicembre su autorizzazione del Consiglio di Amministrazione di Telecom Italia del 7 novembre 2008 – è una delle espressioni della strategia di social responsibility del Gruppo Telecom Italia che, con la sua costituzione, intende rafforzare l’impegno in favore delle comunità in cui opera, promuovendo idee e progetti volti a migliorare le condizioni di vita delle persone.
La Fondazione, che opera nel campo del sociale – con iniziative dedicate alle fasce svantaggiate della popolazione, all’educazione, all’istruzione e alla ricerca scientifica, e alla tutela del patrimonio storico-artistico – nei prossimi 3 anni si concentrerà su una serie di attività orientate, in particolare, alla promozione del “diritto alla conoscenza, allo studio e all’istruzione come fattori abilitanti di inclusione sociale e di sviluppo dell’autonomia della persona”.
Tra i progetti approvati dal Consiglio di Amministrazione, un programma triennale per la lotta alla dislessia, una malattia che colpisce circa 1,5 milioni di italiani, di cui oltre 350 mila studenti ed è causa importante di abbandono scolastico e di problemi di autostima e di motivazione all’apprendimento.
La Fondazione stanzierà per il primo anno 500 mila euro, destinati alla realizzazione di una campagna di screening finalizzata al riconoscimento precoce della malattia, al sostegno della didattica all’interno delle classi e alla tutela del diritto allo studio per gli studenti dislessici nella scuola dell’obbligo.
Via libera dal cda anche a una serie di iniziative volte a diffondere la conoscenza dell’Archivio Storico Telecom Italia e a due bandi – “inclusione & lavoro” e “didattica & nuove tecnologie” – volti, il primo, a favorire l’inclusione nel mondo del lavoro di persone appartenenti a categorie svantaggiate, il secondo alla realizzazione di progetti scolastici basati sull’uso di strumenti e tecnologie innovative nella didattica e per la realizzazione e la diffusione di lezioni multimediali di alto profilo su temi di attualità.
Presidente della Fondazione è il professor Joaquín Navarro-Valls, che si avvale del supporto di un Comitato Scientifico di Indirizzo composto da esperti dei diversi ambiti d’intervento per sostenere la corretta definizione del piano operativo delle attività in cui oggi sono entrati ufficialmente Salvatore Settis, direttore della Scuola Normale Superiore di Pisa e ordinario di Storia dell’arte e dell’archeologia classica, e l’imprenditore Chicco Testa. I due nuovi membri si aggiungono a Benedetto Ippolito, entrato nel Comitato su nomina del consiglio di amministrazione del 29 gennaio scorso.
Segretario Generale della Fondazione è Fabio di Spirito, manager di Telecom Italia da molti anni con grande esperienza nella comunicazione d’impresa e nello sviluppo di progetti culturali.
Il Gruppo Telecom è stato tra i primi in Italia ad introdurre strutturalmente i principi della Corporate Responsibility nei processi aziendali: dal 1997 infatti, attraverso il bilancio di sostenibilità, comunica annualmente i risultati raggiunti e gli impegni per il futuro in termini sociali e ambientali.
La Fondazione Telecom Italia ha sede a Roma è dotata di un fondo di gestione legato alla redditività del Gruppo Telecom Italia, secondo una percentuale fissa pari allo 0,5 per mille dell’Ebitda consolidato.
Per il Presidente della Fondazione, Joaquín Navarro-Valls, le iniziative appena approvate sono “coerenti tra loro e rispettose della nostra missione, quella di favorire l’inclusione sociale attraverso linee operative ed azioni che vedano conoscenza e formazione come fattori di abilitazione e progettualità personali”.
Leggi anche: